campto*infus 40mg 2ml 20mg/ml irinotecan pfizer italia srl

Che cosa è campto infus 40mg 2ml 20mg/ml?

Campto soluzione per infusione conc prodotto da pfizer italia srl
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Campto risulta disponibile solo nelle farmaice ospedaliere o specialistico

E' utilizzato per la cura di citostatici inibitori della topoisomerasi.
Contiene i principi attivi: irinotecan cloridrato triidrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: il concentrato contiene 20 mg/ml di irinotecan cloridrato triidrato (equivalenti a 17,33 mg/ml di irinotecan). i flaconcini contengono 40 mg,100 mg o 300 mg di irinotecan cloridrato triidrato.
Codice AIC: 032949048 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento di pazienti con carcinoma avanzato del colon-retto: in combinazione con 5-fluorouracile e acido folinico in pazienti che non sono stati trattati precedentemente con chemioterapia per malattia avanzata; come monoterapia in pazienti nei quali un trattamento convenzionale contenente 5-fluorouracile non ha avuto successo. In combinazione con cetuximab e' indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma metastatico del colon-retto con espressione del recettore per l' epidermal growth factor (EGFR), KRAS wild-type, che non sono stati trattatiprecedentemente per la malattia metastatica o dopo fallimento di terapia citotossica contenente irinotecan. In combinazione con 5-fluorouracile, acido folinico e bevacizumab e' indicato per il trattamento di prima linea dei pazienti con carcinoma metastatico del colon o del retto. In combinazione con capecitabina, con o senza bevacizumab, e' indicato per il trattamento di prima linea dei pazienti con carcinoma metastatico del colon-retto.

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Posologia

Da utilizzare solo in pazienti adulti. La soluzione per infusione deve essere infusa in una vena centrale o periferica. Dosaggio raccomandato. In Monoterapia (per pazienti precedentemente trattati): 350 mg/m^2somministrato per infusione endovenosa di durata non inferiore a 30 minuti e non superiore a 90 minuti ogni 3 settimane. In terapia di combinazione (per pazienti in precedenza non trattati): la sicurezza e l'efficacia del farmaco in combinazione con il 5- fluorouracile (5FU) e l'acido folinico (FA) sono state determinate con lo schema di trattamento seguente: il farmaco piu' 5FU/FA per trattamento ogni 2 settimane. La dose raccomandata del prodotto e' 180 mg/m^2 somministrati una volta ogni 2 settimane come infusione endovenosa della durata di 30-90 minuti, seguita da infusione di acido folinico e 5-fluorouracile. Per il dosaggio e le modalita' di somministrazione di cetuximab in combinazione con il farmaco, fare riferimento al riassunto delle caratteristichedel prodotto relative a questo medicinale. Normalmente viene utilizzata la stessa dose di irinotecan somministrata negli ultimi cicli del precedente regime a base di irinotecan. Irinotecan non deve essere somministrato prima che sia trascorsa un'ora dalla fine dell'infusione di cetuximab. Per il dosaggio e le modalita' di somministrazione di bevacizumab, fare riferimento al riassunto delle caratteristiche del prodotto di bevacizumab. Aggiustamento del dosaggio: somministrare dopo che tutti gli eventi avversi sono rientrati nei gradi 0 o 1 della scala NCI-CTC (National Cancer Institute Common Toxicity Criteria) e quando ladiarrea correlata al trattamento e' completamente risolta. All'iniziodi un ciclo successivo di infusioni, le dosi del medicinale, e se delcaso di 5FU, devono essere diminuite in accordo con il grado degli eventi avversi piu' gravi osservati nella infusione precedente. Il trattamento deve essere ritardato di 1-2 settimane per permettere il ritorno alla normalita' degli eventi avversi correlati al trattamento. In presenza dei seguenti eventi avversi bisogna applicare una riduzione del15-20% della dose del farmaco e/o 5FU, quando applicabile: tossicita'ematologica (grado 4 di neutropenia, neutropenia febbrile (grado 3-4 di neutropenia e grado 2-4 di febbre), trombocitopenia e leucopenia (grado 4); tossicita' non ematologica (grado 3-4). Devono comunque essere seguite le raccomandazioni relative alle modifiche del dosaggio di cetuximab quando somministrato in combinazione con irinotecan riportatenel riassunto delle caratteristiche del prodotto relative a questo medicinale. Fare riferimento al riassunto delle caratteristiche del prodotto di bevacizumab per quanto riguarda le modifiche del dosaggio di bevacizumab quando somministrato in combinazione con il prodotto/5-fluorouracile/acido folinico. In combinazione con capecitabina, per i pazienti di eta' uguale o superiore a 65 anni si raccomanda una riduzione della dose iniziale di capecitabina a 800 mg/m^2 due volte al giorno come riportato nel riassunto delle caratteristiche del prodotto della capecitabina. Fare inoltre riferimento alle raccomandazioni riportate nel riassunto delle caratteristiche del prodotto della capecitabina perle modifiche del dosaggio in regime di combinazione. Il trattamento deve essere continuato finche' non si osservi una oggettiva progressione della malattia o finche' non compaiano sintomi di tossicita' inaccettabili. Popolazioni speciali. Pazienti con funzionalita' epatica ridotta: in monoterapia: I livelli di bilirubina (fino a 3 volte il limite superiore dell'intervallo di normalita' (LSN)) in pazienti con Performance Status <= 2 devono determinare la dose iniziale. In questi pazienti con iperbilirubinemia e tempo di protrombina superiore al 50%, la clearance dell'irinotecan e' diminuita e quindi il rischio di ematotossicita' viene aumentato. Pertanto, in questi pazienti deve essere condotto un monitoraggio settimanale dell'esame emocromocitometrico completo. Nei pazienti con valori di bilirubina fino a 1,5 volte il limite superiore dell'intervallo di normalita' (LSN) il dosaggio raccomandato e' di 350 mg/m^2. In pazienti con valori di bilirubina > 1,5 e < 3 volte il limite superiore dell'intervallo di normalita' (LSN) il dosaggio raccomandato e' di 200 mg/m^2. I pazienti con valori di bilirubina > 3volte il LSN non devono essere trattati con il farmaco. Non sono disponibili dati per pazienti con funzionalita' epatica alterata trattati con il farmaco in combinazione. Pazienti con funzionalita' renale ridotta: poiche' non sono stati condotti studi specifici in pazienti con funzionalita' renale alterata, l'uso in questa popolazione non e' raccomandato. Anziani: non sono stati condotti studi specifici di farmacocinetica negli anziani. Tuttavia, a causa della maggiore frequenza di diminuzione delle funzioni biologiche, in questi pazienti la scelta del dosaggio deve essere effettuata con cautela. Questi pazienti richiedono un maggiore controllo.

Effetti indesiderati

>>Reazioni avverse riportate in pazienti trattati con capecitabina incombinazione con irinotecan in aggiunta a quelle osservate con capecitabina in monoterapia o appartenenti a un gruppo di frequenza piu' elevata rispetto alla capecitabina in ionoterapia. Molto comuni, reazioniavverse di tutti i gradi: trombosi/embolia; comuni, reazioni avverse di tutti i gradi: reazione di ipersensibilita', ischemia cardiaca/infarto; comuni, reazioni avverse di grado 3 e di grado 4: neutropenia febbrile. >>Reazioni avverse di grado 3 e di grado 4 riportate in pazienti trattati con capecitabina in combinazione con irinotecan e bevacizumab in aggiunta a quelle osservate con capecitabina in monoterapia o appartenenti a un gruppo di frequenza piu' elevata rispetto alla capecitabina in ionoterapia. Comuni: neutropenia, trombosi/embolia, ipertensione, e ischemia cardiaca/infarto. >>Reazioni avverse considerate possibilmente o probabilmente correlate alla somministrazione del farmaco. Patologie gastrointestinali: diarrea ritardata. La diarrea (che compare dopo piu' di 24 ore dalla somministrazione) rappresenta una tossicita' dose-limitante del farmaco. Sono stati riportati casi poco frequenti di colite pseudo-membranosa, uno dei quali e' stato documentato batteriologicamente (Clostridium difficile); nausea e vomito; disidratazione. Casi rari di insufficienza renale, ipotensione o insufficienza cardiocircolatoria sono stati osservati in pazienti che hanno avuto episodi di disidratazione associata a diarrea e/o vomito. Altre patologie gastrointestinali: stipsi dovuta al farmaco e/o loperamide e' stata osservata: in monoterapia in meno del 10% dei pazienti, in terapia di combinazione nel 3,4% dei pazienti. Sono stati riportati rari casi di occlusione intestinale, ileo o emorragia gastrointestinale e rari casi di colite, incluse tiflite, colite ischemica ed ulcerativa. Sono stati riportati rari casi di perforazione intestinale. Altri effetti lievi comprendono anoressia, dolore addominale e mucosite. Rari casi di pancreatite sintomatica o asintomatica sono stati associati alla terapia con irinotecan. Patologie del sistema emolinfopoietico: la neutropenia e' un effetto tossico dose-limitante. La neutropenia era reversibile e non cumulativa; il tempo mediano al nadir e' stato di 8 giorni sia perl'uso in monoterapia che per l'uso in terapia di combinazione. In monoterapia. E' stata riportata febbre con neutropenia grave. Si sono verificati episodi infettivi risultati associati a neutropenia grave nel 5,3% circa dei pazienti, con esito fatale in due casi. E' stata riportata anemia. E' stata osservata trombocitopenia. Quasi tutti i pazientihanno mostrato recupero entro il ventiduesimo giorno. Terapia di combinazione: e' stata osservata neutropenia ed e' risultata grave nel 9,8% dei pazienti. Il recupero totale e' stato ottenuto generalmente entro 7-8 giorni. E' stata riportata febbre con neutropenia grave. Si sonoverificati episodi infettivi e sono risultati associati a neutropeniagrave nel 2,1% dei pazienti circa, con esito fatale in un caso. E' stata riportata anemia. E' stata osservata trombocitopenia. Non e' stataosservata trombocitopenia grave. Un caso di trombocitopenia periferica con anticorpi antipiastrine e' stato riportato durante l'esperienza post-commercializzazione. Infezioni e infestazioni: casi rari di insufficienza renale, ipotensione o insufficienza cardio- circolatoria sonostati osservati in pazienti che hanno avuto sepsi. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Sindrome colinergica acuta: i sintomi principali sono stati descritti come diarrea precoce e vari altri sintomi come dolore addominale, congiuntivite, rinite, ipotensione, vasodilatazione, sudorazione, brividi, malessere, capogiri, disturbi visivi, miosi, lacrimazione e aumento della salivazione, comparsi durante o entro le prime 24 ore dopo l'infusione. Questi sintomi sono scomparsi dopo somministrazione di atropina. L'astenia e'stata grave in meno del 10% dei pazienti trattati in monoterapia e nel 6,2% dei pazienti trattati con terapia di combinazione. Febbre senzainfezione e senza concomitanza di neutropenia grave si e' verificata nel 12% dei pazienti trattati in monoterapia e nel 6,2% dei pazienti trattati con terapia di combinazione. Lievi reazioni nella sede di infusione sono state segnalate anche se non comunemente. Patologie cardiache: durante o dopo l'infusione sono stati riferiti casi rari di ipertensione. Patologie respiratorie: la malattia polmonare interstiziale che si manifesta sotto forma di infiltrati polmonari non e' comune durante il trattamento con irinotecan. Sono stati segnalati effetti precocicome dispnea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: l'alopecia e' stata molto comune e reversibile. Lievi reazioni cutanee sono state riferite sebbene non comuni. Disturbi del sistema immunitario: sono state segnalate lievi reazioni allergiche non comuni e rari casi di reazioni anafilattiche/anafilattoidi. Patologie del sistema muscoloscheletrico: sono stati segnalati effetti precoci come contrazione muscolare o crampi e parestesie. Esami diagnostici In monoterapia sono stati osservati aumenti transitori da lievi a moderati dei valori siericidelle transaminasi, della fosfatasi alcalina o della bilirubina rispettivamente nel 9,2%, 8,1% e 1,8% dei pazienti, in assenza di metastasiepatiche in progressione. Aumenti transitori da lievi a moderati dei valori sierici della creatinina sono stati osservati nel 7,3% dei pazienti. Durante il trattamento in combinazione sono stati osservati aumenti transitori dei livelli sierici (grado 1 e 2) di SGPT, SGOT, fosfatasi alcalina o bilirubina rispettivamente nel 15%, 11%, 11% e 10% dei pazienti, in assenza di metastasi epatiche in progressione. Un aumentotransitorio di grado 3 e' stato osservato rispettivamente nello 0%, 0%, 0% e 1% dei pazienti. Il grado 4 non e' stato osservato. Sono statisegnalati molto raramente aumenti delle amilasi e/o delle lipasi. Sono stati segnalati casi rari di ipopotassiemia e iposodiemia in gran parte correlati a diarrea e vomito. Patologie del sistema nervoso: dopo la commercializzazione, sono stati riferiti casi molto rari di disturbi transitori della parola associati alla somministrazione in infusionedel farmaco.

Indicazioni

Trattamento di pazienti con carcinoma avanzato del colon-retto: in combinazione con 5-fluorouracile e acido folinico in pazienti che non sono stati trattati precedentemente con chemioterapia per malattia avanzata; come monoterapia in pazienti nei quali un trattamento convenzionale contenente 5-fluorouracile non ha avuto successo. In combinazione con cetuximab e' indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma metastatico del colon-retto con espressione del recettore per l' epidermal growth factor (EGFR), KRAS wild-type, che non sono stati trattatiprecedentemente per la malattia metastatica o dopo fallimento di terapia citotossica contenente irinotecan. In combinazione con 5-fluorouracile, acido folinico e bevacizumab e' indicato per il trattamento di prima linea dei pazienti con carcinoma metastatico del colon o del retto. In combinazione con capecitabina, con o senza bevacizumab, e' indicato per il trattamento di prima linea dei pazienti con carcinoma metastatico del colon-retto.

Controindicazioni ed effetti secondari

Malattia infiammatoria cronica dell'intestino e/o occlusione intestinale. Anamnesi di reazioni gravi di ipersensibilita' all'irinotecan idrocloridrato triidrato o ad uno degli eccipienti del farmaco. Gravidanza e durante l'allattamento. Valori di bilirubina > 3 volte il limite superiore dell'intervallo di normalita'. Grave insufficienza midollare."Performance status WHO" > 2. Uso concomitante con l'Erba di San Giovanni.

Composizione ed Eccipienti

Sorbitolo, acido lattico, sodio idrossido (per aggiustare il pH a 3,5), acido cloridrico (per aggiustare il pH) impiegato solo per il prodotto confezionato nei flaconcini in polipropilene, acqua per preparazioni iniettabili.

Avvertenze

L'uso deve essere riservato a unita' specializzate nella somministrazione di chemioterapie citotossiche e deve essere somministrato solo sotto la supervisione di un medico qualificato nell'uso di chemioterapieantineoplastiche. Data la natura e l'incidenza di eventi avversi, prescrvere nei casi seguenti solo dopo valutazione del beneficio atteso in relazione ad eventuali fattori di rischio: in pazienti che presentano fattori di rischio, particolarmente quelli con un "Performance Status" WHO=2; in quei rari casi per i quali e' prevedibile una scarsa aderenza del paziente alle istruzioni per il trattamento degli eventi avversi (necessita' di trattamento antidiarroico immediato e prolungato associato all'assunzione di grandi quantita' di liquidi alla comparsa della diarrea ritardata). Si raccomanda per tali pazienti una stretta sorveglianza in ospedale. Quando e' usato in monoterapia, di norma e' somministrato secondo lo schema di 1 dose ogni 3 settimane. Tuttavia lo schema settimanale puo' essere considerato come alternativa per pazienti che abbiano bisogno di un controllo piu' frequente o che siano particolarmente a rischio di neutropenia grave. Diarrea ritardata: i pazienti devono essere consapevoli del rischio di diarrea ritardata che puo' insorgere piu' di 24 ore dopo la somministrazione e in qualsiasi momento precedente il ciclo successivo. I pazienti devono informare rapidamente il proprio medico in caso di insorgenza della diarrea e iniziare immediatamente la terapia appropriata. Se non viene trattata appropriatamente, la diarrea puo' minacciare la sopravvivenza. Appena comparela prima evacuazione di feci liquide, il paziente deve iniziare a bere grossi volumi di liquidi sotto forma di bevande contenenti elettroliti e deve essere immediatamente iniziata una appropriata terapia antidiarroica. Il trattamento antidiarroico verra' prescritto dal reparto nel quale e' stato somministrato il farmaco. Dopo la dimissione dall'ospedale, i pazienti dovranno avere a disposizione i farmaci prescritti,in modo che possano trattare la diarrea non appena questa insorga. Inoltre, essi devono informare il proprio medico o il reparto che ha somministrato il farmaco della comparsa della diarrea. Il trattamento antidiarroico attualmente raccomandato e' costituito da loperamide ad alte dosi (4 mg per la prima somministrazione e quindi 2 mg ogni 2 ore). Questa terapia deve continuare per 12 ore dopo l'ultima evacuazione difeci liquide e non dovra' essere modificata. In nessun caso la loperamide deve essere somministrata a queste dosi per piu' di 48 ore consecutive, a causa del rischio di ileo paralitico, ne' per meno di 12 ore.Quando la diarrea e' associata a neutropenia grave, aggiungere al trattamento antidiarroico una profilassi con antibiotici ad ampio spettro. Oltre al trattamento antibiotico si raccomanda l'ospedalizzazione per la gestione della diarrea nei seguenti casi: diarrea associata a febbre; diarrea grave (tale da richiedere reidratazione per via endovenosa); diarrea persistente dopo 48 ore dall'inizio della terapia con altedosi di loperamide. Non somministrare la loperamide come profilassi, anche nei pazienti che nei cicli precedenti hanno presentato diarrea ritardata. Nei pazienti che hanno avuto diarrea grave si raccomanda unariduzione di dosaggio nei cicli successivi. Ematologia. Effettuare uncontrollo settimanale completo dell'emocromo durante il trattamento. I pazienti devono essere a conoscenza del rischio di neutropenia e delsignificato della febbre. La neutropenia febbrile deve essere trattata urgentemente in ospedale con antibiotici a largo spettro per via endovenosa. Nei pazienti che hanno presentato eventi ematologici gravi, si raccomanda una riduzione della dose per le somministrazioni successive. Nei pazienti con diarrea grave e' aumentato il rischio di infezioni e di tossicita' ematologica. Nei pazienti con diarrea grave dovra' essere effettuato un controllo completo dell'emocromo. Danno epatico Gli esami di funzionalita' epatica devono essere effettuati in condizioni basali e prima di ogni ciclo di trattamento. Un monitoraggio settimanale dell'esame emocromocitometrico completo deve essere condotto in pazienti con valori di bilirubina compresi tra 1,5 e 3 volte il LSN causati da una diminuzione della clearance di irinotecan e conseguente incremento del rischio di ematotossicita' in questa popolazione. Per pazienti con valori di bilirubina > 3 volte il LSN. Nausea e vomito: si raccomanda un trattamento profilattico con un antiemetico prima di ognitrattamento con il farmaco. Nausea e vomito sono stati riportati frequentemente. I pazienti con vomito associato a diarrea ritardata devonoessere ricoverati in ospedale al piu' presto possibile per il trattamento. Se compare una sindrome colinergica acuta, somministrare atropina solfato (0,25 mg per via sottocutanea) a meno che non siano presenticontroindicazioni cliniche. Usare con cautela nei pazienti con asma. Nei pazienti che abbiano presentato una sindrome colinergica acuta e grave si raccomanda l'uso profilattico di atropina solfato con le somministrazioni successive del farmaco. Disturbi respiratori: la malattia polmonare interstiziale che si manifesta sotto forma di infiltrati polmonari non e' comune durante il trattamento con irinotecan. La malattia polmonare interstiziale puo' essere fatale. Fattori di rischio eventualmente associati con lo sviluppo della malattia polmonare interstiziale includono l'uso di farmaci pneumotossici, radioterapia e fattori di stimolazione delle colonie. I pazienti con fattori di rischio devonoessere strettamente monitorati sui sintomi respiratori prima e durante la terapia con irinotecan. Anziani: a causa della maggiore frequenzadi diminuzione delle funzioni biologiche, in particolare della funzionalita' epatica, la scelta del dosaggio deve essere effettuata con cautela. Pazienti con occlusione intestinale: i pazienti non devono essere trattati con il farmaco fino a risoluzione dell'occlusione intestinale. Pazienti con funzionalita' renale ridotta: non sono stati condottistudi specifici in questa popolazione. Altri: il medicinale e' inadatto per pazienti con intolleranza ereditaria al fruttosio, poiche' contiene sorbitolo. Sono stati osservati rari casi di insufficienza renale, ipotensione o insufficienza circolatoria in pazienti che hanno presentato episodi di disidratazione associata a diarrea e/o vomito, o sepsi. Deve essere usato un metodo anticoncezionale sia durante che per almeno 3 mesi dopo il termine della terapia. La somministrazione concomitante di irinotecan con un potente inibitore o induttore del CYP3A4 puo' alterare il metabolismo di irinotecan e deve essere evitata.

Gravidanza e Allattamento

Non ci sono informazioni sull'uso di CAMPTO in donne gravide. Si e' dimostrato embriotossico, fetotossico e teratogeno nei conigli e nei ratti. Di conseguenza, non deve essere usato durante la gravidanza. Le donne in eta' fertile che assumono il farmaco devono essere informate che e' necessario evitare una gravidanza e avvisare immediatamente il medico curante nel caso in cui inizi una gravidanza. ^14 C-irinotecan e' stato ritrovato nel latte di ratte che allattano. Non e' noto se l'irinotecan venga escreto nel latte della donna. Di conseguenza, a causadi potenziali reazioni avverse nel lattante, l'allattamento al seno deve essere sospeso per tutta la durata del trattamento.

Interazioni con altri prodotti

Non si possono escludere interazioni tra irinotecan e farmaci bloccanti neuromuscolari. Poiche' il farmaco ha attivita' anticolinesterasica, i farmaci ad attivita' anticolinesterasica possono prolungare l'effetto di blocco neuromuscolare del suxametonio e antagonizzare il blocconeuromuscolare da farmaci non-depolarizzanti. Numerosi studi hanno dimostrato che la somministrazione concomitante di farmaci anticonvulsivanti induttori di CYP 3A (p.es. carbamazepina, fenobarbitale o fenitoina) porta ad una ridotta esposizione all'irinotecan, SN-38 e SN-38 glucuronide ed a ridotti effetti farmacodinamici. Gli effetti di tali farmaci anticonvulsivanti hanno determinato una diminuzione nell'AUC di SN-38 e SN-38G pari al 50% o piu'. Oltre all'induzione degli enzimi delcitocromo P450 3A, l'accentuata glucuronidazione e l'accentuata escrezione biliare possono giocare un ruolo nel ridurre l'esposizione a irinotecan ed ai suoi metaboliti. Uno studio ha dimostrato che la somministrazione contemporanea di ketoconazolo provoca una diminuzione nell'AUC di APC del 87% ed un aumento nell'AUC di SN-38 del 109% rispetto a irinotecan somministrato da solo. Deve essere usata cautela in pazienti in trattamento concomitante con farmaci noti per inibire (p.es. ketoconazolo) o indurre (p.es. rifampicina, carbamazepina, fenobarbitale ofenitoina) il metabolismo del farmaco attraverso il citocromo P450 3A4. La somministrazione concomitante di irinotecan con un inibitore/induttore di questa via metabolica puo' alterare il metabolismo di irinotecan e deve essere evitata. In un piccolo studio di farmacocinetica (n=5), nel quale sono stati somministrati contemporaneamente 350 mg/m2 di irinotecan e 900 mg di erba di San Giovanni (hypericum perforatum), e' stata osservata una diminuzione del 42% delle concentrazioni plasmatiche del metabolita attivo di irinotecan, SN-38. L'Erba di San Giovanni riduce i livelli plasmatici di SN-38. Di conseguenza, l'Erba di SanGiovanni non deve essere somministrata con irinotecan. La somministrazione concomitante di 5-fluorouracile/acido folinico in regimi di combinazione non modifica la farmacocinetica dell'irinotecan. Non ci sono evidenze che il profilo di sicurezza di irinotecan sia influenzato da cetuximab o viceversa. In uno studio, le concentrazioni di irinotecan sono risultate simili nei pazienti trattati con Campto/5-fluorouracile/acido folinico da solo e in combinazione con bevacizumab. In un sottogruppo di pazienti (all'incirca 30 per braccio di trattamento) sono state analizzate le concentrazioni di SN-38, il metabolita attivo dell'irinotecan. Le concentrazioni di SN-38 sono risultate mediamente superiori del 33% nei pazienti trattati con Campto/5-fluorouracile/acido folinico in combinazione con bevacizumab rispetto al solo regime Campto/5-fluorouracile/acido folinico. Considerata l'elevata variabilita' interpaziente e il campione limitato, non e' certo che l'incremento dei livelli di SN-38 osservato sia attribuibile a bevacizumab. Tra gli eventi avversi, e' stato registrato un piccolo incremento di diarrea e leucopenia. Nei pazienti trattati con Campto/5-fluorouracile/acido folinico in combinazione con bevacizumab e' stato riportato un numero maggiore di riduzioni di dose dell'irinotecan. Nei pazienti che sviluppano diarrea, leucopenia o neutropenia gravi con la somministrazione combinata di bevacizumab e irinotecan e' necessario modificare il dosaggio di irinotecan.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Flaconcini in vetro e in polipropilene: i flaconcini del farmaco devono essere conservati a temperatura inferiore a 25 gradi C al riparo dalla luce.