cardirene os polvere 30 bustine 300mg acido sanofi srl

Che cosa è cardirene os polv 30bust 300mg?

Cardirene soluzione orale polvere prodotto da sanofi srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Cardirene risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antitrombotici.
Contiene i principi attivi: lisina acetilsalicilato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: acido acetilsalicilico.
Codice AIC: 028717027 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Prevenzione degli eventi atero-trombotici maggiori: dopo infarto miocardico; dopo ictus cerebrale o attacchi ischemici transitori (TIA); inpazienti con angina pectoris instabile; in pazienti con angina pectoris stabile cronica. Prevenzione della riocclusione dei by-pass aorto-coronarici e nell'angioplastica coronarica percutanea transluminale (PTCA); prevenzione degli eventi cardiovascolari nei pazienti con malattia ateromasica conclamata, nella sindrome di Kawasaki, nei pazienti in emodialisi e nella prevenzione della trombosi durante circolazione extracorporea; per il solo dosaggio di 100 mg; prevenzione degli eventi cardiovascolari in pazienti ad elevato rischio.

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Posologia

Adulti: 1 bustina al giorno da sciogliersi in un bicchiere d'acqua. Il trattamento deve iniziare con il farmaco da 160 mg o 300 mg, secondoprescrizione medica, subito dopo la comparsa dei primi sintomi e proseguire per almeno 5 settimane. E' possibile proseguire la terapia con il farmaco da 75 mg o 100 mg. Dopo infarto miocardico oltre che nell'angina instabile il trattamento sara' iniziato il piu' presto possibilesia in caso di primo episodio che in caso di recidiva. La "Prevenzione degli eventi cardiovascolari in pazienti ad elevato rischio" dovra' essere effettuata con il dosaggio di 100 mg. Da utilizzarsi solamente su prescrizione del medico.

Effetti indesiderati

Le frequenze non possono essere stimate in modo attendibile sulla base dei dati disponibili. Pertanto le frequenze sono elencate come "non note". Patologie del sistema emolinfopoietico: sindromi emorragiche (epistassi, sanguinamento delle gengive, porpora, ecc) con prolungamentodel tempo di sanguinamento. Il rischio di sanguinamento puo' persistere per 4-8 giorni dopo l'interruzione di acido acetilsalicilico. Esso puo' causare un aumentato rischio di emorragia in caso di intervento chirurgico. Possono anche verificarsi emorragia intracranica e gastrointestinale. Disturbi del sistema immunitario: reazioni di ipersensibilita', reazioni anafilattiche, asma, angioedema. Patologie del sistema nervoso: mal di testa, vertigini, sensazione di perdita dell'udito, tinnito, che di solito sono indicativi di un sovradosaggio. Emorragia intracranica. Patologie gastrointestinali: dolore addominale, emorragia gastrointestinale occulta o conclamata (ematemesi, melena, ecc) con conseguente anemia da carenza di ferro. Il rischio di sanguinamento e' dose-dipendente. Ulcere e perforazioni gastriche. Patologie epatobiliari: aumento degli enzimi epatici, danno epatico, soprattutto epatocellulare. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: orticaria, reazioni cutanee. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: sindrome di Reye. Episodi di sensibilizzazione (edema, orticaria, asma, crisi anafilattiche). Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali: l'ASA puo' prolungare il travaglio e ritardare ilparto.

Indicazioni

Prevenzione degli eventi atero-trombotici maggiori: dopo infarto miocardico; dopo ictus cerebrale o attacchi ischemici transitori (TIA); inpazienti con angina pectoris instabile; in pazienti con angina pectoris stabile cronica. Prevenzione della riocclusione dei by-pass aorto-coronarici e nell'angioplastica coronarica percutanea transluminale (PTCA); prevenzione degli eventi cardiovascolari nei pazienti con malattia ateromasica conclamata, nella sindrome di Kawasaki, nei pazienti in emodialisi e nella prevenzione della trombosi durante circolazione extracorporea; per il solo dosaggio di 100 mg; prevenzione degli eventi cardiovascolari in pazienti ad elevato rischio.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' all'acido acetilsalicilico o ad uno qualsiasi degli eccipienti, o ad altri farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) (cross-reattivita'), anamnesi di asma indotta da somministrazione di acetilsalicilati o sostanze con attivita' simile, specialmente farmaci anti-infiammatori non steroidei, antecedenti di ipersensibilita' ai salicilici (broncospasmo, reazioni anafilattiche), terzo trimestre di gravidanza (oltre le 24 settimane di gestazione), ulcera peptica attiva,ulcera gastroduodenale in evoluzione, qualsiasi malattia emorragica costituzionale o acquisita, rischio emorragico, insufficienza epatica grave, insufficienza renale grave, insufficienza cardiaca grave, non controllata, co-somministrazione di metotrexato utilizzato a dosi > 15 mg/settimana con acido acetilsalicilico a dosi anti-infiammatorie, o a dosi analgesiche o antipiretiche, co-somministrazione di anticoagulanti orali con acido acetilsalicilico usato a dosi anti-infiammatorie, o a dosi analgesiche o antipiretiche e in pazienti con una storia di ulcere gastro-duodenali. L'uso di questo medicinale e' comunque controindicato nei bambini e nei ragazzi di eta' inferiore a sedici anni.

Composizione ed Eccipienti

Glicina, aroma di mandarino (olio essenziale di mandarino, succo di agrumi e lattosio), ammonio glicirrizato.

Avvertenze

In caso di co-somministrazione con altri medicinali, al fine di evitare qualsiasi rischio di sovradosaggio, verificare che l'acido acetilsalicilico sia assente dalla composizione degli altri medicinali. La sindrome di Reye e' una malattia molto rara e pericolosa per la vita ed e' stata osservata in bambini e adolescenti con segni di infezione virale (in particolare varicella ed episodi simil influenzali) che avevanopreso acido acetilsalicilico. Di conseguenza l'acido acetilsalicilicodeve essere somministrato a bambini ed adolescenti in questa situazione seguendo il consiglio del medico, solamente quando altri interventihanno fallito. In caso di vomito persistente, disturbi della coscienza e comportamento anormale, il trattamento con acido acetilsalicilico deve essere interrotto. Nei bambini di eta' inferiore a 1 mese, la somministrazione di acido acetilsalicilico e' giustificato solo in situazioni specifiche e su prescrizione medica. In caso di somministrazione a lungo termine di analgesici a dosi elevate, l'insorgenza di mal di testa non deve essere trattata con dosi piu' alte. L'uso regolare di analgesici, in particolare la combinazione di analgesici, puo' condurre a persistenti lesioni renali, con rischio di insufficienza renale. In alcune forme severe di deficit di G6PD, alte dosi di acido acetilsalicilico possono causare emolisi. In caso di deficit di G6PD, l'acido acetilsalicilico deve essere somministrato sotto supervisione medica. Il monitoraggio del trattamento deve essere rafforzato nei seguenti casi:pazienti con storia di ulcera gastrica o duodenale, o sanguinamento gastrointestinale, o gastrite; pazienti con insufficienza renale; insufficienza epatica; pazienti con asma: il verificarsi di un attacco d'asma, in alcuni pazienti, puo' essere collegato ad una allergia ai farmaci anti-infiammatori non steroidei o all'acido acetilsalicilico, in questo caso, questo farmaco e' controindicato; pazienti con metrorragia o menorragia (rischio di aumentare il volume e ladurata dei periodi mestruali). Sanguinamento o ulcere/perforazioni gastrointestinali possono verificarsi in qualsiasi momento durante il trattamento, senza necessariamente la presenza di segni recenti o di una storia nel paziente. Il rischio relativo aumenta nei soggetti anziani, nei soggetti con un basso peso corporeo, e nei pazienti in trattamento con anticoagulanti o inibitori dell'aggregazione piastrinica. In caso di sanguinamento gastrointestinale, il trattamento deve essere sospeso immediatamente. Inconsiderazione dell'effetto inibitorio dell'acido acetilsalicilico sull'aggregazione piastrinica, che si verifica anche a dosi molto basse e che persiste per diversi giorni, il paziente deve essere avvertito del rischio di emorragia in caso di intervento chirurgico, anche di carattere minore (es. estrazione dei denti). A dosi analgesiche o antipiretiche, l'acido acetilsalicilico inibisce l'escrezione di acido urico;alle dosi usate in reumatologia (dosi anti-infiammatorie), l'acido acetilsalicilico ha un effetto uricosurico. A dosi elevate utilizzate inreumatologia, i pazienti devono essere monitorati per la possibile insorgenza di sintomi di sovradosaggio. In caso di ronzio nelle orecchie, difficolta' uditiva o vertigini, le modalita' di trattamento devono essere rivalutate. Nei bambini, si raccomanda di monitorare per salicilismo, specialmente all'inizio del trattamento. L'uso di questo medicinale non e' raccomandato durante l'allattamento. Impiegare con precauzione nei pazienti con insufficienza epatica lieve e moderata; in presenza di dispositivo intrauterino. Uso concomitante di antidiabetici, antiacidi, diuretici, glucocorticoidi. Sconsigliato nella gotta. Questo medicinale non deve essere utilizzato nei bambini e nei ragazzi di eta' inferiore a 16 anni. I soggetti di eta' superiore ai 70 anni di eta', soprattutto in presenza di terapie concomitanti, devono usare questomedicinale solo dopo aver consultato un medico. Il prodotto contiene lattosio.

Gravidanza e Allattamento

E' stato osservato un effetto teratogeno nell'animale. Non e' stato constatato alcun effetto teratogeno dell'ASA, a seguito di somministrazioni saltuarie durante il primo trimestre di gravidanza. I dati sono meno numerosi per trattamenti cronici. L'impiego in gravidanza per lunghi periodi e la somministrazione negli ultimi tre mesi della gravidanza devono avvenire soltanto dietro prescrizione medica perche' l'acido acetilsalicilico puo' provocare fenomeni emorragici nel feto e nella madre, ritardi di parto e, nel nascituro, precoce chiusura del dotto diBotallo. Durante gli ultimi tre mesi ed in particolare nelle ultime settimane di gravidanza, sarebbe comunque opportuno evitare l'uso di acido acetilsalicilico. Basse dosi inferiori a 100 mg/die: l'acido acetilsalicilico sembra essere sicuro solo in casi ostetrici limitati, che richiedono un monitoraggio specialistico. Dosi tra 100-500 mg/die: ci sono insufficienti dati clinici. Quindi, le raccomandazioni di seguitoriportate per le dosi di 500 mg/die ed oltre si applicano anche a questo range di dosaggio. Dosi di 500 mg/die ed oltre: l'inibizione dellasintesi di prostaglandine puo' interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca edi gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine, nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache era aumentato da meno dell'1% fino a circa l'1,5%. E' stato stimato che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalita' embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori della sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante le prime 24 settimane di gravidanza, l'acido acetilsalicilico non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se l'acido acetilsalicilico e' usato da una donna in attesa di concepimento o durante le prime 24 settimane di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le piu' basse possibili. Oltre le 24 settimane di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo' progredire in insufficienzarenale con oligo-idroamnios. Alla fine della gravidanza, la madre e il neonato possono presentare: prolungamento del tempo di sanguinamentoa causa dell'inibizione dell'aggregazione piastrinica, che puo' manifestarsi anche dopo la somministrazione di dosi molto basse di acido acetilsalicilico; inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Conseguentemente, l'acido acetilsalicilico e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza (dopo le 24 settimane di gestazione). L'acido acetilsalicilico passa nellatte materno: si sconsiglia quindi l'assunzione di ASA durante l'allattamento a causa del possibile rischio di comparsa di acidosi e sindrome emorragica nel lattante.

Interazioni con altri prodotti

Diverse sostanze sono coinvolte nelle interazioni a causa delle loro proprieta' di inibire l'aggregazione piastrinica: abciximab, acido acetilsalicilico, clopidogrel, epoprostenolo, eptifibatide, iloprost e iloprost trometamolo, ticlopidina e tirofiban. L'uso di differenti inibitori dell'aggregazione piastrinica aumenta il rischio di sanguinamento, cosi' come la loro combinazione con eparina o molecole affini, anticoagulanti orali o con altri trombolitici, e questa possibilita' deve essere presa in considerazione, mantenendo un regolare monitoraggio clinico. >>Associazioni controindicate. metotrexato a dosi > 15 mg/settimana a dosi anti- infiammatorie, o a dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico: aumentata tossicita' del metotrexato, in particolare tossicita' ematologica. Anticoagulanti orali a dosi anti-infiammatorie, o dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico e nei pazienti con storia di ulcera gastro-duodenale: aumentato rischio di emorragia. Anticoagulanti orali a dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico e nei pazienti senza storia di ulcera gastro-duodenale: aumentato rischio di emorragia. Anticoagulanti orali adosi di acido acetilsalicilico utilizzato per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica e nei pazienti con storia di ulcera gastro-duodenale: aumentato rischio di emorragia. Altri farmaci anti- infiammatori non steroidei, a dosi anti-infiammatorie, o a dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico: aumento del rischio di ulcere ed emorragie gastrointestinali. Eparine a basso peso molecolare e eparine non frazionate a dosi terapeutiche in pazienti anziani (>= 65 anni), indipendentemente dalla dose di eparina, e per le dosi anti-infiammatorie o per dosi analgesiche o antipiretiche di acido acetilsalicilico: aumento del rischio di emorragia. Somministrare un altro farmaco anti-infiammatorio o un altro analgesico o antipiretico. Clopidogrel: aumentodel rischio di emorragia. Se la co-somministrazione non puo' essere evitata, il monitoraggio clinico e' raccomandato. Uricosurici: riduzione dell'effetto uricosurico a causa della competizione per l'eliminazione di acido urico nei tubuli renali. Ticlopidina: aumento del rischio di emorragia. Se la co-somministrazione non puo' essere evitata, il monitoraggio clinico e' raccomandato. Glucocorticoidi per dosi antinfiammatorie dell'acido acetilsalicilico: aumentato rischio di emorragia. Pemetrexed in pazienti con lieve o moderata insufficienza renale (clearance della creatinina tra 45 ml/min e 80 ml/min): aumento del rischio di tossicita' del pemetrexed a dosi anti-infiammatorie di acido acetilsalicilico. Pentossifillina: aumento del rischio di emorragia. >>Associazioni che richiedono precauzioni per l'uso. Diuretici, inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina e antagonisti del recettore dell'angiotensina II a dosi anti-infiammatorie di acido acetilsalicilico o dosi analgesiche e antipiretiche di acido acetilsalicilico: insufficienza renale acuta si puo' verificare in pazienti disidratati a causa della ridotta velocita' di filtrazione glomerulare secondaria alla diminuzione della sintesi delle prostaglandine renali. Inoltre puo' verificarsi la riduzione dell'effetto antipertensivo. Assicurarsi che ilpaziente sia idratato e che la funzionalita' renale sia controllata all'inizio del trattamento. Metotrexato a dosaggi <= 15 mg/settimana a dosi anti-infiammatorie, o a dosi analgesiche o antipiretiche di acidoacetilsalicilico: aumento della tossicita' del metotrexato, in particolare la tossicita' ematologica. Controllare la conta delle cellule ematiche settimanalmente durante le prime settimane di co-somministrazione. Occorre un attento monitoraggio nei pazienti con insufficienza renale, cosi' come nei pazienti anziani. Metotrexato a dosi > 15 mg a dosi di acido acetilsalicilico utilizzato per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica: aumento della tossicita' del metotrexato, in particolare tossicita' ematologica. Controllare la conta delle cellule ematiche settimanalmente durante le prime settimane di co-somministrazione. Occorre un attento monitoraggio nei pazienti con insufficienza renale (anche lieve), cosi' come nei pazienti anziani. Clopidogrel: aumento del rischio di emorragia. Il monitoraggio clinico e' raccomandato. Topici gastrointestinali, antiacidi e carbone: aumentata escrezione renale di acido acetilsalicilico a causa di alcalinizzazione delle urine. Si raccomanda di somministrare i topici gastrointestinali e gli antiacidialmeno a 2 ore di distanza dall'acido acetilsalicilico. Pemetrexed inpazienti con funzione renale normale: aumento del rischio di tossicita' da pemetrexed a dosi anti- infiammatorie di acido acetilsalicilico.Monitorare la funzione renale. Eparine a basso peso molecolare e eparine non frazionate, a dosi preventive in pazienti al di sotto dei 65 anni di eta': la co-somministrazione di farmaci che agiscono a diversi livelli di emostasi aumenta il rischio di emorragia. Pertanto, nei pazienti con meno di 65 anni di eta', la co- somministrazione di eparine a dosi preventive (o molecole affini), e di acido acetilsalicilico, a prescindere dalla dose, deve essere valutata, mantenendo il monitoraggio clinico e il monitoraggio di laboratorio, quando necessario. Eparine a basso peso molecolare e eparine non frazionate a dosi terapeuticheo in pazienti anziani (>= 65 anni), indipendentemente dalla dose di eparina, e per dosi di acido acetilsalicilico utilizzate per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica: aumento del rischio di emorragia. Trombolitici: aumentato rischio di emorragia. Anticoagulanti orali a dosi di acido acetilsalicilico utilizzate per l'inibizione dell'aggregazione piastrinica: aumentato rischio di emorragia. Altri farmaci anti-infiammatori non steroidei con dosi di acido acetilsalicilico utilizzateper l'inibizione dell'aggregazione piastrinica: aumento del rischio di ulcere ed emorragie gastrointestinali. Glucocorticoidi per dosi analgesiche ed antipiretiche di acido acetilsalicilico: aumentato rischio di emorragia; diminuzione della salicilemia durante trattamenti con corticoidi e rischio di sovradosaggio salicilico dopo sospensione. Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina: aumento del rischio di emorragia. Antidiabetici e insulina: potenziamento dell'effetto ipoglicemizzante. Dati sperimentali indicano che l'ibuprofene puo' inibire gli effetti dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazione piastrinica quando i farmaci sono somministrati in concomitanza. Tuttavia, l'esiguita' dei dati e le incertezze relative alla loro applicazione alla situazione clinica non permettono di trarre delle conclusioni definitive per l'uso continuativo di ibuprofene; sembra che non vi siano probabili effetti clinicamente rilevanti dall'uso occasionaledell'ibuprofene.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare nel contenitore originale a temperatura inferiore a 25 gradi C.