botam 20 capsule 0,4mg rilascio modificato s.f. group srl
Che cosa è botam 20cps 0,4mg rm?
Botam capsule rm prodotto da
s.f. group srl
è un farmaco etico della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Botam risulta
in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di antagonisti dei recettori alfa-adrenergici.
Contiene i principi attivi:
tamsulosina cloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: tamsulosina cloridrato 0,4 mg.
Codice AIC: 036965010
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Sintomi delle basse vie urinarie (LUTS - Lower Urinary Tract Symptoms) associati a iperplasia prostatica benigna (IPB).
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Posologia
Uso orale. Una capsula al giorno da assumere dopo colazione o dopo ilprimo pasto della giornata. La capsula deve essere deglutita intera. Le capsule non devono essere frantumate o masticate perche' questo puo' interferire con il rilascio controllato del principio attivo. In caso di compromissione della funzionalita' renale non e' richiesto aggiustamento posologico. In caso di insufficienza epatica da lieve a moderata, non e' richiesto aggiustamento posologico. Popolazione pediatrica:non esiste alcuna indicazione per l'uso nei bambini. La sicurezza e l'efficacia di tamsulosina nei bambini <18 anni non sono state stabilite.
Effetti indesiderati
Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiro; non comune: cefalea;raro: sincope. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella.Comune: disturbi dell'eiaculazione; molto raro: priapismo. Patologie cardiache. Non comune: palpitazioni. Patologie vascolari. Non comune: ipotensione ortostatica. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: rinite. Patologie gastrointestinali. Non comune: costipazione, diarrea, nausea, vomito. Patologie della cute e del tessutosottocutaneo. Non comune: eruzione cutanea, prurito, orticaria; raro:angioedema; molto raro: sindrome di Stevens-Johnson. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: astenia. Durante l'intervento chirurgico di cataratta, nel corso del periodo di sorveglianza post-marketing, e' stata osservata una variantedella sindrome della pupilla piccola nota come "Sindrome Intraoperativa dell'Iride a Bandiera" (IFIS). Esperienza post-marketing: fibrillazione atriale, aritmia, tachicardia e dispnea. Tali eventi sono segnalati in maniera spontanea e provengono dall'esperienza post-marketing intutto il mondo; la frequenza degli stessi e il ruolo di tamsulosina nel causarli non possono essere determinati in maniera certa.
Indicazioni
Sintomi delle basse vie urinarie (LUTS - Lower Urinary Tract Symptoms) associati a iperplasia prostatica benigna (IPB).
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo, incluso angioedema indotto da farmaci, o ad uno qualsiasi degli eccipienti; precedenti di ipotensioneortostatica; grave insufficienza epatica.
Composizione ed Eccipienti
Cellulosa microcristallina; acido metacrilico - etile acrilato copolimero (1:1); polisorbato 80; sodio laurilsolfato; triacetina; talco; stearato di calcio. Capsule: gelatina; titanio diossido (E 171); indigotina (E 132); ossido di ferro giallo (E 172); ossido di ferro rosso (E 172); ossido di ferro nero (E 172).
Avvertenze
Durante il trattamento si puo' avere in casi particolari una riduzione della pressione arteriosa che, raramente, puo' dar luogo ad una sincope. Ai primi segni di ipotensione ortostatica (capogiri, debolezza) il paziente deve sedersi o sdraiarsi sino alla scomparsa dei sintomi. Prima di iniziare la terapia, il paziente deve essere valutato per escludere la presenza di altre condizioni che possano causare gli stessi sintomi dell'iperplasia prostatica benigna. L'esplorazione rettale e, se necessario, la determinazione dell'antigene prostatico specifico (PSA) devono essere eseguiti prima del trattamento e successivamente ad intervalli regolari. Il trattamento di pazienti con grave insufficienzarenale (clearance della creatinina INTERAZIONISono stati effettuati studi di interazione solo negli adulti. Non si sono notate interazioni in caso di assunzione di tamsulosina in concomitanza ad atenololo, enalapril, o nifedipina, o teofillina. Il concomitante uso di cimetidina determina un aumento dei livelli di tamsulosina nel plasma, mentre la furosemide li abbassa; in entrambi i casi, pero', i livelli restano entro limiti normali che non rendono necessaria una modifica della posologia. In vitro diazepam, propranololo, triclormetiazide, clormadinone, amitriptilina, diclofenac, glibenclamide, simvastatina e warfarin non modificano la frazione libera di tamsulosina nel plasma umano. Tamsulosina non modifica la frazione libera di diazepam, propranololo, triclormetiazide e clormadinone. Tuttavia diclofenac e warfarin possono aumentare la velocita' di eliminazione di tamsulosina. La somministrazione concomitante di tamsulosina cloridrato e forti inibitori di CYP3A4 puo' portare a una aumentata esposizione a tamsulosina cloridrato. La somministrazione concomitante con ketoconazolo (un noto forte inibitore di CYP3A4) ha portato a un incremento della AUC e della Cmax di tamsulosina cloridrato di un fattore pari a 2,8 e 2,2, rispettivamente. Tamsulosina cloridrato non deve essere somministrato in associazione a forti inibitori del CYP3A4 in pazienti con un fenotipo CYP2D6 caratterizzato da lenta metabolizzazione. La somministrazione concomitante di tamsulosina cloridrato e paroxetina, un forte inibitore di CYP2D6, ha portato a un incremento della Cmax e della AUC di tamsulosina di un fattore pari a 1,3 e 1,6, rispettivamente, ma taliincrementi non sono considerati clinicamente rilevanti. Negli studi in vitro con le frazioni epatiche microsomiali (rappresentative del sistema enzimatico di metabolizzazione del farmaco legato al citocromo P450) con amitriptilina, salbutamolo, glibenclamide e finasteride non sisono evidenziate interazioni a livello del metabolismo epatico. Tuttavia diclofenac e warfarin possono aumentare la quota di eliminazione di tamsulosina. L'uso concomitante di altri antagonisti degli alfa1-adrenocettori puo' determinare effetti ipotensivi.EFFETTI INDESIDERATIPatologie del sistema nervoso. Comune: capogiro; non comune: cefalea;raro: sincope. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella.Comune: disturbi dell'eiaculazione; molto raro: priapismo. Patologie cardiache. Non comune: palpitazioni. Patologie vascolari. Non comune: ipotensione ortostatica. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: rinite. Patologie gastrointestinali. Non comune: costipazione, diarrea, nausea, vomito. Patologie della cute e del tessutosottocutaneo. Non comune: eruzione cutanea, prurito, orticaria; raro:angioedema; molto raro: sindrome di Stevens-Johnson. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: astenia. Durante l'intervento chirurgico di cataratta, nel corso del periodo di sorveglianza post-marketing, e' stata osservata una variantedella sindrome della pupilla piccola nota come "Sindrome Intraoperativa dell'Iride a Bandiera" (IFIS). Esperienza post-marketing: fibrillazione atriale, aritmia, tachicardia e dispnea. Tali eventi sono segnalati in maniera spontanea e provengono dall'esperienza post-marketing intutto il mondo; la frequenza degli stessi e il ruolo di tamsulosina nel causarli non possono essere determinati in maniera certa.GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon pertinente, in quanto il farmaco e' da utilizzarsi solo in pazienti di sesso maschile.
Gravidanza e Allattamento
Non pertinente, in quanto il farmaco e' da utilizzarsi solo in pazienti di sesso maschile.
Interazioni con altri prodotti
Sono stati effettuati studi di interazione solo negli adulti. Non si sono notate interazioni in caso di assunzione di tamsulosina in concomitanza ad atenololo, enalapril, o nifedipina, o teofillina. Il concomitante uso di cimetidina determina un aumento dei livelli di tamsulosina nel plasma, mentre la furosemide li abbassa; in entrambi i casi, pero', i livelli restano entro limiti normali che non rendono necessaria una modifica della posologia. In vitro diazepam, propranololo, triclormetiazide, clormadinone, amitriptilina, diclofenac, glibenclamide, simvastatina e warfarin non modificano la frazione libera di tamsulosina nel plasma umano. Tamsulosina non modifica la frazione libera di diazepam, propranololo, triclormetiazide e clormadinone. Tuttavia diclofenac e warfarin possono aumentare la velocita' di eliminazione di tamsulosina. La somministrazione concomitante di tamsulosina cloridrato e forti inibitori di CYP3A4 puo' portare a una aumentata esposizione a tamsulosina cloridrato. La somministrazione concomitante con ketoconazolo (un noto forte inibitore di CYP3A4) ha portato a un incremento della AUC e della Cmax di tamsulosina cloridrato di un fattore pari a 2,8 e 2,2, rispettivamente. Tamsulosina cloridrato non deve essere somministrato in associazione a forti inibitori del CYP3A4 in pazienti con un fenotipo CYP2D6 caratterizzato da lenta metabolizzazione. La somministrazione concomitante di tamsulosina cloridrato e paroxetina, un forte inibitore di CYP2D6, ha portato a un incremento della Cmax e della AUC di tamsulosina di un fattore pari a 1,3 e 1,6, rispettivamente, ma taliincrementi non sono considerati clinicamente rilevanti. Negli studi in vitro con le frazioni epatiche microsomiali (rappresentative del sistema enzimatico di metabolizzazione del farmaco legato al citocromo P450) con amitriptilina, salbutamolo, glibenclamide e finasteride non sisono evidenziate interazioni a livello del metabolismo epatico. Tuttavia diclofenac e warfarin possono aumentare la quota di eliminazione di tamsulosina. L'uso concomitante di altri antagonisti degli alfa1-adrenocettori puo' determinare effetti ipotensivi.
Equivalenti in base alle liste di trasparenza
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Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Conservare a temperatura non superiore ai 30 gradi C.