clindamicina lim 5f 600mg/4ml clindamicina bioindustria l.i.m. spa
Che cosa è clindamicina lim 5f 600mg/4ml?
Clindamicina lim soluzione per infusione prodotto da
bioindustria l.i.m. spa
è un farmaco generico della categoria
farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici
che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Clindamicina lim risulta
disponibile solo nelle farmaice ospedaliere o specialistico
E' utilizzato per la cura di chemioterapici, antibiotici, antibatterici diversi.
Contiene i principi attivi:
clindamicina fosfato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: una fiala contiene: clindamicina fosfato 712,92 mg, pari a clindamicina base 600,0 mg.
Codice AIC: 036441018
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
La clindamicina e' indicata nel trattamento delle gravi infezioni sostenute da germi anaerobi sensibili, nonche' nel trattamento delle gravi infezioni sostenute da stafilococchi, streptococchi e pneumococchi. Un trattamento con clindamicina, per lo piu' associata ad un antibiotico aminoglucosidico, puo' essere preso in considerazione come alternativa nella terapia di infezioni ginecologiche e pelviche acute da Clamydia trachomatis quando l'impiego dell'antibiotico di scelta, le tetracicline, e' controindicato. La clindamicina si e' dimostrata efficace nel trattamento di infezioni da stafilococchi resistenti ad altri antibiotici; prima dell'impiego e' necessario tuttavia eseguire opportuni test microbiologici al fine di stabilire la sensibilita' in vitro del germe verso l'antibiotico. Trattamento delle infezioni opportunistiche da Toxoplasma gondii e Pneumocystis carinii in pazienti immunocompromessi.
Vedi il foglio illustrativo completo
Posologia
La posologia e la via di somministrazione devono essere determinate dalla gravita' dell'infezione, dalle condizioni del paziente e dalla sensibilita' del microrganismo responsabile. Adulti: somministrazione per via intramuscolare profonda e per fleboclisi. Infezioni gravi da cocchi aerobi Gram-positivi e anaerobi piu' sensibili: 600-1200 mg/die suddivisi in due, tre o quattro somministrazioni. Infezioni gravissime, particolarmente quelle dovute ad accertato o sospetto. Bacterioides fragilis, Peptococchi o Clostridi diversi dal Clostridium perfringens: 1200-2700 mg/die suddivisi in due, tre o quattro somministrazioni. Questi dosaggi, se il caso lo richiede, possono essere aumentati fino a 4800 mg/die da somministrare per flebo in quelle infezioni che possono compromettere la vita del paziente. Non somministrare per via intramuscolare dosi singole superiori a 600 mg. Il farmaco non deve essere iniettato per via endovenosa sotto forma di bolo non diluito, ma deve essere infuso in un periodo di almeno 10-60 minuti. Il farmaco puo' esseresomministrato per la prima volta mediante fleboclisi rapida e successivamente mediante fleboclisi lenta secondo quanto segue. Per mantenereconcentrazioni ematiche di clindamicina superiori a 4 mcg/ml: iniziare con fleboclisi rapida di 10 mg/min per 30 minuti, continuare con 0,75 mg/min; per mantenere concentrazioni ematiche di clindamicina superiori a 5 mcg/ml: iniziare con fleboclisi rapida di 15 mg/ml per 30 minuti, continuare con 1 mg/ml; per mantenere concentrazioni ematiche di clindamicina superiori a 6 mcg/ml: iniziare con fleboclisi di 20 mg/minper 30 minuti, continuare con 1,25 mg/ml. Nella malattia infiammatoria pelvica: 900 mg ogni 8 ore per via endovenosa in associazione ad un appropriato antibiotico attivo sugli aerobi gram negativi. Continuare la terapia per almeno 4 giorni e, comunque, per 48 ore dopo che si e' osservato un miglioramento nella paziente. Continuare la terapia con clindamicina orale al dosaggio di 450 mg ogni 6 ore fino a completare il ciclo di terapia (10-14 giorni). Toxoplasmosi cerebrale in pazienti immunodeficienti ad alto rischio: 600-1200 mg di clindamicina fosfato per via endovenosa o di clindamicina cloridrato per via orale ogni 6 ore per due settimane, seguiti da 300-600 mg di clindamicina cloridratoper via orale ogni 6 ore fino a completare il ciclo terapeutico di 8-10 settimane. Quando la clindamicina viene associata alla pirimetaminala dose di quest'ultima e' di 25-75 mg per via orale per 8-10 settimane. Con le dosi piu' elevate di pirimetamina si consiglia di somministrare 10-20 mg/die di acido folinico. Polmonite da Pneumocystis cariniiin pazienti immunodeficienti ad alto rischio: clindamicina fosfato per via endovenosa 600 mg ogni 6 ore o 900 mg ogni 8 ore oppure 300-450 mg di clindamicina cloridrato per via orale ogni 6 ore somministrate per 21 giorni e 15-30 mg di primachina somministrata per via orale una volta al giorno per 21 giorni. Bambini: al di sopra de due anni di eta', somministrazione per via intramuscolare profonda o per fleboclisi. Infezioni gravi: 15-25 mg/Kg/die suddivisi in 3-4 somministrazioni. Infezioni gravissime: 25-40 mg/Kg/die suddivisi in 3-4 somministrazioni.Il dosaggio da somministrare ai bambini puo', in alternativa, essere valutato in base alla superficie corporea: 350 mg/m2/die per le infezioni gravi e 450 mg/m2/die per le infezioni gravissime. Se si dovesse manifestare una grave diarrea, sospendere l'antibiotico. La terapia pervia parenterale puo' essere sostituita da quella orale (capsule) quando le condizioni migliorano e a discrezione del medico. In caso di infezioni da streptococco beta-emolitico, continuare il trattamento per almeno 10 giorni. Diluizione e velocita' di somministrazione: non somministrare per via intramuscolare dosi singole superiori a 600 mg. La concentrazione di clindamicina nel diluente per infusione non deve superare 18 mg/ml e la velocita' di infusione non deve superare 30 mg al minuto. La somministrazione mediante fleboclisi va effettuata secondo quanto segue. Dose da 300 mg diluita in 50 ml: 10 minuti; dosa da 600 mgdiluita in 50 ml: 20 minuti; dosa da 900 mg diluita in 50-100 ml: 30 minuti; dose da 1200 mg diluita in 100 ml: 40 min. Si raccomanda di non somministrare piu' di 1200 mg in una singola infusione della durata di un'ora. Compatibilita': il farmaco e' fisicamente e chimicamente compatibile per almeno 24 ore, in soluzioni iniettabili di destrosio al 5% e cloruro di sodio 0.9% contenente i seguenti antibiotici nelle concentrazioni comunemente impiegate: amikacina, aztreonam, cefamandolo, cefazolina, cefotaxima, cefoxitina, ceftazidima, ceftizoxima, gentamicina, netilmicina, piperacillina e tobramicina. La compatibilita' e la durata di stabilita' delle miscele di farmaci variano in funzione della concentrazione e di altre condizioni. E' invece incompatibile con ampicillina, difenildantoina, barbiturici, aminofillina, solfato di magnesio e gluconato di calcio.
Effetti indesiderati
A seguito di somministrazione di clindamicina sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati. Apparato gastrointestinale: dolore addominale, nausea, vomito e diarrea, ittero ed alterazioni della funzionalita' epatica. Reazioni di ipersensibilita': esantemi maculopapulosi, orticaria ed esantemi morbilliformi generalizzati (che sono tra le reazioni collaterali piu' frequenti); rari casi di eritema multiforme, alcuni tipo sindrome di Stevens-Johnson, e di reazioni anafilattoidi. Qualora si verifichi uno di questi effetti collaterali, la terapia con clindamicina deve essere sospesa; se le reazioni sono gravi trattarle come consueto (adrenalina, corticosteroidi, antistaminici). Sistema ematopoietico: si sono verificati casi di neutropenia transitoria (leucopenia), eosinofilia, agranulocitosi e trombocitopenia in cui non era dimostrabile alcuna correlazione eziologia con la clindamicina. Sistema cardiovascolare: dopo somministrazione endovenosa troppo rapida sono stati riportati rari casi di ipotensione e di arresto cardiocircolatorio. Rene: sebbene non sia stata stabilita una causa diretta e' stata osservata in rare occasioni disfunzione renale con aumento dell'azotemia, oliguria e/o proteinuria. Reazioni locali: irritazione, dolore ed ascessi locali sono stati osservati dopo somministrazione per via intramuscolare e tromboflebite dopo somministrazione endovenosa. Queste reazioni possono essere evitate praticando le iniezioni intramuscolari profondamente nei glutei ed evitando la somministrazione per endovena (somministrare mediante fleboclisi). Cute e mucose: sono stati osservati prurito, rash cutanei, orticaria, vaginiti e rari casi di dermatite esfoliativa e bollosa.
Indicazioni
La clindamicina e' indicata nel trattamento delle gravi infezioni sostenute da germi anaerobi sensibili, nonche' nel trattamento delle gravi infezioni sostenute da stafilococchi, streptococchi e pneumococchi. Un trattamento con clindamicina, per lo piu' associata ad un antibiotico aminoglucosidico, puo' essere preso in considerazione come alternativa nella terapia di infezioni ginecologiche e pelviche acute da Clamydia trachomatis quando l'impiego dell'antibiotico di scelta, le tetracicline, e' controindicato. La clindamicina si e' dimostrata efficace nel trattamento di infezioni da stafilococchi resistenti ad altri antibiotici; prima dell'impiego e' necessario tuttavia eseguire opportuni test microbiologici al fine di stabilire la sensibilita' in vitro del germe verso l'antibiotico. Trattamento delle infezioni opportunistiche da Toxoplasma gondii e Pneumocystis carinii in pazienti immunocompromessi.
Controindicazioni ed effetti secondari
Il farmaco e' controindicato nei pazienti che alla anamnesi dovesserorisultare ipersensibili alla clindamicina od alla lincomicina o versogli altri componenti del prodotto. Gravidanza e allattamento. Per la presenza di alcool benzilico, il prodotto non deve essere somministrato ai bambini al di sotto dei due anni.
Composizione ed Eccipienti
Alcool benzilico, disodio edetato, acqua per preparazioni iniettabiliq.b.
Avvertenze
L'impiego della clindamicina deve essere riservato ai pazienti allergici alla penicillina o a pazienti per i quali, a giudizio del medico, la penicillina non sia indicata. Per la possibilita' di coliti, il medico prima di prescrivere la clindamicina, deve valutare la natura dell'infezione e la possibilita' di impiego di farmaci meno tossici. A seguito della somministrazione sono stati segnalati casi di diarrea di modesta entita' che possono regredire alla semplice sospensione della terapia. Sono anche stati riportati alcuni casi di diarrea persistente egrave. In concomitanza della diarrea e' stata riscontrata, a volte, la presenza di sangue e muco nelle feci che in qualche caso e' esitata in colite acuta anche ad esito infausto. Coliti antibiotico-dipendentipossono insorgere durante la somministrazione od anche dopo due-tre settimane dalla fine della terapia. Dagli studi e' emerso che una dellacause primarie delle coliti antibiotico-dipendenti e' rappresentata da una tossina prodotta dai clostridia. La colite e' usualmente caratterizzata da grave e persistente diarrea con crampi addominali e puo' esservi presenza di sangue e muco nelle feci. La colite se non e' diagnosticata e trattata tempestivamente puo' evolvere a peritonite, shock emegacolon tossico. L'esame endoscopico puo' rivelare colite pseudomembranosa. Se esiste un sospetto di colite si raccomanda un esame rectosigmoidoscopico. La presenza di colite puo' essere ulteriormente confermata dall'esame colturale delle feci per il clostridium difficile in un media selettivo e dal saggio per la tossina del C. difficile. I casidi colite lieve possono risolversi spontaneamente con l'interruzione della somministrazione di clindamicina. I casi di colite moderata o grave devono essere trattati prontamente con somministrazioni di soluzioni di elettroliti e proteine. Gli antiperistaltici, gli oppiacei e il difenossilato piu' atropina possono prolungare e/o peggiorare le condizioni. La vancomicina e' risultata efficace nel trattamento delle coliti pseudomembranose antibiotico-dipendenti prodotte dal Clostridium difficile. Il dosaggio per gli adulti e' da 500 mg a 2 g/die di vancomicina per via orale suddivisa in tre-quattro somministrazioni per un periodo di 7-10 giorni. Sono stati descritti alcuni rari casi di ricadutadopo trattamento con vancomicina. La colestiramina si lega alla tossina in vitro: pero' questa resina si lega anche alla vancomicina. Pertanto nel caso di somministrazione contemporanea di colestiramina e vancomicina e' consigliabile somministrare ciascun farmaco ad orari diversi. I dati finora disponibili mettono in luce che i pazienti anziani e/o gravemente ammalati tollerano meno bene la diarrea; qualora questi pazienti dovessero essere trattati con clindamicina occorre prestare particolare attenzione alle variazioni della frequenza dell'evacuazione.Il farmaco deve essere prescritto con cautela ad individui con anamnesi positiva per malattie gastro-intestinali, particolarmente coliti edagli individui atopici. Talvolta l'uso di antibiotici puo' provocare lo sviluppo di germi resistenti, in particolare lieviti. Qualora dovesse manifestarsi una superinfezione intraprendere le misure terapeutiche adeguate. Durante una terapia prolungata si devono effettuare esami periodici della funzionalita' epatica e renale ed esami emocromocitometrici. L'emivita del farmaco e' risultata solo lievemente modificata negli epatonefro pazienti. Pertanto nelle affezioni epatiche e renali di lieve o media gravita' non e' necessaria di norma una riduzione della dose che puo' essere richiesta nei casi di grave deterioramento della funzione del fegato e del rene. Non si raggiungono livelli significativi di clindamicina nel liquido cefalorachidiano, pertanto il farmaconon deve essere impiegato per il trattamento delle meningiti.
Gravidanza e Allattamento
Non essendone accertata la sicurezza d'impiego, il prodotto e' controindicato nelle donne in gravidanza e durante l'allattamento.
Interazioni con altri prodotti
La clindamicina puo' potenziare l'effetto di blocco neuromuscolare dei farmaci specifici per questa azione. "In vitro" e' stato dimostrato un antagonismo fra clindamicina ed eritromicina mentre e' riportata un'azione sinergica con il metronidazolo nei confronti del Bacterioides fragilis. L'associazione con gentamicina puo' determinare occasionalmente un sinergismo e mai un antagonismo. E' stata dimostrata una reattivita' crociata fra clindamicina e lincomicina. La somministrazione di clindamicina e primachina in volontari HIV-positivi non ha influito significativamente sui parametri farmacocinetici della zidovudina.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Conservare ad una temperatura compresa tra 8 e 30 gradi C.