captopril auro*50cpr 25mg captopril aurobindo pharma italia srl

Che cosa è captopril auro 50cpr 25mg?

Captopril auro compresse prodotto da aurobindo pharma italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Captopril auro risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di sostanze ad azione sul sistema renina-angiotensina.
Contiene i principi attivi: captopril
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni compressa contiene: captopril.
Codice AIC: 035324019 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Ipertensione. E' indicato nel trattamento dell'ipertensione. Puo' essere usato da solo o in associazione con altri ipotensivi, specie i diuretici tiazidici. Insufficienza cardiaca congestizia. E' indicato nei pazienti con scompenso cardiaco ed e' da usare in associazione a diuretici e digitale. Infarto del miocardio. E' indicato nel post-infarto in pazienti con disfunzione ventricolare sinistra, anche in assenza di segni e sintomi di scompenso cardiaco. La terapia a lungo termine e' in grado di migliorare la sopravvivenza, ritardare l'insorgenza e la progressione dello scompenso cardiaco e ridurre il rischio di reinfarto e la necessita' di rivascolarizzazione coronarica. Nefropatia diabetica. E' indicato nel trattamento dei pazienti affetti da nefropatia diabetica. In questi soggetti e' in grado di prevenire la progressione deldanno renale, migliorando la prognosi e la sopravvivenza.

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Posologia

Il farmaco puo' essere preso prima, durante o dopo i pasti. Il dosaggio deve essere determinato individualmente. Adulti. Ipertensione arteriosa: nei pazienti non in trattamento con altra terapia antiipertensiva, iniziare con 50 mg giornalieri in una o due somministrazioni. Dopo due-quattro settimane, qualora si desiderasse un piu' marcato effetto antiipertensivo, la dose puo' essere aumentata a 100 mg giornalieri, sempre in una o due somministrazioni. Successivamente, nei pazienti in cui non fosse stato raggiunto un soddisfacente controllo dei valori pressori, e' consigliabile aggiungere una modesta dose di diuretico tiazidico, ad es. 25 mg/die di idroclorotiazide. Nei pazienti ipertesi gia' in terapia diuretica, si consiglia di aggiungere il farmaco a dosaggi inferiori. Questo accorgimento posologico e' suggeribile anche per ipazienti fortemente sodio e/o volume depleti. Qualora dopo due settimane di tale terapia si desiderasse un ulteriore effetto antiipertensivo, incrementare la posologia. Nella terapia dell'ipertensione arteriosa essenziale lieve-moderata con il medicinale, il controllo dei valoripressori e' ottenuto generalmente con posologie giornaliere comprese fra 50 e 100 mg. In casi particolari, o secondo giudizio del medico, e' possibile utilizzare posologie superiori comunque non eccedenti i 450 mg al giorno. Nei casi in cui si impone una rapida riduzione dei valori pressori, e' possibile incrementare, sotto controllo medico, la posologia giornaliera di ogni 24 ore fino al raggiungimento di un controllo soddisfacente della pressione arteriosa o finche' non sia stata raggiunta la dose massima. Insufficienza cardiaca congestizia. La dose iniziale e' generalmente di 25 mg 2 o 3 volte al giorno. Al fine di minimizzare l'incidenza e la durata di effetti ipotensivi occasionali e' suggeribile in tali casi instaurare la terapia con dosi iniziali pari a 6,25 o 12,5 mg due o tre volte al giorno. In genere, la posologia efficace e' compresa entro 150 mg/die. Ulteriori aumenti dei dosaggi giornalieri sono da attuare, possibilmente, solo dopo due settimane al fine di osservare se si ottenga una risposta soddisfacente. Non deve essere comunque superata la dose massima giornaliera di 450 mg. Il farmaco si usa in associazione con un diuretico e digitale a dosi normali. La terapia deve essere iniziata in ospedale. lnfarto del miocardio. La terapia va iniziata in 3(a) giornata, con una dose di 6,25 mg ripetibile, ad intervalli di 12 ore. La dose giornaliera andra' gradualmente incrementata: 12,5 mg tre volte al di', nei successivi due giorni; e poi 25 mg tre volte al di', fino alla dimissione del paziente. Successivamente, la posologia dovra' essere incrementata, se ben tollerata, sino a 150 mg/die, in dosi refratte e continuata cronicamente. In caso diipotensione sintomatica, puo' essere necessaria una riduzione della posologia giornaliera ed il trattamento puo' essere proseguito con dosiinferiori. Il farmaco puo' essere impiegato in associazione con i farmaci normalmente utilizzati nella terapia dei pazienti infartuati (trombolitici, ASA, beta-bloccanti, ecc.). Nefropatia diabetica. Il dosaggio di raccomandato in pazienti con nefropatia diabetica e' di 75-100 mg/die in dosi refratte. Nel caso sia necessario ottenere ulteriori riduzioni della pressione arteriosa, altri farmaci quali diuretici, beta-bloccanti, antipertensivi ad azione centrale e vasodilatatori possono essere associati al farmaco. L'eliminazione del medicinale puo' risultare diminuita in soggetti con riduzione della funzione renale. Pertanto, tali pazienti possono rispondere al trattamento con dosaggi inferiori di farmaco o con somministrazioni meno frequenti. Nei pazienti con grave riduzione della funzione renale, la dose iniziale deve essere ridotta con successivi piccoli incrementi posologici effettuati ad intervalli di una, due settimane. Inoltre, in tali pazienti, nel caso di associazione con diuretici, e' necessario somministrare diuretici dell'ansa e non tiazidici. Pazienti anziani. In tali pazienti e' consigliabile iniziare la terapia con bassi dosaggi. Bambini. In questi pazienti,affetti da ipertensione grave secondaria, la dose iniziale e' di 0,3 mg/kg, somministrata sotto stretto controllo medico. Il trattamento nei lattanti e nei bambini potenzialmente soggetti ad avere ipotensione,come quelli in terapia diuretica, puo' iniziare con 0,15 mg/kg. La dose e' somministrata due volte al giorno o a seconda della risposta delsingolo paziente. Pazienti con disfunzioni renali. In presenza di disfunzione renale, si verifica ritenzione del farmaco. In questi pazienti e' pertanto necessario regolare il dosaggio. Dopo che si e' ottenutol'effetto terapeutico desiderato, si consigliano i seguenti intervalli nel dosaggio per evitare l'accumulo del farmaco. Clcr >75: 8 ore; clcr 75-35: 12-24 ore; clcr 34-20: 24-48 ore; clcr 19-8: 48-72 ore; clcr7-5: 72-108 ore.

Effetti indesiderati

Reazioni cutanee: nei pazienti, si verifica un rash, di solito pruriginoso, in genere durante le prime quattro settimane di trattamento. E'di norma maculopapuloso, ma raramente orticarioide. Sono stati anche osservati prurito, arrossamento e fotosensibilizzazione. In qualche paziente si e' manifestato angioedema. Reazioni gastrointestinali: i pazienti hanno avuto una diminuzione o la perdita della percezione del gusto. Tale fenomeno e' reversibile e di solito limitato nel tempo (2-3 mesi). Alla perdita del gusto puo' associarsi perdita di peso. E' stata osservata stomatite con ulcerazioni pseudo-aftose. In qualche paziente che riceveva il farmaco e' stato riscontrato aumento degli enzimi epatici, sebbene non si sia provata alcuna relazione causale. Possono verificarsi irritazione gastrica e dolore addominale. Alterazioni epatiche: nel corso di trattamento con ACE-Inibitori e' stata raramente descritta una sindrome itterica con grave evoluzione verso l'epatite fulminante. Pertanto, i pazienti trattati con ACE-Inibitori che sviluppinoittero o marcato incremento degli enzimi epatici devono sospendere laterapia ed essere adeguatamente trattati. Reazioni renali: proteinuria. Transitoria elevazione dell'azotemia e della creatininemia. Aumentodella potassiemia. Reazioni ematiche: neutropenia/agranulocitosi. Reazioni cardiovascolari: dopo l'inizio della terapia con captopril in pazienti in corso di trattamento con diuretici o dopo l'aggiunta di un diuretico al regime terapeutico, puo' verificarsi ipotensione. In qualche paziente con volemia diminuita e' stata osservata tachicardia. Altre reazioni: sono stati riferiti parestesie delle mani, manifestazioni del tipo malattia da siero, tosse, broncospasmo e linfoadenopatie. Il farmaco puo' causare una falsa positivita' del test urinario per l'acetone.

Indicazioni

Ipertensione. E' indicato nel trattamento dell'ipertensione. Puo' essere usato da solo o in associazione con altri ipotensivi, specie i diuretici tiazidici. Insufficienza cardiaca congestizia. E' indicato nei pazienti con scompenso cardiaco ed e' da usare in associazione a diuretici e digitale. Infarto del miocardio. E' indicato nel post-infarto in pazienti con disfunzione ventricolare sinistra, anche in assenza di segni e sintomi di scompenso cardiaco. La terapia a lungo termine e' in grado di migliorare la sopravvivenza, ritardare l'insorgenza e la progressione dello scompenso cardiaco e ridurre il rischio di reinfarto e la necessita' di rivascolarizzazione coronarica. Nefropatia diabetica. E' indicato nel trattamento dei pazienti affetti da nefropatia diabetica. In questi soggetti e' in grado di prevenire la progressione deldanno renale, migliorando la prognosi e la sopravvivenza.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al captopril. Secondo e terzo trimestre di gravidanza. Stenosi aortica.

Composizione ed Eccipienti

Cellulosa microcristallina, amido, lattosio, acido stearico.

Avvertenze

Angioedema. In pazienti trattati con ACE-Inibitori, compreso il captopril, si e' manifestato angioedema. Se l'angioedema interessa la lingua, la glottide o la laringe, va intrapresa immediatamente una terapia d'emergenza per il rischio di soffocamento. L'arrossamento limitato alviso, alle mucose orali, alle labbra ed alle estremita' sono reversibili con la sospensione del farmaco. Reazioni anafilattoidi. Nel corso di recenti studi clinici sono state osservate, in pazienti in terapia con ACE-Inibitori, reazioni anafilattoidi. Questi pazienti dovranno essere trattati con particolare attenzione. In alcuni pazienti in trattamento desensibilizzante al veleno di imenotteri la contemporanea somministrazione di un altro ACE-Inibitore ha provocato gravi reazioni anafilattoidi. Proteinuria. L'incidenza di una proteinuria superiore e' risultata in soggetti trattati con captopril. Circa il 90% di tali pazienti riportavano una diagnosi di pregressa nefropatia e/o un trattamento con dosaggi superiori ai 150 mg/die di captopril. In alcuni pazienticon proteinuria si e' manifestata una sindrome nefrosica. Nella maggior parte dei casi, la proteinuria e' diminuita o scomparsa entro sei mesi, anche quando il trattamento con il farmaco non e' stato interrotto. Nei pazienti con nefropatia o in quelli trattati con dosi del farmaco superiori a 150 mg/die e' necessaria una periodica valutazione della proteinuria. Neutropenia/Agranulocitosi. In alcuni pazienti in terapia, con preesistenti danni renali, malattie del collageno o in trattamento con farmaci immunosoppressori o citostatici, si e' manifestata neutropenia; pertanto e' opportuno, in questi pazienti, eseguire una leucometria con formula leucocitaria prima di iniziare il trattamento ogni due settimane durante i primi tre mesi di terapia e periodicamente in seguito. Il rischio di neutropenia dipende dalle condizioni clinichedel paziente. La contemporanea somministrazione di allopurinolo e captopril e' stata associata a neutropenia. Durante studi clinici, nei pazienti con malattie del collageno e funzione renale compromessa, si e'verificata neutropenia. La neutropenia si e' generalmente manifestataentro 3 mesi dall'inizio della terapia con captopril. In genere, il numero dei neutrofili e' ritornato nella norma entro 2 settimane dall'interruzione della terapia. Alcuni dei casi di neutropenia ha avuto esito fatale ma tutti i decessi hanno riguardato pazienti con gravi malattie. In pazienti con insufficienza renale si dovra' effettuare il conteggio dei leucociti con formula leucocitaria prima di iniziare la terapia. Tale analisi verra' ripetuta ogni 2 settimane durante i primi 3 mesi della terapia e periodicamente in seguito. In pazienti con malattie del collageno o che assumono altri farmaci noti influenzare i leucociti o la risposta immunitaria, il farmaco dovra' essere utilizzato solo se il beneficio supera il rischio. Ipotensione. I pazienti in terapia con diuretici, come pure quelli soggetti a rigorosa restrizione dietetica di sodio o sottoposti a dialisi, possono avere occasionalmente una riduzione repentina della pressione arteriosa entro le prime tre ore dall'assunzione della dose iniziale. Un effetto ipotensivo esageratopuo' anche verificarsi, dopo la seconda o terza dose. Questa rispostaaccentuata e' attribuita al fatto che l'angiotensina II ha un ruolo importante nel mantenimento della pressione arteriosa in condizioni di deplezione sodio-volume. La possibilita' di effetti ipotensivi puo' essere ridotta al minimo sospendendo il diuretico o aumentando l'assunzione di sodio circa una settimana prima di iniziare il trattamento. Se si verifica ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina praticandogli, se necessario, una fleboclisi di soluzione fisiologica. I pazienti con insufficienza cardiaca congestizia grave a valoripressori normali o bassi possono anche presentare marcate cadute della pressione arteriosa. In questi casi, in considerazione del potenziale abbassamento della pressione arteriosa e della gravita' dell'insufficienza cardiaca congestizia, la terapia deve essere iniziata in ospedale. I pazienti vanno attentamente seguiti per le prime due settimane di trattamento ed ogni volta che la dose iniziale viene aumentata. Chirurgia anestesia. In pazienti sottoposti ad interventi di alta chirurgia o durante l'anestesia con agenti che producono ipotensione, il farmaco blocchera' la formazione di angiotensina II secondaria a liberazione compensatoria di renina. Cio' puo' portare ad ipotensione che puo' essere corretta mediante espansione della volemia. Funzione renale compromessa. In taluni soggetti nefropatici, e particolarmente in quelli con stenosi dell'arteria renale, si sono avuti aumenti dei tassi sierici di azoto e di creatinina dopo la riduzione della pressione arteriosa, di solito quando il farmaco veniva somministrato unitamente ad un diuretico. Puo' essere quindi necessario in tali casi ridurre il dosaggio o sospendere la somministrazione del diuretico. In alcuni di questi pazienti puo' non essere possibile normalizzare la pressione arteriosa. Potassiemia. Poiche' il farmaco diminuisce la produzione di aldosterone puo' verificarsi un aumento del potassio sierico in pazienti con insufficienza renale. L'impiego di diuretici che risparmiano il potassio va pertanto fatto con cautela in quanto puo' comportare un aumento sensibile della potassiemia. Reazioni di ipersensibilita'. Rashes e sintomi ad essi associati. Il rash e' in genere lieve e scompare nel girodi giorni dopo una riduzione del dosaggio e/o la somministrazione di un antistaminico. In alcuni casi, la remissione del rash avviene spontaneamente. In alcuni pazienti si e' manifestato angioedema del viso, delle mucose orali, e delle estremita', reversibile con la sospensione del farmaco. Dopo trattamento con il farmaco alcuni pazienti con insufficienza cardiaca congestizia sono stati in grado di aumentare in maniera straordinaria la loro attivita' fisica. E' comunque prudente che tali pazienti siano avvertiti di aumentare lentamente e cautamente la loro attivita' fisica. Stenosi aortica. Il medicinale, come altri farmaci che riducono le resistenze vascolari, non va usato in pazienti con stenosi aortica Gravidanza. La terapia con ACE inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa. Uso pediatrico. Nei neonati enei bambini si devono usare dosi piu' basse mantenendo il paziente sotto stretto controllo medico.

Gravidanza e Allattamento

Gravidanza. L'uso degli ACE inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza, il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza. La terapia con ACE inibitori non deve essere iniziata durantela gravidanza. L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un piccolo aumento del rischio. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso ingravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere immediatamenteinterrotto e, se appropriato, si deveiniziare una terapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione ad ACE inibitori durante il secondo e il terzo trimestre induce tossicita' fetale e tossicita' neonatale. Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri abbianoassunto ACE inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione. Allattamento. Limitati dati di farmacocinetica dimostrano concentrazioni molto basse nel latte materno. Sebbene queste concentrazioni sembrano essere clinicamente irrilevanti, l'uso del farmaco in allattamento non e' raccomandato per i neonati pretermine e nelle prime settimane dopo il parto, a causa del rischio ipotetico di effetti cardiovascolari e renali e perche' non c'e' abbastanza esperienza clinica. Nei neonati piu' grandi, se ritenuto necessario per la madre, il farmaco puo' essere assunto durante l'allattamento, ma in questo caso il neonato deve essere seguito per la possibile comparsa di effetti avversi. Il prodotto e' controindicato in gravidanza e allattamento.

Interazioni con altri prodotti

Il farmaco puo' essere usato in combinazione con la maggior parte deifarmaci antipertensivi: diuretici tiazidici e dell'ansa, clonidina, metildopa, guanabenz, betabloccanti, prazosina, alfa-beta bloccanti, idralazina, nifedipina. L'impiego di diuretici risparmiatori di potassio, ove cio' sia necessario, va fatto con cautela in quanto puo' comportare un aumento sensibile della potassiemia. La combinazione con un diuretico esplica un effetto di tipo additivo. La dose efficace giornaliera del madicinale sembra essere piu' bassa quando combinata con un diuretico, rispetto a quando il farmaco viene usato da solo o con un betabloccante. Cio' e' dovuto al fatto che, quando un diuretico causa deplezione sodica, viene stimolata la liberazione di renina. Impedendo l'effetto pressorio della renina, il farmaco elimina l'azione autolimitante dei diuretici. Da quanto detto, e' comprensibile che la riduzione della pressione arteriosa raggiunta associando un betabloccante al farmaco, tende ad essere minore di quando si associa un diuretico. Il principale risultato della combinazione con un betabloccante e' una significativa riduzione della frequenza cardiaca. Ipotensione. Pazienti trattati con diuretici. I pazienti in terapia con diuretici e specialmentequelli che hanno iniziato di recente tale terapia, come anche coloro che osservano un severo regime dietetico povero di sale o che sono in dialisi, possono occasionalmente presentare un abbassamento repentino della pressione, che si verifica generalmente durante la prima ora successiva alla dose iniziale di captopril. Agenti ad attivita' vasodilatatrice. Nitroglicerina o altri nitrati (usati per il trattamento dell'angina) o altri medicinali ad attivita' vasodilatatrice dovranno, se possibile, essere interrotti prima di iniziare la terapia. Se tali medicinali saranno risomministrati durante terapia con il farmaco, questi dovranno essere utilizzati con cautela, e ai dosaggi inferiori. Agenticon attivita' sul sistema nervoso simpatico. Il sistema nervoso simpatico puo' avere una importanza particolare nel regolare la pressione nei pazienti in terapia con captopril da solo o in associazione con diuretici. Comunque, agenti con attivita' sul sistema nervoso simpatico (per es. agenti bloccanti gangliari o bloccanti del neurone adrenergico) dovranno essere usati con cautela. I farmaci che bloccano il sistemabeta-adrenergico aggiungono alcuni effetti antiipertensivi al captopril, ma la risposta e' meno che additiva. Inibitori della sintesi endogena delle prostaglandine: e' stato riportato che l'indometacina puo' ridurre gli effetti antiipertensivi del captopril. Altri agenti antiinfiammatori non steroidei (per es.: aspirina) possono avere questo stesso effetto. Litio. In pazienti in terapia con ace-inibitori e litio sono stati riportati aumenti dei livelli sierici di litio e sintomi di tossicita' da litio. Questi farmaci dovranno essere somministrati in associazione con cautela e si raccomanda il monitoraggio frequente dei livelli sierici del litio. Se viene usato anche un diuretico, questo puo' aumentare il rischio di tossicita' da litio. Ipoglicemizzanti. La somministrazione contemporanea di ACE-inibitori e farmaci antidiabetici (ipoglicemizzanti orali o insulina) puo' causare un aumento dell'effetto ipoglicemizzante di questi ultimi, con maggiore rischio di ipoglicemia, soprattutto durante le prime settimane di trattamento combinato ed in pazienti con funzionalita' renale compromessa. Co-somministrazione con FANS: quando ACE inibitori sono somministrati simultaneamente con farmaci anti-infiammatori non steroidei, si puo' verificare un'attenuazione dell'effetto antiipertensivo. L'uso concomitante di ACE inibitori e FANS puo' portare ad un aumentato rischio di peggioramento dellafunzione renale che comprende possibile insufficienza renale acuta edaumento dei Iivelli del potassio sierico specialmente in pazienti conpre-esistente compromessa funzione renale. La combinazione deve essere somministrata con cautela specialmente negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale all'inizio della terapia concomitante.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare al di sotto di 25 gradi C, nella confezione originale.