ceftazidima ac*infus 1fl 2g ceftazidima actavis italy spa

Che cosa è ceftazidima ac infus 1fl 2g?

Ceftazidima ac preparazione iniettabile prodotto da actavis italy spa
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Ceftazidima ac risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di cefalosporine di terza generazione.
Contiene i principi attivi: ceftazidima pentaidrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: un flacone di polvere contiene: ceftazidima pentaidrato.
Codice AIC: 036830053 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da Gram-negativi "difficili" o da flora mista conpresenza di Gram-negativi resistenti ai piu' comuni antibiotici. In particolare il prodotto trova indicazione nelle suddette infezioni, in pazienti defedati e/o immunodepressi. Profilassi chirurgica: la somministrazione risulta in grado di ridurre l'incidenza di infezioni post-chirurgiche in pazienti sottoposti ad interventi contaminati o potenzialmente tali.

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Posologia

Somministrare per via parenterale (endovenosa o intramuscolare profonda). Dosaggio: varia in rapporto alla gravita' del singolo caso, sensibilita', sito e tipo di iniezione, eta',funzionalita' renale. >>Via intramuscolare. Adulti: 1-3 g/die in 2-3 somministrazioni. Nella terapiadella riacutizzazione batterica della bronchite cronica, 1-3 g/die in1-3 somministrazioni. Bambini: 30-100 mg/kg/die in 2-3 somministrazioni. Il dosaggio abituale e' di 50 mg/kg/die in 2 somministrazioni. Quando si richiedano dosaggi piu' elevati, si puo' ricorrere alla via endovenosa. >>Via endovenosa. Adulti: 1-6 g/die. Bambini: 30-100 mg/kg/die. Nei casi di particolare gravita' (soggetti immunodepressi,con fibrosi cistica o con meningite) tale posologia puo' essere ulteriormente aumentata fino a 150 mg/kg/die (6 g/die) in 3 somministrazioni. Anziani: nei pazienti anziani, in considerazione della ridotta clearance della ceftazidima, il dosaggio massimo giornaliero non dovrebbe di norma superare i 3 g, soprattutto in quelli di eta' superiore agli 80 anni. Pazienti con compromissione renale: ceftazidima e' escreta immodificatadai reni; pertanto, la posologia dovra' essere ridotta. Si dovrebbe somministrare una dose iniziale di 1 g. Mantenimento: clearance creatinina > 50 ml/min, dosaggio normale; clearance creatinina 50-31 ml/min, 1 g ogni 12 ore; clearance creatinina 30-16 ml/min, 1 g ogni 24 ore; clearance creatinina 15-6 ml/min, 0,5 g ogni 24 ore; clearance creatinina < 5 ml/min, 0,5 g ogni 48 ore. Nelle infezioni gravi si potra' aumentare del 50% la dose unitaria (riportata in tabella) oppure aumentarela frequenza di somministrazione: in questi casi andranno controllatii livelli sierici di ceftazidima i cui valori minimi non dovrebbero superare 40 mg/l. Nei bambini la clearance della creatinina andra' adattata tenendo conto della superficie corporea o del peso corporeo privato dei grassi. >>Profilassi chirurgica. Per la prevenzione delle infezioni post-operatorie verranno somministrati,in relazione a tipo, durata e rischio di contaminazione dell'intervento 1 g i.m. o 1-2 g e.v. indose singola (profilassi "ultra short term") o in dosi ripetute (profilassi "short term"). L'emivita sierica durante l'emodialisi varia da 3 a 5 ore. Ai pazienti in dialisi e' opportuno ripetere, alla fine di ogni trattamento, le dosi indicate. La ceftazidima puo' essere impiegata sia nella dialisi peritoneale che nella dialisi peritoneale ambulatoriale continua (CAPD). La ceftazidima puo' essere aggiunta alle soluzioni per dialisi peritoneale (di solito 125-250 mg ogni due litri di liquido per dialisi). Nei pazienti con insufficienza renale in terapia intensiva sottoposti ad emodialisi o ad emofiltrazione ad alto flusso somministrare 1 g al giorno in dose singola o in dosi suddivise. Nel caso di emofiltrazione a basso flusso seguire il dosaggio raccomandato in caso di funzionalita' renale ridotta.

Effetti indesiderati

La ceftazidima e' generalmente ben tollerata e le reazioni avverse piuttosto infrequenti. Reazioni locali: flebite o tromboflebite conseguenti a somministrazione endovenosa; dolore e/o infiammazione dopo somministrazione intramuscolare. Reazioni di ipersensibilita': rash urticarioidi o maculopapulari, febbre, prurito e, molto raramente, angioedemae reazioni anafilattiche. Vi sono state rare segnalazioni di eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica. Reazioni gastrointestinali: diarrea, nausea, vomito, dolore addominale e, molto raramente, candidiasi del cavo orale o colite; come per altre cefalosporine la colite puo' essere associata alla presenza del Clostridium difficile e presentarsi sotto forma di colite pseudomembranosa. Reazioni genito-urinarie: candidiasi, vaginite. Reazioni neurologiche: cefalea, vertigini, parestesie e sensazioni di sapore sgradevole.Vi sono state segnalazioni di sequele neurologiche come tremori, mioclonie, convulsioni ed encefalopatia verificatesi in pazienti con insufficienza renale nei quali il dosaggio della ceftazidima non era stato opportunamente ridotto. Modificazioni dei parametri di laboratorio: sono state riferite in corso di terapia con ceftazidima variazioni transitorie di alcuni parametri clinici e di laboratorio; eosinofilia, positivita' al test di Coombs e molto raramente anemia emolitica, trombocitosi, incrementi in uno o piu' parametri di funzionalita' epatica quali SGOT, SGPT, LDH, GGT e fosfatasi alcalina. Sono stati segnalati occasionalmente incrementi transitori di azotemia, ammoniemia e/o creatinina sierica. Molto raramente sono state osservate leucopenia, neutropenia, trombocitopenia, agranulocitosi e linfocitosi.

Indicazioni

Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da Gram-negativi "difficili" o da flora mista conpresenza di Gram-negativi resistenti ai piu' comuni antibiotici. In particolare il prodotto trova indicazione nelle suddette infezioni, in pazienti defedati e/o immunodepressi. Profilassi chirurgica: la somministrazione risulta in grado di ridurre l'incidenza di infezioni post-chirurgiche in pazienti sottoposti ad interventi contaminati o potenzialmente tali.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' agli antibiotici della classe delle cefalosporine.

Composizione ed Eccipienti

Flaconi: sodio carbonato anidro.

Avvertenze

Prima di iniziare il trattamento, accertarsi se il paziente abbia manifestato precedenti reazioni di ipersensibilita' alla ceftazidima, alle cefalosporine, alle penicilline o ad altri farmaci. Il farmaco va somministrato con cautela in pazienti in cui si sono manifestate reazioni allergiche alla penicillina. In caso di reazione allergica si deve interrompere la terapia ed eventualmente istituire un trattamento idoneo ed altre opportune misure di emergenza. Casi di colite pseudomembranosa sono stati descritti in concomitanza all'uso di tutti gli antibiotici a largo spettro; e' importante prendere in considerazione tale diagnosi in pazienti che presentano diarrea durante la terapia. Tali forme di colite possono variare da lievi a molto gravi. Il trattamento conantibiotici ad ampio spettro altera la normale flora del colon e puo'facilitare la crescita dei clostridi. Gli studi effettuati hanno evidenziato che una tossina prodotta dal Clostridium difficile e' la principale causa della colite associata all'uso di antibiotici. Forme lievidi colite pseudomembranosa rispondono in genere favorevolmente alla semplice interruzione del farmaco. In forme moderate o gravi il trattamento deve includere la sigmoidoscopia, opportune ricerche batteriologiche e la somministrazione di liquidi, elettroliti e proteine. Nei casiin cui la colite non migliori dopo la sospensione del farmaco e nei casi gravi la somministrazione di vancomicina per via orale costituisceil trattamento di scelta della colite pseudomembranosa da Clostridiumdifficile indotta da antibiotici. Devono essere escluse altre cause di colite. Il farmaco e' escreto per via renale: in pazienti con moderata o grave insufficienza renale, si raccomanda di ridurre la dose. L'uso prolungato della ceftazidima puo' favorire l'emergere opportunistico di microrganismi o ceppi non sensibili che richiede l'adozione di misure adeguate o l'eventuale interruzione del trattamento. E' pertanto essenziale un assiduo controllo delle condizioni del paziente. Alcuni ceppi di Enterobacter spp, inizialmente sensibili, possono manifestareresistenza durante la terapia con ceftazidima. Pertanto nel corso deltrattamento di infezioni da Enterobacter spp, se ritenuto clinicamente appropriato, deve essere valutata la possibilita' di eseguire successivi test di sensibilita'.

Gravidanza e Allattamento

Non si sono evidenziati effetti embriotossici o teratogenici con la ceftazidima, comunque, nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita'. La ceftazidima e' escreta in piccole quantita' nel latte materno e deve essere impiegata con cautela nelle madri che allattano.

Interazioni con altri prodotti

L'uso contemporaneo o ravvicinato di farmaci nefrotossici o potenti diuretici e' sconsigliabile e, comunque, richiede assiduo controllo della funzionalita' renale. L'esperienza clinica con la ceftazidima ha dimostrato che questi fenomeni si presentano molto raramente ai dosaggi consigliati. La somministrazione delle cefalosporine puo' interferire con i risultati di alcune prove di laboratorio, causando pseudopositivita' della glicosuria con i metodi di Benedict, Fehling e "Clinitest",basati sulla riduzione del rame, ma non con i metodi enzimatici. In circa il 5% dei pazienti sono state segnalate, in corso di trattamento con cefalosporine, positivita' talora false dei test di Coombs. Cio' puo' interferire con i test di compatibilita' del sangue. La ceftazidimanon interferisce con la determinazione della creatinina nel saggio con picrato alcalino. Nel somministrare in concomitanza ceftazidima e cloramfenicolo bisogna considerare la possibilita' che si manifesti antagonismo tra i due antibiotici.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

La colorazione delle soluzioni puo' variare da giallo pallido a colorambra in funzione della concentrazione, del tipo di diluente e delle condizioni di conservazione. Da un punto di vista microbiologico il prodotto dovrebbe essere usato immediatamente dopo la ricostituzione. Senon utilizzato immediatamente, le condizioni e il periodo di conservazione prima dell'uso sono responsabilita' dell'utilizzatore. Il prodotto in soluzione, dopo ricostituzione con acqua p.p.i. o con i liquidi infusionali compatibili deve essere usato di norma entro 8 ore se conservato a temperatura ordinaria ed entro 48 ore se conservato a 4 gradiC.