cardioaspirin 90 compresse gast 100mg acido bayer spa

Che cosa è cardioaspirin 90cpr gast 100mg?

Colfarit compresse gastroresistenti prodotto da bayer spa
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica .
Colfarit risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antitrombotici.
Contiene i principi attivi: acido acetilsalicilico
Composizione Qualitativa e Quantitativa: una compressa contiene 100 mg di acido acetilsalicilico.
Codice AIC: 024840098 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Prevenzione degli eventi atero-trombotici maggiori dopo infarto del miocardio, dopo ictus cerebrale o attacchi ischemici transitori (TIA), in pazienti con angina pectoris instabile e in pazienti con angina pectoris stabile cronica. Prevenzione della riocclusione dei by-pass aorto-coronarici e nell'angioplastica coronarica percutanea transluminale (PTCA). Prevenzione degli eventi cardiovascolari nei pazienti con malattia ateromasica conclamata, nella sindrome di Kawasaki, nei pazienti in emodialisi e nella prevenzione della trombosi durante circolazione extracorporea. Prevenzione degli eventi cardiovascolari in pazienti adelevato rischio, come in soggetti a rischio elevato di un primo evento cardiovascolare maggiore (rischio a 10 anni > 20% in base alle cartedi rischio del Progetto Cuore dell'Istituto Superiore di Sanita').

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Posologia

Se non diversamente prescritto, si raccomanda la posologia di 1 compressa (100 mg) al giorno, in un'unica somministrazione. La prevenzione degli eventi cardiovascolare in pazienti ad elevato rischio dovra' essere effettuata con il dosaggio di 100 mg. E' consigliabile ingerire ilfarmaco con un'abbondante quantita' di liquido (mezzo - un bicchiere di acqua), preferibilmente dopo i pasti. Non dev'essere assunto a dosaggi maggiori senza espressa prescrizione del medico.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse elencate sotto derivano da segnalazioni spontaneecon tutte le formulazioni di acido acetilsalicilico, compresi trattamenti orali a breve e lungo termine, e non ne e' pertanto possibile un'organizzazione per categorie di frequenza. Disturbi dell'apparato gastrointestinale superiore ed inferiore come dispepsia, dolore gastrointestinale e addominale; raramente infiammazione gastrointestinale, ulcera gastrointestinale, che potenzialmente, ma molto raramente, puo' dareluogo a emorragia e perforazione gastrointestinale, con le relative alterazioni dei parametri di laboratorio ed i relativi segni e sintomi clinici. Per il suo effetto inibitorio sulle piastrine, l'acido acetilsalicilico puo' aumentare il rischio di sanguinamenti. Sono state osservate emorragie peri-operatorie, ematomi, epistassi, sanguinamenti urogenitali, sanguinamenti gengivali. Sono state segnalate emorragie gravi, (da rare a molto rare), come le emorragie dell'apparato gastrointestinale e l'emorragia cerebrale (specialmente in pazienti con ipertensione non controllata e/o in trattamento concomitante con agenti antiemostatici), che in singoli casi possono essere potenzialmente pericoloseper la vita. L'emorragia puo' causare anemia acuta e cronica post-emorragica/sideropenica (dovuta, per esempio, a microemorragie occulte) con le relative alterazioni dei parametri di laboratorio ed i relativi segni e sintomi clinici come astenia, pallore e ipoperfusione. Sono state segnalate emolisi ed anemia emolitica in pazienti con gravi forme di deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD). Sono state segnalate compromissione della funzionalita' renale ed insufficienza renale. Le reazioni di ipersensibilita', con le relative manifestazioni cliniche e di laboratorio, comprendono la sindrome asmatica e le reazioni da lievi a moderate a carico della cute, delle vie respiratorie, dell'apparato gastrointestinale e cardiovascolare, con sintomi quali eruzioni cutanee, orticaria, edema, prurito, rinite, congestione nasale, distress cardio-respiratorio e, molto raramente, reazioni gravi compreso lo shock anafilattico. Molto raramente e' stato osservato danno epatico transitorio con aumento delle transaminasi epatiche. Sono stati riportati capogiri e tinnito, che possono essere indice di sovradosaggio.

Indicazioni

Prevenzione degli eventi atero-trombotici maggiori dopo infarto del miocardio, dopo ictus cerebrale o attacchi ischemici transitori (TIA), in pazienti con angina pectoris instabile e in pazienti con angina pectoris stabile cronica. Prevenzione della riocclusione dei by-pass aorto-coronarici e nell'angioplastica coronarica percutanea transluminale (PTCA). Prevenzione degli eventi cardiovascolari nei pazienti con malattia ateromasica conclamata, nella sindrome di Kawasaki, nei pazienti in emodialisi e nella prevenzione della trombosi durante circolazione extracorporea. Prevenzione degli eventi cardiovascolari in pazienti adelevato rischio, come in soggetti a rischio elevato di un primo evento cardiovascolare maggiore (rischio a 10 anni > 20% in base alle cartedi rischio del Progetto Cuore dell'Istituto Superiore di Sanita').

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo (acido acetilsalicilico), ai salicilati o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Anamnesi di asma indotta dalla somministrazione di salicilati o sostanze ad attivita' simile, in particolare i farmaci antinfiammatori non steroidei. Ulcera gastroduodenale. Diatesi emorragica. Grave insufficienza renale. Grave insufficienza epatica. Grave insufficienza cardiaca. Trattamento concomitantecon metotrexato a dosi di 15 mg/settimana o piu'. Ultimo trimestre digravidanza.

Composizione ed Eccipienti

Polvere di cellulosa, amido di mais. Rivestimento: copolimeri dell'acido metacrilico, sodio laurilsolfato, polisorbato 80, talco, trietile citrato.

Avvertenze

L'acido acetilsalicilico dev'essere utilizzato con particolare cautela nei seguenti casi: ipersensibilita' ai farmaci analgesici, anti-infiammatori od antireumatici ed in presenza di altre allergie; anamnesi di ulcere gastrointestinali, compresa la malattia ulcerosa cronica o ricorrente, o di emorragie gastrointestinali; trattamento concomitante con anticoagulanti; nei pazienti con compromissione della funzionalita'renale o cardiocircolatoria (come vasculopatia renale, insufficienza cardiaca congestizia, deplezione di volume, chirurgia maggiore, sepsi o eventi emorragici maggiori) poiche' l'acido acetilsalicilico puo' incrementare ulteriormente il rischio di compromissione della funzionalita' renale ed insufficienza renale acuta. Inoltre, usare con cautela nei pazienti affetti da grave deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD), l'acido acetilsalicilico puo' indurre emolisi o anemia emolitica. Fattori che possono aumentare il rischio di emolisi sono, ad esempio, un dosaggio elevato, la febbre o infezioni acute. Usare con cautela anche in caso di compromissione della funzionalita' epatica. L'ibuprofene puo' interferire con l'effetto inibitorio sull'aggregazione piastrinica dell'acido acetilsalicilico. I pazienti devono informare il medico nel caso assumano ibuprofene come antidolorifico in corso di trattamento con acido acetilsalicilico. L'acido acetilsalicilico puo' provocare broncospasmo e indurre attacchi d'asma o altre reazioni di ipersensibilita'. Sono fattori di rischio l'asma pre-esistente, la febbreda fieno, la poliposi nasale o le malattie respiratorie croniche. Queste reazioni possono manifestarsi anche in pazienti che presentino reazioni allergiche (come reazioni cutanee, prurito, orticaria) ad altre sostanze. A causa dell'effetto inibitorio sull'aggregazione piastrinica, che persiste per diversi giorni dopo la somministrazione, l'acido acetilsalicilico puo' aumentare la tendenza alle emorragie durante e dopo gli interventi chirurgici (inclusi gli interventi chirurgici minori, ad es. l'estrazione dentaria). A basse dosi, l'acido acetilsalicilico riduce l'escrezione di acido urico. Questo puo' talvolta causare attacchi di gotta nei pazienti predisposti. I prodotti contenenti acido acetilsalicilico vanno usati con cautela e sotto controllo medico nei bambini e negli adolescenti con infezioni virali, a prescindere dalla presenza o meno di febbre. In certe affezioni virali, specialmente influenza A, influenza B e varicella, esiste il rischio di Sindrome di Reye, una malattia molto rara, ma pericolosa per la vita, che richiede unimmediato intervento medico. Il rischio puo' essere aumentato in casodi assunzione contemporanea di acido acetilsalicilico, sebbene non sia stata dimostrata una relazione causale. Il vomito persistente in pazienti affetti da queste malattie puo' essere un segno di Sindrome di Reye.

Gravidanza e Allattamento

>>Gravidanza. L'inibizione della sintesi delle prostaglandine puo' influire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio/fetale. I risultati di studi epidemiologici suggeriscono un possibile aumento del rischio di aborto e di malformazioni dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. I dati disponibili non dimostrano che ci sia correlazione tra l'assunzione di acido acetilsalicilico e l'aumento del rischio di aborto. Idati epidemiologici disponibili relativi alle malformazioni a seguitodi assunzione di acido acetilsalicilico non sono coerenti, ma non si puo' escludere un aumentato rischio di gastroschisi. Uno studio prospettico con esposizione nelle fasi precoci della gravidanza (primo-quarto mese), eseguito su circa 14.800 coppie madre-figlio, non ha dimostrato un aumento nella frequenza di malformazioni. Gli studi condotti nell'animale hanno evidenziato tossicita' riproduttiva. Durante il primo ed il secondo trimestre di gravidanza, l'acido acetilsalicilico non dev'essere somministrato se non in caso di effettiva necessita'. Qualorafarmaci contenenti acido acetilsalicilico siano usati da una donna inattesa di concepimento, o durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, il trattamento dovra' essere il piu' breve possibile e la dose la piu' bassa possibile. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso ed ipertensione polmonare) o a disfunzione renale, che puo' progredire ad insufficienza renale con oligo-idramnios. Inoltre possono esporre la madre e il bambino, alla fine della gravidanza, a possibile prolungamento del tempo di sanguinamento (un effetto antiaggregante che puo' manifestarsi anche a dosi molto basse) o ad inibizione delle contrazioni uterine, risultante in ritardo o prolungamento del travaglio. Conseguentemente, l'acido acetilsalicilico e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. >>Allattamento. I salicilatied i loro metaboliti passano nel latte materno in piccole quantita'. Dal momento che non sono stati osservati effetti indesiderati nel lattante in seguito ad un uso occasionale, l'interruzione dell'allattamento non e' di norma necessaria. Tuttavia, in caso di uso regolare o di assunzione di dosaggi elevati, si deve prendere in considerazione la possibilita' di uno svezzamento precoce.

Interazioni con altri prodotti

L'effetto del trattamento puo' essere modificato se il medicinale e' assunto in concomitanza con altri medicinali quali anticoagulanti (es.warfarin), farmaci antirigetto (es. ciclosporina, tacrolimus), antiipertensivi (es. diuretici e ACE-inibitori), antidolorifici e antiinfiammatori (es. steroidi, FANS), farmaci per la gotta (probenecid), farmaci anticancro e per l'artrite reumatoide (metotrexato). >>Associazioni controindicate. In concomitanza a metotrexato a dosi maggiori o ugualia 15 mg/settimana, si ha un aumento della tossicita' ematologica del metotrexato (gli anti-infiammatori in generale diminuiscono la clearance renale del metotrexato e i salicilati spiazzano il metotrexato dal suo legame con le proteine plasmatiche). >>Associazioni che richiedonoprecauzioni per l'uso. Metotrexato a dosi inferiori a 15 mg/settimana: aumento della tossicita' ematologica del metotrexato (gli anti-infiammatori in generale diminuiscono la clearance renale del metotrexato ei salicilati spiazzano il metotrexato dal suo legame con le proteine plasmatiche). Ibuprofene: dati sperimentali indicano che l'ibuprofene puo' inibire gli effetti dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazione piastrinica quando i farmaci sono somministrati in concomitanza. Tuttavia, l'esiguita' dei dati e le incertezze relative alla loro applicazione alla situazione clinica non permettono di trarre delle conclusioni definitive per l'uso continuativo di ibuprofene; sembrache non vi siano effetti clinicamente rilevanti dall'uso occasionale dell'ibuprofene. Anticoagulanti, trombolitici/altri agenti antipiastrinici: aumento del rischio di sanguinamento. Altri farmaci anti-infiammatori non steroidei contenenti salicilati ad alte dosi: aumento del rischio di ulcere ed emorragia gastrointestinale a causa dell'effetto sinergico. Inibitori selettivi del re-uptake della serotonina: aumento del rischio di sanguinamento dell'apparato gastrointestinale superiore a causa di un possibile effetto sinergico. Digossina: aumento della concentrazione plasmatica di digossina per diminuzione dell'escrezione renale. Antidiabetici, ad es. insulina, sulfoniluree: aumento dell'effetto ipoglicemico per alte dosi di acido acetilsalicilico, attraverso l'azione ipoglicemica dell'acido acetilsalicilico e lo spiazzamento delle sulfoniluree dai siti di legame proteico. Diuretici in associazionecon acido acetilsalicilico ad alte dosi: riduzione della filtrazione glomerulare attraverso la riduzione della sintesi delle prostaglandine. Glucocorticoidi sistemici, ad eccezione dell'idrocortisone usato come terapia sostitutiva nel Morbo di Addison: riduzione dei livelli di salicilati nel sangue durante il trattamento con corticosteroidi e rischio di sovradosaggio di salicilati dopo la sua interruzione, per l'aumentata eliminazione dei salicilati dovuta ai corticosteroidi. Inibitori dell'Enzima di Conversione dell'Angiotensina (ACE-inibitori) in associazione con acido acetilsalicilico ad alte dosi: ridotta filtrazione glomerulare attraverso l'inibizione delle prostaglandine vasodilatatorie e riduzione dell'effetto anti- ipertensivo. Acido valproico: aumento della tossicita' dell'acido valproico a causa dello spiazzamento daisiti di legame proteico. Uricosurici come benzbromarone, probenecid: diminuzione dell'effetto uricosurico (competizione con l'eliminazione tubulare dell'acido urico). Alcool: aumento del danno sulla mucosa gastrointestinale e prolungamento del tempo di sanguinamento a causa degli effetti additivi dell'acido acetilsalicilico e dell'alcool.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare a temperatura inferiore ai 30 gradi C.