cilferon a*im sc iv f3000000ui interferone janssen cilag spa

Che cosa è cilferon a im sc iv f3000000ui?

Cilferon a preparazione iniettabile prodotto da janssen cilag spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Cilferon a risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di immunostimolanti /citochine e immunomodulatori, interferoni.
Contiene i principi attivi: interferone alfa n3
Codice AIC: 028292023 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

NEOPLASIE DEL SISTEMA LINFATICO ED EMOPOIETICO: leucemia a cellule capellute (Tricoleucemia); mieloma multiplo: terapia di mantenimento peri pazienti in remissione obbiettiva della malattia dopo trattamento di induzione; linfoma non Hodgkin: nel linfoma follicolare ad elevata massa neoplastica come integrazione della chemioterapia con doxorubicina, ciclofosfamide, teniposide e prednisolone; micosi fungoide; leucemia mieloide cronica. NEOPLASIE SOLIDE: sarcoma di Kaposi nei pazienti affetti da AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita) senza storia di infezioni opportunistiche; sensibile giovamento e' stato riscontratoin una parte di pazienti affetti da carcinoma renale e melanoma maligno. MALATTIE VIRALI: epatite B: trattamento di pazienti adulti con epatite cronica attiva B che presentano markers di replicazione virale, ad esempio positivi per HBV-DNA, DNA polimerasi o HBeAg; epatite cronica C: riduzione a breve termine dell'attivita' della malattia in pazienti adulti con epatite cronica attiva da virus C con elevati enzimi epatici e senza scompenso epatico. Nel trattamento dell'epatite cronica da virus C Cilferon-A e' indicato anche in combinazione con ribavirina capsule da 200 mg; condilomatosi acuminata.

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Posologia

Gli schemi terapeutici di seguito riportati per ciascuna situazione patologica fanno riferimento all'ampia sperimentazione clinica condottacon interferone alfa. I dosaggi e le vie di somministrazione vanno comunque adattati alla risposta individuale. Le dosi piu' elevate possono essere somministrate per infusione endovenosa lenta della durata di 30-60 minuti, aggiungendo il quantitativo previsto dallo schema posologico a 50 ml di soluzione fisiologica. LEUCEMIA A CELLULE CAPELLUTE (TRICOLEUCEMIA): il trattamento e' indicato in pazienti di eta' non inferiore ai 18 anni. Il dosaggio raccomandato e' di 3 milioni UI per via intramuscolare o sottocutanea 3 volte la settimana. Prima di iniziare il trattamento e' consigliabile controllare nel sangue periferico il tasso di emoglobina ed il numero di piastrine, di granulociti e di cellule capellute. Il conteggio delle cellule capellute va eseguito anche nel midollo osseo. Questi parametri, controllati periodicamente, consentono di valutare la risposta al trattamento. Poiche' la normalizzazione completa dei parametri immunologici puo' richiedere alcuni mesi di terapia, il dosaggio deve essere mantenuto per almeno 6 mesi prima di decidere una eventuale sospensione del farmaco per mancata risposta altrattamento. In caso di risposta positiva e' opportuno proseguire la terapia finche' si continuano ad osservare nuovi miglioramenti del quadro ematologico e poi, dopo che quest'ultimo si e' stabilizzato, per ulteriori 3 mesi. Non e' stata ancora stabilita l'opportunita' di prolungare il trattamento oltre questo periodo. MIELOMA MULTIPLO: il trattamento va iniziato con una dose di 3 milioni UI somministrata per via sottocutanea o intramuscolare 3 volte la settimana. Tale dose va aumentata settimanalmente, in base alla tollerabilita' individuale, fino a raggiungere un massimo di 6-12 milioni UI 3 volte la settimana. Questo schema terapeutico va mantenuto indefinitamente, a meno che la malattia progredisca rapidamente o insorgano gravi fenomeni di intolleranza. LINFOMI NON HODGKIN: il dosaggio consigliato e' di 5 milioni UI somministrati per via sottocutanea o intramuscolare 3 volte alla settimana per la durata di 18 mesi. MICOSI FUNGOIDE: il trattamento va iniziato con una dose di 3 milioni UI al giorno per via intramuscolare o sottocutanea. Tale dose va aumentata settimanalmente, in base alla tollerabilita' individuale, fino a raggiungere un massimo di 9-12 milioni UI al giorno. Dopo 3 mesi si puo' attuare una terapia di mantenimento con 6-12 milioni di unita' somministrate 3 volte la settimana. Le dosi piu' elevate possono essere somministrate per infusione endovenosa lenta della durata di 30-60 minuti, aggiungendo il quantitativo previsto dalloschema posologico a 50 ml di soluzione fisiologica. LEUCEMIA MIELOIDECRONICA: il trattamento va iniziato con una dose di 3 milioni UI al giorno per via intramuscolare o sottocutanea. Tale dose va aumentata settimanalmente, in base alla tollerabilita' individuale, fino a raggiungere un massimo di 9 milioni UI al giorno. Una volta ottenuto il controllo dei globuli bianchi il dosaggio puo' essere somministrato 3 voltela settimana.Questo schema posologico puo' essere mantenuto indefinitamente a meno che la malattia progredisca rapidamente o insorgano gravi fenomeni di intolleranza. SARCOMA DI KAPOSI NEI PAZIENTI CON AIDS: il trattamento va iniziato con una dose di 3 milioni UI al giorno per via intramuscolare o sottocutanea. Tale dose va aumentata progressivamente, in base alla tollerabilita' individuale, fino a raggiungere un massimo di 9-12 milioni UI al giorno. Dopo 2 mesi si puo' attuare una terapia di mantenimento con 9-12 milioni UI 3 volte la settimana. Le dosi piu' elevate possono essere somministrate per infusione endovenosa lenta della durata di 30-60 minuti, aggiungendo il quantitativo previsto dallo schema posologico a 50 ml di soluzione fisiologica. CARCINOMA RENALE: il trattamento va iniziato con una dose di 3 milioni UI al giorno per via intramuscolare o sottocutanea. Tale dose va aumentata settimanalmente, in base alla tollerabilita' individuale, fino a raggiungere 6-9 milioni UI al giorno. Dopo 3 mesi si puo' attuare una terapia di mantenimento con 6-9 milioni di unita' somministrate 3 volte la settimana per un ulteriore periodo di 6 mesi. Nota: lo stesso schema puo' essere seguito associando l'impiego di vinblastina alla dose di 0,1 mg/Kg endovena ogni 21 giorni. MELANOMA MALIGNO: il trattamento va iniziato con una dose di 3 milioni UI al giorno per via intramuscolare o sottocutanea. Tale dose va aumentata settimanalmente, in base alla tollerabilita' individuale, fino a raggiungere 6-9 milioni UI al giorno. Dopo 3 mesi si puo' attuare una terapia di mantenimento con 6-9 milioni di unita' somministrate 3 volte la settimana per un ulteriore periodo di 6 mesi. EPATITE CRONICA ATTIVA B: il miglior schema di trattamento non e' stato tuttora stabilito. Il dosaggio e' usualmente compreso tra2,5 e 5 milioni UI/m2 di superficie corporea somministrati per via sottocutanea o intramuscolare tre volte la settimana per un periodo da quattro a sei mesi. Se i markers di replicazione virale o HBeAg non dovessero diminuire dopo un mese di terapia, la dose puo' essere aumentata. Il dosaggio puo' essere ulteriormente modificato in rapporto alla tollerabilita' individuale. EPATITE CRONICA C: la dose ottimale e la durata della terapia non sono tuttora stabilite. La dose indicata e' di 3 milioni UI somministrata per via sottocutanea tre volte la settimanaper un periodo massimo di sei mesi. Nella terapia combinata con ribavirina, la dose raccomandata di Cilferon-A e' di 3 milioni UI somministrata per via sottocutanea tre volte alla settimana. Ribavirina capsuleda 200 mg va somministrata per via orale alla dose giornaliera di 1000-1200 mg suddivisa in due dosi da assumere con il cibo, mattina e sera. Quando Cilferon-A e' usato in associazione, la terapia combinata vacontinuata per almeno 6 mesi. CONDILOMATOSI ACUMINATA: il trattamentopuo' essere effettuato sia per via generale (sottocutanea o intramuscolare) che intralesionale. In determinati casi, soprattutto per lesioni numerose ed estese, puo' essere opportuno associare le due modalita'di somministrazione. Per il trattamento intralesionale si introduce con un ago sottile una dose compresa, a seconda delle dimensioni della lesione, tra 0,1 e 1 milione di UI alla base di ciascuna lesione, valutando il numero di lesioni da trattare in modo che la dose totale somministrata in una singola seduta non sia superiore a 3 milioni UI. Ciascun ciclo di trattamento richiede 3 somministrazioni la settimana per almeno 3 settimane.

Effetti indesiderati

L'interferone alfa e' una sostanza biologicamente molto attiva e puo'causare effetti collaterali che sono comunque dose correlati e reversibili, poiche' si attenuano non appena viene ridotta la dose o interrotto il trattamento. Una sintomatologia similinfluenzale con febbre, brividi, cefalea, mialgie e astenia e' quasi costante durante i primi giorni di terapia e solitamente si attenua nei giorni successivi. Talvolta si puo' avere perdita dell'appetito e nausea, meno frequentemente vomito e diarrea. Alcuni pazienti presentano un'astenia persistente chein alcuni casi puo' richiedere l'interruzione del trattamento. L'interferone alfa ha un effetto mielodepressivo, particolarmente sulla serie granulocitaria, ma con terapie a dosi relativamente ridotte (3-6 milioni UI al giorno) tale effetto raramente richiede l'interruzione del trattamento. In alcuni soggetti con malattie cardiovascolari sono state segnalate ipotensione ed aritmie in seguito alla terapia con interferone; si richiede quindi cautela nel trattamento di questi pazienti. In pochi pazienti trattati con alte dosi di interferone alfa sono statidescritti disturbi del S.N.C. (sonnolenza, confusione, atassia), talvolta associati ad alterazioni elettroencefalografiche, completamente reversibili con la sospensione del trattamento. Ulteriori effetti indesiderati sono rappresentati da modificazioni della funzionalita' epatica, lieve alopecia, secchezza della pelle, eritema e rash cutaneo. Sonostate segnalate anche reazioni della pelle nel punto di iniezione. ANTICORPI NEUTRALIZZANTI: contrariamente a quanto osservato nei pazientitrattati con interferoni ricombinanti, non e' mai stata segnalata la comparsa di anticorpi neutralizzanti nei pazienti trattati con interferone alfa da leucociti normali.

Indicazioni

NEOPLASIE DEL SISTEMA LINFATICO ED EMOPOIETICO: leucemia a cellule capellute (Tricoleucemia); mieloma multiplo: terapia di mantenimento peri pazienti in remissione obbiettiva della malattia dopo trattamento di induzione; linfoma non Hodgkin: nel linfoma follicolare ad elevata massa neoplastica come integrazione della chemioterapia con doxorubicina, ciclofosfamide, teniposide e prednisolone; micosi fungoide; leucemia mieloide cronica. NEOPLASIE SOLIDE: sarcoma di Kaposi nei pazienti affetti da AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita) senza storia di infezioni opportunistiche; sensibile giovamento e' stato riscontratoin una parte di pazienti affetti da carcinoma renale e melanoma maligno. MALATTIE VIRALI: epatite B: trattamento di pazienti adulti con epatite cronica attiva B che presentano markers di replicazione virale, ad esempio positivi per HBV-DNA, DNA polimerasi o HBeAg; epatite cronica C: riduzione a breve termine dell'attivita' della malattia in pazienti adulti con epatite cronica attiva da virus C con elevati enzimi epatici e senza scompenso epatico. Nel trattamento dell'epatite cronica da virus C Cilferon-A e' indicato anche in combinazione con ribavirina capsule da 200 mg; condilomatosi acuminata.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita'accertata all'interferone alfa o a qualsiasi componente la specialita'; preesistenza di grave malattia cardiaca; grave disfunzione renale o epatica; epilessia e/o compromissione della funzionalita' del sistema nervoso centrale(S.N.C.); epatite cronica con cirrosiavanzata e scompenso epatico; epatite cronica in pazienti in trattamento o che sono stati trattati recentemente con agenti immunosoppressori, con l'esclusione di una recente interruzione di un trattamento a breve termine con corticosteroidi; epatite autoimmune; malattia tiroideapreesistente non controllabile con terapia convenzionale.

Interazioni con altri prodotti

Il trattamento determina una ridotta clearance ed un allungamento dell'emivita plasmatica della teofillina.

Forme Farmacologiche


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