claritromicina alm*12cpr 250mg claritromicina almus srl
Che cosa è claritromicina alm 12cpr 250mg?
Claritromicina al compresse rivestite prodotto da
almus srl
è un farmaco generico della categoria
farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici
che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Claritromicina al risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di macrolidi.
Contiene i principi attivi:
claritromicina
Composizione Qualitativa e Quantitativa: claritromicina.
Codice AIC: 039688015
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Adulti e nei bambini >=12 anni, per il trattamento delle infezioni batteriche acute e croniche, causate da batteri sensibili alla claritromicina. Infezioni del tratto respiratorio superiore: gola (tonsilliti, faringiti, tracheiti), infezioni della cavita' sinusale (sinusiti) e dell'orecchio medio (otiti); infezioni del tratto respiratorio inferiore: polmonite contratta in comunita', esacerbazione batterica delle bronchiti acute ed esacerbazione batterica acuta delle bronchiti croniche; infezioni della pelle e dei tessuti molli: impetigo, erisipela, follicoliti, foruncoliti e ferite infette; infezioni micobatteriche localizzate o disseminate dovute a Mycobacterium avium o Mycobacterium intracellulare; infezioni localizzate dovute a Mycobacterium chelonae, Mycobacterium fortuitum o Mycobacterium kansasii; eradicazione dell'Helicobacter pylori (H. Pylori), se vi e' soppressione acida e prevenzione di ulcera duodenale ricorrente; infezioni stomatologiche, cioe' gengiviti, paradontiti, infezioni dentali acute e ascesso dentale. E' necessario tenere in considerazione le guide ufficiali sull'uso appropriato degli agenti antibatterici.
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Posologia
Per gli adulti, la dose abituale e' di 250 mg due volte al giorno. Ladurata usuale del trattamento e' compresa tra 6 -14 giorni. Nelle infezioni gravi, la dose puo' essere aumentata fino a 500 mg due volte algiorno per 6-14 giorni. Per i bambini di eta' >12 anni o con un peso >30 Kg e per gli anziani, puo' essere utilizzata la stessa posologia degli adulti. Per i bambini di eta' < 12 anni o con un peso CONSERVAZIONEConservare nella confezione originale. Questo medicinale non richiedecondizioni particolari di conservazione.AVVERTENZELa claritromicina viene escreta principalmente attraverso il fegato ei reni. E' necessario porre attenzione durante la somministrazione diquesto antibiotico in pazienti con insufficienza epatica o renale. L'uso prolungato o ripetuto della claritromicina puo' portare ad una crescita eccessiva di batteri o funghi non sensibili. Se si verifica una super-infezione, la claritromicina deve essere sospesa ed iniziata unaterapia appropriata. H. pylori puo' sviluppare resistenza alla claritromicina. I pazienti ipersensibili alla lincomicina o alla clindamicina possono essere ipersensibili anche alla claritromicina. Pertanto, porre attenzione in caso di prescrizione della claritromicina a tali pazienti. Con l'uso di antibiotici ad ampio spettro sono state osservati casi di coliti pseudomembranose. E' importante pertanto effettuare tale diagnosi in pazienti che sviluppano diarrea grave durante o dopo il trattamento con claritromicina. Come per gli altri macrolidi, la claritromicina puo' causare inasprimento o peggioramento della miastenia grave e deve essere percio' usata con cautela nei pazienti con miasteniagrave. A causa del rischio di un prolungamento dell'intervallo QT, laclaritromicina deve essere usata con cautela nei pazienti con malattie coronariche, storia di aritmia ventricolare, grave insufficienza cardiaca, ipokalemia e/o ipomagnesemia non compensata, bradicardia (<50 bpm), o quando co-somministrata con altri prodotti medicinali con l'effetto di un prolungamento dell'intervallo QT. La claritromicina non deve essere usata in pazienti con prolungamento del QT congenito o acquisito. La claritromicina deve essere usata con cautela quando indicata per l'uso in pazienti che ricevono cure con induttori del citocromo CYP3A4. La claritromicina e' un inibitore del CYP3A e l'uso concomitante di altri prodotti medicinali che subiscono metabolismo esteso da partedi questo enzima deve essere limitato a situazioni dove e' chiaramente indicato. La claritromicina inibisce il metabolismo di alcuni inibitori dell'HMG-CoA reduttasi, cio' porta ad un aumento delle concentrazioni plasmatiche di queste sostanze. A causa dell'insorgere della resistenza dello Streptococcus pneumoniae verso i macrolidi la claritromicina non e' il farmaco di prima scelta nella polmonite acquisita in comunita'. In caso di polmonite acquisita in ospedale la claritromicina deve essere usata solo in associazione con altri antibiotici appropriati. La claritromicina non e' il farmaco di scelta per la cura di faringiti e tonsilliti causate da Streptococcus pyogenes. Per queste e per laprofilassi della febbre reumatica acuta la penicillina e' il farmaco di scelta. Il principale responsabile delle infezioni del tessuto molle, Staphylococcus aureus, e' frequentemente resistente alla claritromicina. Percio', il test di sensibilita' e' considerato un presupposto per il trattamento delle infezioni del tessuto molle con claritromicina. La claritromicina non e' la sostanza di prima scelta per il trattamento delle sinusiti.INTERAZIONIEffetto di altri medicinali sulla claritromicina. Inibitori del CYP3A4: ritonavir (200 mg tre volte al giorno) inibisce il metabolismo della claritromicina (500 mg due volte al giorno), con un aumento della Cmax, Cmin e AUC. La formazione del metabolita attivo 14-idrossi e' quasi completamente inibita. Una riduzione della dose di claritromicina non e' probabilmente richiesta in pazienti con funzionalita' renale normale, ma la dose giornaliera di claritromicina non deve superare 500 mgdue volte al giorno. Comunque, la dose di claritromicina deve essere ridotta nei pazienti con insufficienza renale. Per i pazienti con una clearance della creatinina da 30 a 60 ml/min, la dose di claritromicina deve essere ridotta del 50%, e per quelli con clearance della creatinina < 30 ml/min la dose deve essere ridotta del 75%. Sebbene le concentrazioni plasmatiche di claritromicina e omeprazolo possono aumentarein caso di co-somministrazione, non e' necessario un aggiustamento del dosaggio. L'aumento delle concentrazioni plasmatiche di claritromicina puo' anche verificarsi in caso di co-somministrazione con antiacidio ranitidine. Non e' necessario alcun aggiustamento di dosaggio. Induttori del CYP3A4: possono indurre il metabolismo della claritromicina.Questo puo' portare a livelli sotto-terapeutici di claritromicina, con conseguente diminuzione dell'efficacia. Sono state osservate la riduzione dell'AUC della claritromicina ed un aumento dell'AUC del metabolita attivo 14-idrossi quando associata a efavirenz. Puo' essere necessario aumentare la dose di claritromicina e monitorarne la sicurezza e l'efficacia. Un ulteriore monitoraggio dei livelli plasmatici dell'induttore di CYP3A4 puo' essere necessario, poiche' i livelli possono essere aumentati dalla claritromicina. Trattamento delle infezioni causate dall'H.pylori: le concentrazioni plasmatiche di claritromicina e omeprazolo possono aumentare quando co-somministrati; tuttavia non e' necessario un aggiustamento del dosaggio. Al dosaggio raccomandato non cisono interazioni cliniche significative tra claritromicina e lansoprazolo. Effetto della claritromicina su altri prodotti medicinali: la claritromicina e' un inibitore dell'enzima metabolizzante CYP3A4 e dellaP-glicoproteina di trasporto. La claritromicina non deve essere usatadurante il trattamento con altri medicinali che sono substrato del CYP3A4, a meno che i loro livelli plasmatici, gli effetti terapeutici o gli effetti indesiderati possano essere attentamente monitorati. Tali medicinali possono richiedere una riduzione della dose o, in alternativa, il trattamento puo' essere sospeso durante la terapia con la claritromicina. Medicinali che possono prolungare l'intervallo QT: torsionidi punta sono state riportate in pazienti che hanno ricevuto claritromicina in concomitanza con chinidina o disopiramide. Queste combinazioni devono essere evitate, oppure i livelli plasmatici di chinidina o disopiramide attentamente monitorati per permettere l'aggiustamento della dose. La claritromicina e' un inibitore del metabolismo di cisapride e terfenadina, con conseguente aumento dei livelli plasmatici di terfenadina. Cio' e' stato associato al prolungamento dell'intervallo QT e alle aritmie cardiache, incluse tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e torsioni di punta. Sono stati riportati sintomi simili in pazienti trattati con pimozide in associazione con la claritromicina. La somministrazione concomitante di claritromicina e terfenadina, cisapride o pimozide e' controindicata. Inibitori dell' HMG-CoA riduttasi: la claritromicina inibisce il metabolismo di alcuni inibitori della HMG-CoA riduttasi, cio' porta ad un aumento delle concentrazioniplasmatiche di questi medicinali. La co- somministrazione e' stata raramente associata a rabdomiolisi. La claritromicina puo' causare interazioni simili con l'atorvastatina e minore interazione con cerivastatina. I pazienti devono essere attentamente monitorati per valutare eventuali segni e sintomi di miopatie. Vasocostrittori dell'ergot (per esempio diidroergotamina, ergotamina): la claritromicina non deve essere somministrata con i derivati dell'ergot. Sono stati riportati casi di ergotismo dovuti ad aumento dei livelli plasmatici degli alcaloidi dell'ergot. Benzodiazepine: la co-somministrazione porta all'aumento dell'AUC di midazolam dopo somministrazione endovenosa e per via orale; questa associazione deve essere evitata. In caso di somministrazione concomitante di midazolam per via endovenosa e claritromicina, il paziente deve essere attentamente monitorato e la dose aggiustata se necessario. Le stesse precauzioni devono essere applicate anche alle altre benzodiazepine metabolizzate dal CYP3A4. Ciclosporina, tacrolimus e sirolimus: l'uso concomitante in forma orale ha portato ad un aumento dei livelli di Cmin di ciclosporina e tacrolimus. Ci si possono aspettare effetti simili con sirolimus. I livelli plasmatici di ciclosporina, tacrolimus o sirolimus devono essere attentamente monitorati quando si inizia il trattamento, e le loro dosi devono essere ridotte se necessario. Quando la claritromicina viene sospesa i livelli plasmatici devono essere monitorati per definire un aggiustamento della dose di ciclosporina, tacrolimus o sirolimus. Digossina: la concentrazione di digossina nel plasma puo' aumentare. Il monitoraggio dei livelli plasmatici didigossina deve essere considerato quando il trattamento insieme alla claritromicina e' iniziato o terminato. Warfarin: la claritromicina puo' potenziare gli effetti del warfarin. Il tempo di protombina deve essere monitorato frequentemente e le dosi di warfarin aggiustate se necessario. Carbamazepina: la claritromicina puo' potenziare gli effetti della carbamazepina a causa di una riduzione nella velocita' di escrezione. Teofillina: la co-somministrazione e' stata associata ad un aumento della concentrazione sierica di teofillina e ad una potenziale tossicita' della teofillina. Zidovudina: l'associazione per via orale neipazienti adulti infettati dal virus HIV puo' portare ad una riduzionedelle concentrazioni allo stato stazionario di zidovudina. Questo puo' essere evitato mantenendo un appropriato intervallo tra le somministrazioni di claritromicina e zidovudina di 1-2 ore. Nei bambini, non sono state riportate tali reazioni. Rifabutina: l'associazione porta a un aumento nei livelli plasmatici di rifabutina e una diminuzione nei livelli di claritromicina. Puo' aumentare il rischio di uveiti associato all'uso di rifabutina. Contraccettivi orali: la claritromicina non ha mostrato interazioni.EFFETTI INDESIDERATIInfezioni ed infestazioni. Comune: eccessiva crescita di organismi resistenti, candidosi orale. Patologie del sistema emolinfopoietico. Noncomune: leucopenia; molto raro: trombocitopenia. Disordini del sistema immunitario. Non comune: reazioni allergiche (la gravita' di queste variano dall'orticaria, alla lieve eruzione cutanea fino all'anafilassi). Disturbi psichiatrici. Molto raro: ansia, insonnia, allucinazioni,psicosi, disorientamento, depersonalizzazione, incubi, confusione. Patologie del sistema nervoso. Comune: mal di testa, alterazione dell'olfatto; molto raro: convulsioni, capogiri, vertigini, parestesia. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: tinnito; molto raro: perditareversibile dell'udito. Patologie cardiache. Molto raro: prolungamento QT, torsioni di punta, tachicardia ventricolare. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, diarrea, vomito, dolore addominale, dispepsia, stomatiti, glossiti, scolorimento reversibile dei denti, scolorimento reversibile della lingua, alterazione del gusto (come sapore metallico o amaro); molto raro: pancreatiti, colite pseudomembranosa. Patologie epatobiliari. Non comune: disfunzione epatica, epatiti, colestasi,itterizia; molto raro: insufficienza epatica a decorso fatale e' stata riportata particolarmente nei pazienti con malattia epatica pre-esustente o nei pazienti che ricevono altri medicinali epatotossici. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: pruriti; molto raro: sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune:artralgia, mialgia. Patologie renali e urinarie. Molto raro: nefrite interstiziale, insufficienza renale. Esami diagnostici. Comune: alto BUN; non comune: prolungamento del tempo di protrombina, elevata creatinina sierica, alterazioni nei test di funzionalita' epatica (elevati livelli di transaminasi); molto raro: e' stata riportata ipoglicemia inporticolare dopo la somministrazione concomitante con medicinali antidiabetici ed insulina. Patologie sistemiche e condizioni relative allasede di somministrazione. Comune: astenia. Pazienti immunocompromessi: nei pazienti con AIDS e per altri pazienti immunocompromessi trattati con un'elevata dose di claritromicina per un lungo periodo di tempo per le infezioni micobatteriche, e' spesso difficile distinguere i potenziali effetti indesiderati associati all'uso di claritromicina dai segni tipici dell'HIV e delle relative condizioni. In pazienti adulti, gli effetti indesiderati piu' frequentemente riportati dai pazienti trattati con dosi giornaliere di 1000 mg di claritromicina sono stati: nausea, vomito, alterazione del gusto, dolore addominale, diarrea, rashcutaneo, flautulenza, mal di testa, costipazione, indebolimento dell'udito, aumento di SGOT e SGPT. Altri effetti indesiderati meno comuni sono dispnea, insonnia, e secchezza della bocca. In questi pazienti immunocompromessi, i parametri di laboratorio sono stati valutati attraverso l'analisi di quei valori che risultavano molto fuori dai non normali livelli (ad es.il limite assoluto piu' alto e piu' basso) per il test specifico.Usando questo criterio, circa il 2-3% dei pazienti che ricevono 1000 mg di claritromicina al giorno ha avuto un anormale innalzamento dei livelli di SGOT e SGPT ed un anormale abbassamento di leucociti e piastrine. Una percentuale inferiore di pazienti ha anche avuto un'elevata concentrazione di urea nel sangue.GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOI dati sull'uso della claritromicina nel primo trimestre di 200 gravidanze non hanno dimostrato una chiara evidenza di effetti teratogeni oavversi sulla salute dei neonati. I dati su di un numero limitato di donne in gravidanza che hanno ricevuto la claritromicina nel primo trimestre suggeriscono la possibilita' di un aumentato rischio di aborto.Non sono fino ad ora disponibili altri dati epidemiologici rilevanti.I dati provenienti dagli studi sugli animali hanno dimostrato la presenza di tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale nell'uomo non e' noto. Il farmaco non deve inoltre essere usato durante la gravidanzaa meno che non sia strettamente necessario. La claritromicina e i suoi metaboliti attivi sono escreti attraverso il latte materno. Pertanto, diarrea e infezioni fungine delle membrane mucose possono verificarsi nei bambini allattati, cosi' da rendere necessario interrompere l'allattamento. Si deve considerare anche la possibilita' di sensibilizzazione. La claritromicina deve inoltre essere usata solo se i benefici per la madre sono superiori ai potenziali rischi per il feto.
Effetti indesiderati
Infezioni ed infestazioni. Comune: eccessiva crescita di organismi resistenti, candidosi orale. Patologie del sistema emolinfopoietico. Noncomune: leucopenia; molto raro: trombocitopenia. Disordini del sistema immunitario. Non comune: reazioni allergiche (la gravita' di queste variano dall'orticaria, alla lieve eruzione cutanea fino all'anafilassi). Disturbi psichiatrici. Molto raro: ansia, insonnia, allucinazioni,psicosi, disorientamento, depersonalizzazione, incubi, confusione. Patologie del sistema nervoso. Comune: mal di testa, alterazione dell'olfatto; molto raro: convulsioni, capogiri, vertigini, parestesia. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: tinnito; molto raro: perditareversibile dell'udito. Patologie cardiache. Molto raro: prolungamento QT, torsioni di punta, tachicardia ventricolare. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, diarrea, vomito, dolore addominale, dispepsia, stomatiti, glossiti, scolorimento reversibile dei denti, scolorimento reversibile della lingua, alterazione del gusto (come sapore metallico o amaro); molto raro: pancreatiti, colite pseudomembranosa. Patologie epatobiliari. Non comune: disfunzione epatica, epatiti, colestasi,itterizia; molto raro: insufficienza epatica a decorso fatale e' stata riportata particolarmente nei pazienti con malattia epatica pre-esustente o nei pazienti che ricevono altri medicinali epatotossici. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: pruriti; molto raro: sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune:artralgia, mialgia. Patologie renali e urinarie. Molto raro: nefrite interstiziale, insufficienza renale. Esami diagnostici. Comune: alto BUN; non comune: prolungamento del tempo di protrombina, elevata creatinina sierica, alterazioni nei test di funzionalita' epatica (elevati livelli di transaminasi); molto raro: e' stata riportata ipoglicemia inporticolare dopo la somministrazione concomitante con medicinali antidiabetici ed insulina. Patologie sistemiche e condizioni relative allasede di somministrazione. Comune: astenia. Pazienti immunocompromessi: nei pazienti con AIDS e per altri pazienti immunocompromessi trattati con un'elevata dose di claritromicina per un lungo periodo di tempo per le infezioni micobatteriche, e' spesso difficile distinguere i potenziali effetti indesiderati associati all'uso di claritromicina dai segni tipici dell'HIV e delle relative condizioni. In pazienti adulti, gli effetti indesiderati piu' frequentemente riportati dai pazienti trattati con dosi giornaliere di 1000 mg di claritromicina sono stati: nausea, vomito, alterazione del gusto, dolore addominale, diarrea, rashcutaneo, flautulenza, mal di testa, costipazione, indebolimento dell'udito, aumento di SGOT e SGPT. Altri effetti indesiderati meno comuni sono dispnea, insonnia, e secchezza della bocca. In questi pazienti immunocompromessi, i parametri di laboratorio sono stati valutati attraverso l'analisi di quei valori che risultavano molto fuori dai non normali livelli (ad es.il limite assoluto piu' alto e piu' basso) per il test specifico.Usando questo criterio, circa il 2-3% dei pazienti che ricevono 1000 mg di claritromicina al giorno ha avuto un anormale innalzamento dei livelli di SGOT e SGPT ed un anormale abbassamento di leucociti e piastrine. Una percentuale inferiore di pazienti ha anche avuto un'elevata concentrazione di urea nel sangue.
Indicazioni
Adulti e nei bambini >=12 anni, per il trattamento delle infezioni batteriche acute e croniche, causate da batteri sensibili alla claritromicina. Infezioni del tratto respiratorio superiore: gola (tonsilliti, faringiti, tracheiti), infezioni della cavita' sinusale (sinusiti) e dell'orecchio medio (otiti); infezioni del tratto respiratorio inferiore: polmonite contratta in comunita', esacerbazione batterica delle bronchiti acute ed esacerbazione batterica acuta delle bronchiti croniche; infezioni della pelle e dei tessuti molli: impetigo, erisipela, follicoliti, foruncoliti e ferite infette; infezioni micobatteriche localizzate o disseminate dovute a Mycobacterium avium o Mycobacterium intracellulare; infezioni localizzate dovute a Mycobacterium chelonae, Mycobacterium fortuitum o Mycobacterium kansasii; eradicazione dell'Helicobacter pylori (H. Pylori), se vi e' soppressione acida e prevenzione di ulcera duodenale ricorrente; infezioni stomatologiche, cioe' gengiviti, paradontiti, infezioni dentali acute e ascesso dentale. E' necessario tenere in considerazione le guide ufficiali sull'uso appropriato degli agenti antibatterici.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' alla claritromicina, agli altri antibiotici macrolidi od ad uno qualsiasi degli eccipienti; gravidanza; associazione con iderivati dell'ergot; pazienti con insufficienza epatica grave; somministrazione concomitante con cisapride, pimozide, astemizolo e terfenadina (livelli elevati di cisapride, pimozide e terfenadina possono portare ad un prolungamento dell'intervallo QT e aritmie cardiache, che includono tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e torsioni di punta; effetti simili sono stati osservati con la somministrazione concomitante di astemizolo e di altri macrolidi); ipokaliemia (rischio di prolungamento dell'intervallo QT).
Composizione ed Eccipienti
Nucleo: amido pregelatinizzato; croscarmellosa sodica; povidone; cellulosa microcristallina; silice colloidale anidra; magnesio stearato. Rivestimento: ipromellosa; titanio diossido; talco e glicole propilenico.
Avvertenze
La claritromicina viene escreta principalmente attraverso il fegato ei reni. E' necessario porre attenzione durante la somministrazione diquesto antibiotico in pazienti con insufficienza epatica o renale. L'uso prolungato o ripetuto della claritromicina puo' portare ad una crescita eccessiva di batteri o funghi non sensibili. Se si verifica una super-infezione, la claritromicina deve essere sospesa ed iniziata unaterapia appropriata. H. pylori puo' sviluppare resistenza alla claritromicina. I pazienti ipersensibili alla lincomicina o alla clindamicina possono essere ipersensibili anche alla claritromicina. Pertanto, porre attenzione in caso di prescrizione della claritromicina a tali pazienti. Con l'uso di antibiotici ad ampio spettro sono state osservati casi di coliti pseudomembranose. E' importante pertanto effettuare tale diagnosi in pazienti che sviluppano diarrea grave durante o dopo il trattamento con claritromicina. Come per gli altri macrolidi, la claritromicina puo' causare inasprimento o peggioramento della miastenia grave e deve essere percio' usata con cautela nei pazienti con miasteniagrave. A causa del rischio di un prolungamento dell'intervallo QT, laclaritromicina deve essere usata con cautela nei pazienti con malattie coronariche, storia di aritmia ventricolare, grave insufficienza cardiaca, ipokalemia e/o ipomagnesemia non compensata, bradicardia (<50 bpm), o quando co-somministrata con altri prodotti medicinali con l'effetto di un prolungamento dell'intervallo QT. La claritromicina non deve essere usata in pazienti con prolungamento del QT congenito o acquisito. La claritromicina deve essere usata con cautela quando indicata per l'uso in pazienti che ricevono cure con induttori del citocromo CYP3A4. La claritromicina e' un inibitore del CYP3A e l'uso concomitante di altri prodotti medicinali che subiscono metabolismo esteso da partedi questo enzima deve essere limitato a situazioni dove e' chiaramente indicato. La claritromicina inibisce il metabolismo di alcuni inibitori dell'HMG-CoA reduttasi, cio' porta ad un aumento delle concentrazioni plasmatiche di queste sostanze. A causa dell'insorgere della resistenza dello Streptococcus pneumoniae verso i macrolidi la claritromicina non e' il farmaco di prima scelta nella polmonite acquisita in comunita'. In caso di polmonite acquisita in ospedale la claritromicina deve essere usata solo in associazione con altri antibiotici appropriati. La claritromicina non e' il farmaco di scelta per la cura di faringiti e tonsilliti causate da Streptococcus pyogenes. Per queste e per laprofilassi della febbre reumatica acuta la penicillina e' il farmaco di scelta. Il principale responsabile delle infezioni del tessuto molle, Staphylococcus aureus, e' frequentemente resistente alla claritromicina. Percio', il test di sensibilita' e' considerato un presupposto per il trattamento delle infezioni del tessuto molle con claritromicina. La claritromicina non e' la sostanza di prima scelta per il trattamento delle sinusiti.
Gravidanza e Allattamento
I dati sull'uso della claritromicina nel primo trimestre di 200 gravidanze non hanno dimostrato una chiara evidenza di effetti teratogeni oavversi sulla salute dei neonati. I dati su di un numero limitato di donne in gravidanza che hanno ricevuto la claritromicina nel primo trimestre suggeriscono la possibilita' di un aumentato rischio di aborto.Non sono fino ad ora disponibili altri dati epidemiologici rilevanti.I dati provenienti dagli studi sugli animali hanno dimostrato la presenza di tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale nell'uomo non e' noto. Il farmaco non deve inoltre essere usato durante la gravidanzaa meno che non sia strettamente necessario. La claritromicina e i suoi metaboliti attivi sono escreti attraverso il latte materno. Pertanto, diarrea e infezioni fungine delle membrane mucose possono verificarsi nei bambini allattati, cosi' da rendere necessario interrompere l'allattamento. Si deve considerare anche la possibilita' di sensibilizzazione. La claritromicina deve inoltre essere usata solo se i benefici per la madre sono superiori ai potenziali rischi per il feto.
Interazioni con altri prodotti
Effetto di altri medicinali sulla claritromicina. Inibitori del CYP3A4: ritonavir (200 mg tre volte al giorno) inibisce il metabolismo della claritromicina (500 mg due volte al giorno), con un aumento della Cmax, Cmin e AUC. La formazione del metabolita attivo 14-idrossi e' quasi completamente inibita. Una riduzione della dose di claritromicina non e' probabilmente richiesta in pazienti con funzionalita' renale normale, ma la dose giornaliera di claritromicina non deve superare 500 mgdue volte al giorno. Comunque, la dose di claritromicina deve essere ridotta nei pazienti con insufficienza renale. Per i pazienti con una clearance della creatinina da 30 a 60 ml/min, la dose di claritromicina deve essere ridotta del 50%, e per quelli con clearance della creatinina < 30 ml/min la dose deve essere ridotta del 75%. Sebbene le concentrazioni plasmatiche di claritromicina e omeprazolo possono aumentarein caso di co-somministrazione, non e' necessario un aggiustamento del dosaggio. L'aumento delle concentrazioni plasmatiche di claritromicina puo' anche verificarsi in caso di co-somministrazione con antiacidio ranitidine. Non e' necessario alcun aggiustamento di dosaggio. Induttori del CYP3A4: possono indurre il metabolismo della claritromicina.Questo puo' portare a livelli sotto-terapeutici di claritromicina, con conseguente diminuzione dell'efficacia. Sono state osservate la riduzione dell'AUC della claritromicina ed un aumento dell'AUC del metabolita attivo 14-idrossi quando associata a efavirenz. Puo' essere necessario aumentare la dose di claritromicina e monitorarne la sicurezza e l'efficacia. Un ulteriore monitoraggio dei livelli plasmatici dell'induttore di CYP3A4 puo' essere necessario, poiche' i livelli possono essere aumentati dalla claritromicina. Trattamento delle infezioni causate dall'H.pylori: le concentrazioni plasmatiche di claritromicina e omeprazolo possono aumentare quando co-somministrati; tuttavia non e' necessario un aggiustamento del dosaggio. Al dosaggio raccomandato non cisono interazioni cliniche significative tra claritromicina e lansoprazolo. Effetto della claritromicina su altri prodotti medicinali: la claritromicina e' un inibitore dell'enzima metabolizzante CYP3A4 e dellaP-glicoproteina di trasporto. La claritromicina non deve essere usatadurante il trattamento con altri medicinali che sono substrato del CYP3A4, a meno che i loro livelli plasmatici, gli effetti terapeutici o gli effetti indesiderati possano essere attentamente monitorati. Tali medicinali possono richiedere una riduzione della dose o, in alternativa, il trattamento puo' essere sospeso durante la terapia con la claritromicina. Medicinali che possono prolungare l'intervallo QT: torsionidi punta sono state riportate in pazienti che hanno ricevuto claritromicina in concomitanza con chinidina o disopiramide. Queste combinazioni devono essere evitate, oppure i livelli plasmatici di chinidina o disopiramide attentamente monitorati per permettere l'aggiustamento della dose. La claritromicina e' un inibitore del metabolismo di cisapride e terfenadina, con conseguente aumento dei livelli plasmatici di terfenadina. Cio' e' stato associato al prolungamento dell'intervallo QT e alle aritmie cardiache, incluse tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e torsioni di punta. Sono stati riportati sintomi simili in pazienti trattati con pimozide in associazione con la claritromicina. La somministrazione concomitante di claritromicina e terfenadina, cisapride o pimozide e' controindicata. Inibitori dell' HMG-CoA riduttasi: la claritromicina inibisce il metabolismo di alcuni inibitori della HMG-CoA riduttasi, cio' porta ad un aumento delle concentrazioniplasmatiche di questi medicinali. La co- somministrazione e' stata raramente associata a rabdomiolisi. La claritromicina puo' causare interazioni simili con l'atorvastatina e minore interazione con cerivastatina. I pazienti devono essere attentamente monitorati per valutare eventuali segni e sintomi di miopatie. Vasocostrittori dell'ergot (per esempio diidroergotamina, ergotamina): la claritromicina non deve essere somministrata con i derivati dell'ergot. Sono stati riportati casi di ergotismo dovuti ad aumento dei livelli plasmatici degli alcaloidi dell'ergot. Benzodiazepine: la co-somministrazione porta all'aumento dell'AUC di midazolam dopo somministrazione endovenosa e per via orale; questa associazione deve essere evitata. In caso di somministrazione concomitante di midazolam per via endovenosa e claritromicina, il paziente deve essere attentamente monitorato e la dose aggiustata se necessario. Le stesse precauzioni devono essere applicate anche alle altre benzodiazepine metabolizzate dal CYP3A4. Ciclosporina, tacrolimus e sirolimus: l'uso concomitante in forma orale ha portato ad un aumento dei livelli di Cmin di ciclosporina e tacrolimus. Ci si possono aspettare effetti simili con sirolimus. I livelli plasmatici di ciclosporina, tacrolimus o sirolimus devono essere attentamente monitorati quando si inizia il trattamento, e le loro dosi devono essere ridotte se necessario. Quando la claritromicina viene sospesa i livelli plasmatici devono essere monitorati per definire un aggiustamento della dose di ciclosporina, tacrolimus o sirolimus. Digossina: la concentrazione di digossina nel plasma puo' aumentare. Il monitoraggio dei livelli plasmatici didigossina deve essere considerato quando il trattamento insieme alla claritromicina e' iniziato o terminato. Warfarin: la claritromicina puo' potenziare gli effetti del warfarin. Il tempo di protombina deve essere monitorato frequentemente e le dosi di warfarin aggiustate se necessario. Carbamazepina: la claritromicina puo' potenziare gli effetti della carbamazepina a causa di una riduzione nella velocita' di escrezione. Teofillina: la co-somministrazione e' stata associata ad un aumento della concentrazione sierica di teofillina e ad una potenziale tossicita' della teofillina. Zidovudina: l'associazione per via orale neipazienti adulti infettati dal virus HIV puo' portare ad una riduzionedelle concentrazioni allo stato stazionario di zidovudina. Questo puo' essere evitato mantenendo un appropriato intervallo tra le somministrazioni di claritromicina e zidovudina di 1-2 ore. Nei bambini, non sono state riportate tali reazioni. Rifabutina: l'associazione porta a un aumento nei livelli plasmatici di rifabutina e una diminuzione nei livelli di claritromicina. Puo' aumentare il rischio di uveiti associato all'uso di rifabutina. Contraccettivi orali: la claritromicina non ha mostrato interazioni.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
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