monoxar intramuscolo 1 flaconi 1g+1f 3,5ml pharmacare srl
Che cosa è ceftriaxone ph im fl 1g+f3,5ml?
Monoxar soluzione iniett polv solv prodotto da
pharmacare srl
è un farmaco etico della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Monoxar risulta
in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di antibatterici per uso sistemico.
Contiene i principi attivi:
ceftriaxone disodico
Composizione Qualitativa e Quantitativa: un flacone di polvere del farmaco contiene: ceftriaxone bisodico 3,5 h 2 o 1,193 g pari a ceftriaxone 1 g.
Codice AIC: 035881022
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da Gram-negativi "difficili" o da flora mista conpresenza di Gram-negativi resistenti ai piu' comuni antibiotici. In particolare il prodotto trova indicazione, nelle suddette infezioni, inpazienti defedati e/o immunodepressi. Profilassi delle infezioni chirurgiche.
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Posologia
Non utilizzare diluenti contenenti calcio (ad esempio soluzione di Ringer o di Hartmann) per ricostituire i flaconcini di ceftriaxone o perdiluire ulteriormente i flaconcini ricostituiti per la somministrazione e.v., dato che puo' formarsi un precipitato. La precipitazione del ceftriaxone con il calcio puo' avvenire quando il ceftriaxone e' mescolato con soluzioni contenenti calcio nella stessa linea di somministrazione e.v. Pertanto, il ceftriaxone e le soluzioni contenenti calcio non devono essere mescolate insieme o somministrate contemporaneamente.Schema posologico generale Adulti e bambini oltre 12 anni: la dose consigliata e' di 1 g del farmaco una volta al giorno (ogni 24 ore). Neicasi piu' gravi o in infezioni causate da microrganismi moderatamentesensibili, la dose puo' raggiungere i 4 g somministrati in un'unica soluzione. Neonati (fino a 2 settimane): la dose giornaliera e' di 20-50 mg/kg di peso corporeo in monosomministrazione; a causa della immaturita' dei loro sistemi enzimatici non bisognerebbe superare i 50 mg/kg. Bambini (da 3 settimane a 12 anni): la dose giornaliera puo' variaretra 20 e 80 mg/kg. Per i bambini di peso superiore a 50 kg andra' usato il dosaggio proprio degli adulti. Anziani: lo schema posologico degli adulti non richiede modificazioni nel caso di pazienti anziani. La durata della terapia e' in funzione del decorso dell'infezione. In generale la somministrazione del farmaco va protratta per un minimo di 48-72 ore dopo lo sfebbramento o dopo la dimostrazione di completa eradicazione batterica. Profilassi delle infezioni chirurgiche: per la prevenzione delle infezioni post-operatorie verranno somministrati, in relazione a tipo e rischio di contaminazione dell'intervento, 1 g i.m. indose singola, un'ora prima dell'intervento. Posologia in particolari condizioni. Insufficienza renale: in soggetti con clearance della creatinina maggiore di 10 ml/min la posologia resta inalterata. In caso diclearance della creatinina uguale o minore di 10 ml/min si puo' somministrare fino ad un massimo di 2 g una volta al giorno. Insufficienza epatica: posologia normale. Insufficienza renale ed epatica associate:controllare le concentrazioni plasmatiche del ceftriaxone. Prematuri:dose massima 50 mg/kg una volta al giorno. Modo di somministrazione: da un punto di vista microbiologico il prodotto dovrebbe essere usato immediatamente dopo la ricostituzione. Se non utilizzato immediatamente, le condizioni e il periodo di conservazione prima dell'uso sono responsabilita' dell'utilizzatore. La stabilita' chimica e fisica del medicinale dopo ricostituzione e' stata dimostrata per 24 ore tra +2 gradi C e +8 gradi C e per 6 ore per il prodotto conservato a temperatura inferiore a 25 gradi C. Possono variare nella colorazione da giallo pallido ad ambra in funzione della concentrazione e del periodo di conservazione; tale caratteristica non ha influenza sull'efficacia o sulla tollerabilita' del farmaco. Soluzione per uso intramuscolare. Per praticare l'iniezione intramuscolare, sciogliere il farmaco i.m. con l'apposito solvente (soluzione di lidocaina 1%) di 3,5 ml per il farmaco da1 g: iniettare profondamente la soluzione estemporanea cosi' ottenutanel gluteo, alternando i glutei nelle successive iniezioni. La soluzione di lidocaina non deve essere somministrata endovena.
Effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati sono generalmente lievi e di breve durata. Effetti indesiderati sistemici. Disturbi gastrointestinali (circa il 2%dei casi): feci molli o diarrea, nausea, vomito, stomatite e glossite, raramente ispessimento della bile. Alterazioni ematologiche (circa 2%): eosinofilia, leucopenia, granulocitopenia, anemia emolitica, trombocitopenia. Frequenza non nota: sono stati segnalati casi di agranulocitosi (< 500/mm^3), la maggior parte dei quali dopo 10 giorni di trattamento e dopo dosi totali di 20 g o piu'. Reazioni cutanee (circa 1%):esantema, dermatite allergica, prurito, orticaria, edema. Frequenza non nota: sono stati segnalati casi di gravi reazioni avverse cutanee (eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson o sindrome di Lyell/necrolisi epidermica tossica). Altri effetti indesiderati rari: cefalea,vertigini e capogiri, precipitazione sintomatica di sali di calcio-ceftriaxone nella cistifellea, aumento degli enzimi epatici, glicosuria,ematuria, oliguria, aumento della creatinina sierica, micosi genitale, febbre, brividi e reazioni anafilattiche o anafilattoidi, per esempio broncospasmo. Ceftriaxone non deve essere miscelato o somministrato in concomitanza con soluzioni o prodotti contenenti calcio, anche attraverso le linee di infusione diverse. Raramente, sono state riportate reazioni avverse gravi, e in alcuni casi a esito fatale, nei nati prematuri e nei neonati a termine (eta' 80 mg/kg/die) o con dosi totali superiori a 10 grammi e che presentavano elevati fattori di rischio (per esempio restrizione di liquidi, relegazione a letto, ecc.). Il rischio di formazione di precipitati aumenta nei pazienti disidratati o immobilizzati. Questo evento puo' essere sintomatico o asintomatico, puo' provocare insufficienza renale e anuria ed e' reversibile con l'interruzione del farmaco. E' stata osservata precipitazione di sali di calcio-ceftriaxone nella cistifellea, in prevalenza nei pazienti trattati condosi superiori a quella standard raccomandata. Nei bambini gli studi prospettici hanno mostrato un'incidenza variabile di precipitazione con la somministrazione per via endovenosa, che in alcuni studi e' risultata superiore al 30%. L'incidenza sembra essere inferiore con l'infusione lenta (20-30 minuti). Questo effetto e' in genere asintomatico, ma in rari casi le precipitazioni sono state accompagnate da sintomi clinici, come dolore, nausea e vomito. In questi casi si raccomanda il trattamento sintomatico. Le precipitazioni sono generalmente reversibili dopo la sospensione di ceftriaxone. Sono stati riportati casi isolati di pancreatite. Sono stati segnalati disturbi della coagulazione come effetti indesiderati molto rari. Effetti indesiderati locali. In rari casi dopo la somministrazione e.v. si sono verificate reazioni flebitiche. Queste possono essere ridotte al minimo praticando una iniezione lenta (2-4 minuti). L'iniezione intramuscolare senza soluzione di lidocaina e' dolorosa. In soggetti predisposti possono manifestarsi reazioni di ipersensibilita'. Influenza sui test diagnostici. Nei pazientitrattati col farmaco il test di Coombs puo' raramente produrre risultati falsi positivi. Il farmaco puo' produrre risultati falsi positivi nel test per la galattosemia. Parimenti, i metodi non enzimatici per la determinazione del glucosio nelle urine possono produrre risultati falsi positivi. Per questo motivo la determinazione dei livelli di glucosio nelle urine durante la terapia col farmaco deve essere effettuatain modo enzimatico.
Indicazioni
Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da Gram-negativi "difficili" o da flora mista conpresenza di Gram-negativi resistenti ai piu' comuni antibiotici. In particolare il prodotto trova indicazione, nelle suddette infezioni, inpazienti defedati e/o immunodepressi. Profilassi delle infezioni chirurgiche.
Controindicazioni ed effetti secondari
Il farmaco e' controindicato nei pazienti con ipersensibilita' nota agli antibiotici beta-lattamici. Ipersensibilita' alle cefalosporine o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Nei pazienti ipersensibili alla penicillina deve essere presa in considerazione la possibilita' di reazioni allergiche crociate. Nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita' e sotto il diretto controllo del medico. I neonati iperbilirubinemici e i prematuri non devono essere trattati con ceftriaxone. Studi in vitro hanno dimostrato che ceftriaxone puo' spostare la bilirubina dai suoi siti di legame all'albumina plasmatica ed e' possibile chein questi pazienti si sviluppi un'encefalopatia da bilirubina. Il trattamento con calcio, a causa del rischio di formazione di precipitazione di sali di calcio-ceftriaxone nei nati a termine. Il ceftriaxone e'inoltre controindicato nei: neonati prematuri fino ad una eta' corretta di 41 settimane (settimane di gestazione + settimane di vita); neonati a termine (fino a 28 giorni di eta'): con ittero o presenza di ipoalbuminemia o acidosi dato che queste sono condizioni nelle quali la bilirubina potrebbe essere alterata; se dovessero richiedere (o si pensa che possano richiedere) un trattamento e.v. con calcio o con infusioni che contengono calcio a causa del rischio di precipitazione del ceftriaxone con il calcio. Quando si utilizza la lidocaina come solvente,se ne devono escludere le controindicazioni prima di somministrare l'iniezione intramuscolare di ceftriaxone.
Composizione ed Eccipienti
Polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare: la fiala solvente contiene lidocaina cloridrato.
Avvertenze
Possibile shock anafilattico. 1 g del farmaco contiene 3,6 x mmol di sodio; considerare ciò in una dieta a basso contenuto di sodio. Col farmaco e' nota diarrea associata a Clostridium difficile (CDAD); gravita' da lieve diarrea a colite fatale. Il trattamento con gli agenti antibatterici altera la normale flora del colon, provocando la crescita eccessiva di C. difficile. C. difficile produce tossine A e B che contribuiscono allo sviluppo di CDAD. I ceppi di C. difficile produttori diipertossina provocano un aumento di morbilita' e mortalita', poiche' queste infezioni possono essere refrattarie alla terapia antimicrobicae potrebbero richiedere una colectomia. Considerare la CDAD in tutti i pazienti che sviluppano diarrea dopo l'uso di antibiotici. Accurata anamnesi medica poiche' sono noti casi di CDAD verificatisi oltre 2 mesi dopo la somministrazione di agenti antibatterici. CDAD sospetta o confermata considerare l'interruzione di antibiotici non direttamente in opposizione a C. difficile. Istituire una gestione adeguata dei liquidi e degli elettroliti, l'integrazione di proteine, il trattamento antibiotico di C. difficile e la valutazione chirurgica. Potrebbero verificarsi superinfezioni con microrganismi non-sensibili. Ecografie della cistifellea: individuate ombre scambiate per calcoli biliari, in genere in seguito alla somministrazione di dosi superiori a quelle standard raccomandate; sono tuttavia precipitati di calcio-ceftriaxone che scompaiono al termine o con la sospensione della terapia col farmaco. Raramente questi risultati sono stati associati a sintomi. Casi sintomatici: raccomandata gestione conservativa; considerare l'interruzione del trattamento col farmaco. Eliminazione del farmaco: attraverso le urine e attraverso la bile in forma microbiologicamente attiva. Nelle feci e' presente prevalentemente in forma inattiva. Ridotta funzionalita' renale: è eliminato in quota piu' elevata per via biliare, con le feci. Nella maggior parte dei casi non e' necessario ridurre la posologia del farmaco se la funzionalita' epatica è normale. Solo in presenza di una gravissima insufficienza renale ridurre la dose di mantenimentoogni 24 ore alla meta' rispetto alla dose abituale. Il ceftriaxone puo' parzialmente interferire con i siti di legame della bilirubina con l'albumina plasmatica. Le cefalosporine di terza generazione possono indurre resistenza microbica e tale evenienza e' maggiore verso organismi opportunisti specie Enterobacteriaceae e Pseudomonas, in soggetti immunodepressi e probabilmente, associando tra loro piu' betalattamine.Trattamenti prolungati: effettuare regolari controlli della crasi ematica. In casi estremamente rari, con dosi elevate, l'ultrasuonografia della cistifellea ha messo in evidenza reperti interpretabili come ispessimento della bile; condizione prontamente regredita all'interruzione o al termine della terapia. Anche se questi riscontri dovessero essere sintomatici: trattamento puramente conservativo. Sono note in corsodi trattamento con cefalosporine, positivita' dei test di Coombs (talora false). Prima di iniziare la terapia col farmaco svolgere un'indagine accurata per stabilire se il paziente ha manifestato in passato fenomeni di ipersensibilita' alle cefalosporine, penicilline ed altri farmaci. Somministrare il prodotto con cautela in pazienti allergici alla penicillina poiche' sono noti casi di ipersensibilita' crociata fra penicilline e cefalosporine. Per l'immaturita' delle funzioni organiche non trattare i prematuri con dosi del farmaco superiore a 50 mg/kg/die. L'impiego protratto puo' favorire lo sviluppo di batteri resistenti; in caso di superinfezione adottare le misure piu' appropriate. Reazioni acute di ipersensibilita': misure di emergenza. Non somministrarele preparazioni contenenti lidocaina per via endovenosa ed a pazientiallergici a questo anestetico locale. Con segni di infezione, isolareil microrganismo responsabile ed adottare una opportuna terapia basata sui test di sensibilita'. Effettuare analisi su campioni raccolti prima dell'inizio della terapia per determinare la sensibilita' a ceftriaxone del microrganismo responsabile. Si può comunque iniziare la terapia col farmaco aspettando i risultati di queste analisi; modificare il trattamento in seguito secondo i risultati delle analisi. Controllare la funzionalita' renale. Coliti pseudomembranose sono note a seguitodell'uso di cefalosporine (o altri antibiotici a largo spettro); considerare questa diagnosi in pazienti che manifestino diarrea dopo l'usodi antibiotico. Sono noti casi di reazioni fatali con precipitati di calcio-cefttriaxone nei polmoni e nei reni nei nati prematuri e nei neonati a termine di eta' inferiore ad 1 mese. Almeno uno di loro aveva ricevuto ceftriaxone e calcio in tempi diversi e attraverso differentilinee di somministrazione endovenosa. Non esistono casi di precipitazioni intravascolari confermati se non in neonati trattati con ceftriaxone e soluzioni contenenti calcio o qualsiasi altro prodotto contenente calcio. I neonati presentano un rischio aumentato di precipitazione di calcio-ceftriaxone rispetto ad altri gruppi d'eta'. A qualsiasi etànon miscelare o co-somministrare con qualsiasi soluzione endovenosa contenente calcio, anche attraverso diverse linee di infusione o in differenti siti di infusione. Eta' superiore a 28 giorni, ceftriaxone e le soluzioni contenenti calcio si possono somministrare in sequenza purche' vengano utilizzate linee di infusione in siti diversi oppure, traun'infusione e l'altra, sostituendo o lavando a fondo con una soluzione fisiologica salina, per evitare precipitazioni, le linee di infusione. Nei pazienti che richiedono l'infusione continua con soluzioni perTPN contenenti calcio considerare l'uso di trattamenti antibatterici alternativi, che non comportano un simile rischio di precipitazione. Uso di ceftriaxone in pazienti in alimentazione continua: le soluzioni per TPN e ceftriaxone si possono co-somministrati purche' attraverso linee di infusione diverse e in siti differenti; oppure e' possibile interrompere l'infusione di soluzione per TPN per il periodo di infusione di ceftriaxone lavando le linee di infusione tra una somministrazione e l'altra. Sono noti rari casi di pancreatite, forse dovuti a ostruzione biliare. La maggior parte dei pazienti presentava fattori di rischio per stasi biliare e fango biliare. Non escludere il ruolo scatenante o concomitante della precipitazione biliare correlata al farmaco. Insufficienza renale ed epatica grave: ridurre il dosaggio. Ceftriaxonepuo' rimuovere la bilirubina dall'albumina sierica. Non usare il farmaco nei neonati a rischio di sviluppare encefalopatia da bilirubina. Durante il trattamento prolungato eseguire ad intervalli regolari la conta ematica completa. Lidocaina usata come diluente: somministrare le soluzioni di ceftriaxone solo per iniezione i.m..
Gravidanza e Allattamento
Ceftriaxone attraversa la barriera placentare. La sua sicurezza durante la gravidanza umana non e' stata stabilita. Gli studi sulla riproduzione negli animali non hanno mostrato alcuna prova di embriotossicita', fetotossicita' o teratogenicita', ne' effetti negativi sulla fertilita' maschile o femminile, sul parto o sullo sviluppo perinatale e postnatale. Nei primati non e' stata osservata embriotossicita' o teratogenicita'. Basse concentrazioni di ceftriaxone vengono escrete nel latte materno umano. Si deve pertanto procedere con cautela quando si somministra il farmaco a donne che allattano al seno. Nelle donne in statodi gravidanza, durante l'allattamento e nella primissima infanzia, ilprodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita' e sotto ildiretto controllo del medico.
Interazioni con altri prodotti
La contemporanea somministrazione di alte dosi del farmaco con diuretici ad elevata attivita' (es. furosemide) a forti dosaggi non ha sinora evidenziato disturbi della funzionalita' renale. Non c'e' alcuna evidenza che il farmaco aumenti la tossicita' renale degli aminoglicosidi. L'ingestione di alcool successiva alla somministrazione del farmaco non da' effetti simili a quelli del disulfiram; il ceftriaxone, infatti, non contiene il gruppo N-metiltiotetrazolico ritenuto responsabile sia della possibile intolleranza all'alcool sia delle manifestazioni emorragiche verificatesi con altre cefalosporine. L'eliminazione del farmaco non e' modificata dal probenecid. In uno studio in vitro con la combinazione di cloramfenicolo e ceftriaxone sono stati osservati effetti antagonisti. E' stato dimostrato in condizioni sperimentali sinergismo d'azione tra il farmaco e amino glicosidi nei confronti di molti germi Gram-negativi. Il potenziamento di attivita' di tali associazioni, sebbene non sempre predicibile, dovra' essere tenuto in considerazione in tutte quelle infezioni gravi, resistenti ad altri trattamenti, dovute ad organismi quali Pseudomonas aeruginosa. A causa di incompatibilita' fisiche i due farmaci vanno somministrati separatamente alle dosi raccomandate. Il farmaco non deve essere aggiunto a soluzioni che contengono calcio, quali le soluzioni di Hartmann e Ringer. Non utilizzare diluenti contenenti calcio, come la soluzione Ringer o la soluzione Hartmann, per ricostituire il farmaco in fiale o per diluire ulteriormente una fiala ricostituita per somministrazione e.v., poiche' puo'formarsi del precipitato. La precipitazione di calcio-ceftriaxone puo' verificarsi anche quando il farmaco viene miscelato con soluzioni contenenti calcio nella stessa linea di somministrazione e.v.. Il farmaco non deve essere somministrato contemporaneamente con soluzioni endovenose contenenti calcio, comprese le infusioni continue contenenti calcio, come quelle usate per la nutrizione parenterale attraverso una linea a Y. Tuttavia, nei pazienti che non siano neonati, il farmaco e lesoluzioni contenenti calcio, possono essere somministrati in sequenza, uno dopo l'altro, purche' tra un'infusione e l'altra le linee vengono lavate a fondo con un liquido compatibile. Studi in vitro effettuaticon plasma di adulti e plasma di neonati proveniente dal cordone ombelicale, hanno dimostrato che i neonati presentano un rischio aumentatodi precipitazione di calcio-ceftriaxone. Sulla base dei rapporti presenti in letteratura, ceftriaxone e' incompatibile con amsacrina, vancomicina, fluconazolo e gli amino-glicosidi. In rari casi nei pazienti trattati col farmaco il test di Coombs puo' produrre falsi positivi. Ilfarmaco puo' causare falsi positivi nei test per la galattosemia. Parimenti, i metodi non enzimatici per la determinazione del glucosio nelle urine possono produrre risultati falsi positivi. Per questo motivo la determinazione dei livelli di glucosio nelle urine durante la terapia col farmaco deve essere effettuata in modo enzimatico. Ceftriaxone puo' compromettere l'efficacia dei contraccettivi ormonali orali. Durante il trattamento e nel mese successivo al trattamento e' pertanto consigliabile adottare misure contraccettive supplementari (non ormonali).
Equivalenti in base alle liste di trasparenza
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Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Nessuna speciale precauzione per la conservazione.