bisoprololo teva 28 compresse 2,5mg teva italia srl

Che cosa è bisoprololo te 28cpr 2,5mg?

Bisoprololo doc compresse divisibili prodotto da teva italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Bisoprololo doc risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di betabloccanti.
Contiene i principi attivi: bisoprololo fumarato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: bisoprololo fumarato.
Codice AIC: 040147100 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'ipertensione essenziale; trattamento dell'angina pectoris stabile cronica; trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica, stabile, con compromissione della funzionalita' ventricolare sinistra in terapia combinata con ACE inibitori, diuretici e, se richiesto, glicosidi cardiaci.

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Posologia

E' necessario un aggiustamento individuale della dose. >>Adulti. Ipertensione essenziale: la dose deve essere aggiustata individualmente. Si raccomanda di iniziare con la piu' bassa dose possibile. In alcuni pazienti la dose iniziale di 5 mg al giorno puo' essere adeguata. In funzione della risposta clinica, la dose puo' essere incrementata a 10 mg una volta al giorno o ad un massimo di 20 mg una volta al giorno. Senon si ottiene una risposta clinica soddisfacente con la monoterapia,puo' essere aggiunto alla terapia un altro antiipertensivo, ad esempio un diuretico. Angina pectoris stabile cronica: 5 mg una volta al giorno. Se necessario, la dose puo' essere aumentata a 10 mg una volta algiorno. In casi eccezionali, la dose puo' essere aumentata fino ad unmassimo di 20 mg una volta al giorno. Insufficienza cardiaca cronica,stabile: il trattamento standard dell'insufficienza cardiaca cronica stabile consiste in un ACE-inibitore (o un altro bloccante dei recettori dell'angiotensina, in caso di intolleranza agli ACE-inibitori), un beta-bloccante, diuretici e, se necessario, appropriati glicosidi cardiaci. I pazienti devono essere stabili (privi di insufficienza acuta) quando si inizia la terapia con bisoprololo. E' consigliato avere esperienza nel trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica. Puo' verificarsi, nel corso del periodo di titolazione e successivamente a questo, un peggioramento transitorio dell'insufficienza cardiaca, dell'ipotensione o della bradicardia. Fase di titolazione: il trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica, stabile con bisoprololo richiede una fase di titolazione. Il trattamento con bisoprololo deve iniziare con un incremento graduale della dose come di seguito indicato: 1,25 mg una volta al giorno per una settimana; se la dose e' ben tollerata, la nuova dose sara': 2,5 mg una volta al giorno per la settimana successiva; se la dose e' ben tollerata, la nuova dose sara': 3,75 mg una voltaal giorno per la settimana successiva; se la dose e' ben tollerata, la nuova dose sara': 5 mg una volta al giorno per quattro settimane consecutive; se la dose e' ben tollerata, la nuova dose sara': 7,5 mg unavolta al giorno per quattro settimane consecutive; se la dose e' ben tollerata, la nuova dose sara': 10 mg una volta al giorno come terapiadi mantenimento. La massima dose raccomandata e' di 10 mg una volta al giorno. Durante la fase di titolazione si raccomanda il monitoraggioattento dei segni vitali (frequenza cardiaca, pressione del sangue) edei sintomi rivelatori di un peggioramento dell'insufficienza cardiaca. I sintomi possono manifestarsi gia' nel corso del primo giorno dopol'inizio della terapia. Modifiche del trattamento: se la massima doseconsigliata non e' ben tollerata, si deve considerare una graduale riduzione della dose. In caso di peggioramento transitorio dell'insufficienza cardiaca, dell'ipotensione o della bradicardia, si raccomanda diriconsiderare il dosaggio dei farmaci concomitanti. Puo' anche esserenecessario ridurre temporaneamente la dose di bisoprololo o considerarne l'interruzione. La reintroduzione e/o l'aumento della dose di bisoprololo deve sempre essere considerata quando il paziente si ristabilizza. Se si prende in considerazione l'interruzione, si raccomanda di ridurre la dose gradualmente in quanto un'interruzione brusca puo' condurre al deterioramento acuto delle condizioni del paziente. Il trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica, stabile con bisoprololo e' solitamente un trattamento a lungo termine. Bambini e adolescenti sottoi 18 anni: non c'e' esperienza nell'uso di bisoprololo nei bambini e l'uso e' sconsigliato. Anziani: l'eta' non ha influenza sul dosaggio, a meno che il paziente non presenti insufficienza renale o epatica, vedere sotto. Ridotta funzionalita' renale o epatica: in pazienti con disturbi epatici o renali di entita' lieve o moderata, non e' normalmente richiesto un aggiustamento della dose. In pazienti con insufficienzarenale grave (con clearance della creatinina < 20 ml/min) e in pazienti con grave insufficienza epatica, non si deve superare la dose giornaliera di 10 mg di bisoprololo fumarato. L'esperienza sull'uso di bisoprololo nei pazienti dializzati e' limitata, tuttavia non c'e' evidenza che sia necessario modificare il dosaggio. Non sono disponibili datisulla farmacocinetica del bisoprololo fumarato in pazienti con insufficienza cardiaca cronica e insufficienza renale e insufficienza epatica. Nel trattamento di questi pazienti la titolazione del dosaggio in aumento deve essere seguita con particolare cautela. Modo di somministrazione: le compresse di bisoprololo fumarato devono essere prese al mattino con o senza cibo. Le compresse devono essere inghiottite intere con un po' di liquido e non devono essere masticate. Interruzione del trattamento: il trattamento con bisoprololo non deve essere interrottoimprovvisamente, in particolare con pazienti affetti da ischemia cardiaca, invece il dosaggio deve essere ridotto gradatamente per esempio nel corso di 1-2 settimane. In caso contrario puo' verificarsi un peggioramento dei sintomi della malattia cardiaca.

Effetti indesiderati

La classificazione degli effetti collaterali in base alla frequenza e' la seguente: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1 000, < 1/100); raro (>= 1/10 000, < /1 000); molto raro(>= 1/10 000), non noto. Patologie psichiatriche. Non comuni: depressione, disturbi del sonno; rare: incubi, allucinazioni. Patologie del sistema nervoso. Comuni: stanchezza, mal di testa; rare: sincope. Patologie dell'occhio. Rare: ridotta lacrimazione (da tenere in considerazione se il paziente usa lenti a contatto); molto rare: congiuntiviti. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Rare: disturbi dell'udito. Patologie cardiache. Molto comuni: bradicardia (in pazienti con insufficienza cardiaca congestizia); comuni: peggioramento dell'insufficienza cardiaca pre-esistente (in pazienti con insufficienza cardiaca); non comuni: disturbi della conduzione AV, peggioramento di un'insufficienza cardiaca pre-esistente (in pazienti con ipertensione o angina pectoris), bradicardia (in pazienti con ipertensione o angina pectoris). Patologie vascolari. Comuni: senso di freddo o formicolio alle estremita', ipotensione (specialmente in pazienti con insufficienza cardiaca); noncomuni: ipotensione ortostatica. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comuni: broncospasmo in pazienti con asma bronchiale o una storia di malattie ostruttive delle vie aeree; rare: rinite allergica. Patologie gastrointestinali. Comuni: disturbi gastrointestinali come nausea, vomito, diarrea, costipazione. Patologie epatobiliari.Rare: epatite. Patologie della pelle e del tessuto sottocutaneo. Rare: reazioni di ipersensibilita' come prurito, arrossamento, rash; moltorare: alopecia, i beta bloccanti possono provocare un peggioramento della psoriasi o indurre una reazione simil-psoriasica. Patologie muscoloscheletriche e del tessuto connettivo. Non comuni: debolezza muscolare, crampi. Patologie del sistema riproduttivo e della mammella. Rare:disturbi della potenza sessuale. Patologie generali. Comuni: astenia (in pazienti con insufficienza cardiaca cronica), affaticamento; non comuni: astenia (in pazienti con ipertensione o angina pectoris). Esami. Rari: aumento dei trigliceridi, aumento degli enzimi epatici (ALT, AST).

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione essenziale; trattamento dell'angina pectoris stabile cronica; trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica, stabile, con compromissione della funzionalita' ventricolare sinistra in terapia combinata con ACE inibitori, diuretici e, se richiesto, glicosidi cardiaci.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al bisoprololo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; insufficienza cardiaca acuta o episodi di insufficienza cardiaca scompensata che richiedono terapia inotropa via endovena; shock cardiogenico; sindrome del nodo del seno; blocco seno-atriale; blocco atrio-ventricolare di secondo o terzo grado; bradicardia sintomatica; ipotensionesintomatica; feocromocitoma non trattato; asma bronchiale grave o altra grave patologia ostruttiva polmonare sintomatica; gravi forme di patologia ostruttiva del sistema arterioso periferico e sindrome di Raynaud's; acidosi metabolica.

Composizione ed Eccipienti

Cellulosa microcristallina, silice anidra colloidale, croscarmellosa sodica, sodio amido glicolato (tipo A), magnesio stearato.

Avvertenze

Il trattamento con bisoprololo dell'insufficienza cardiaca cronica stabile deve essere iniziato con una fase di titolazione. Il bisoprololodeve essere utilizzato con cautela in pazienti con ipertensione o angina pectoris e concomitante insufficienza cardiaca. Non c'e' esperienza nel trattamento dell'insufficienza cardiaca con bisoprololo fumaratoin pazienti affetti anche dalle seguenti patologie e condizioni: diabete mellito insulino dipendente (tipo II); grave insufficienza renale (creatinina serica sopra 300 mmoli/l); insufficienza epatica; cardiomiopatia restrittiva; patologia cardiaca congenita; patologia vascolare organica emodinamicamente significativa; infarto miocardico nei 3 mesiprecedenti. Bisoprololo deve essere usato con cautela in: insufficienza cardiaca cronica stabile (bisoprololo e' indicato per il trattamento dopo una fase iniziale di titolazione); broncospasmo (asma bronchiale, patologie ostruttive delle vie respiratorie); diabete mellito con ampie fluttuazioni nel livello di glucosio ematico. I sintomi di ipoglicemia (es. tachicardia, palpitazioni o sudorazione) possono essere mascherati: digiuno stretto; in terapia di iposensibilizzazione. Come altri beta bloccanti, il bisoprololo puo' aumentare la sensibilita' agli allergeni e la gravita' delle reazioni anafilattiche. Il trattamento con adrenalina puo' non raggiungere sempre l'effetto terapeutico atteso: blocco AV di primo grado; angina di Prinzmetal; patologie ostruttivedelle arterie periferiche. I sintomi possono peggiorare, specialmenteall'inizio della terapia: anestesia generale. In pazienti sottoposti ad anestesia generale il beta blocco riduce l'incidenza di aritmie e di ischemia miocardica durante l'induzione e l'intubazione e nel periodo post operatorio. In generale si raccomanda di mantenere continuamente il beta blocco peri operatorio. L'anestesista deve essere informato del beta blocco per il potenziale di interazione con altri farmaci, che puo' risultare in bradiaritmie, attenuazione della tachicardia riflessa e riduzione della capacita' riflessa di compensare una perdita di sangue. Se si ritiene necessario interrompere la terapia beta bloccante prima dell'intervento, questo deve essere fatto gradualmente e completato circa 48 ore prima dell'anestesia. L'associazione di bisoprololofumarato con calcio antagonisti del tipo verapamil e diltiazem, con antiaritmici di classe I e con antiipertensivi attivi sul sistema centrale e' in genere sconsigliata. Nell'asma bronchiale o altre patologie ostruttive delle vie respiratorie, che possono essere sintomatiche, siraccomanda una terapia broncodilatante concomitante. Occasionalmente nei pazienti con asma puo' verificarsi un aumento della resistenza delle vie aeree, percio' la dose di beta 2 stimolanti puo' dover essere aumentata. I sintomi di tirotossicosi possono essere mascherati sotto trattamento con bisoprololo. Come altri beta bloccanti, il bisoprololo puo' aumentare sia la sensibilita' agli allergeni che la gravita' delle reazioni anafilattiche. Il trattamento con adrenalina puo' non raggiungere sempre l'effetto terapeutico atteso In pazienti con feocromocitoma, il bisoprololo deve essere somministrato solo dopo blocco dei recettori alfa. In pazienti affetti da psoriasi o con storia clinica di psoriasi i beta bloccanti (es. bisoprololo) devono essere utilizzati solo dopo un attento bilancio dei benefici rispetto ai rischi. L'inizio e l'interruzione del trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica stabile con bisoprololo richiede monitoraggio regolare. Specialmente inpazienti con patologia ischemica cardiaca, la cessazione del trattamento con bisoprololo non deve essere brusca, a meno che non ve ne sia chiara indicazione, perche' questo puo' portare ad un transitorio peggioramento delle condizioni del cuore. Per chi svolge attivita' sportiva: l'uso del farmaco senza necessita' terapeutica costituisce doping e puo' determinare comunque positivita' ai test anti-doping.

Gravidanza e Allattamento

Il bisoprololo ha effetti farmacologici che possono causare reazioni avverse in gravidanza e/o al feto/neonato. In generale i beta bloccanti riducono la perfusione placentare, il che puo' produrre ritardo nell'accrescimento fetale, morte intrauterina, aborto o parto prematuro. Reazioni avverse (es. ipoglicemia e bradicardia) possono colpire il feto o il neonato. Il neonato deve essere tenuto sotto attenta osservazione. Se il trattamento con boccanti dei recettori beta e' necessario, e' preferibile usare bloccanti selettivi per i recettori beta 1. Il bisoprololo non deve essere usato in gravidanza, a meno che non sia estremaente necessario. Se il trattamento e' considerato necessario, devonoessere monitorati il flusso uteroplacentare e la crescita fetale. In caso di effetti pericolosi durante la gravidanza o sul feto deve essere preso in considerazione un trattamento alternativo. Il neonato deve essere attentamente monitorato. I sintomi dell'ipoglicemia e della bradicardia sono generalmente attesi entro i primi 3 giorni. Non e' noto se il bisoprololo sia escreto nel latte umano o la sicurezza dell'esposizione dei neonati. Quindi l'allattamento al seno e' sconsigliato durante il trattamento con bisoprololo.

Interazioni con altri prodotti

>>Associazioni controindicate. Si applica solo all'insufficienza cardiaca cronica: antiaritmici di classe I (es chinidina, diisopiramide, lidocaina, fenitoina, flecainide, propafenone): l'effetto sul tempo di conduzione atrio ventricolare puo' essere potenziato, e l'effetto inotropo negativo aumentato. Si applica a tutte le indicazioni: calcio antagonisti tipo verapamil e, in grado minore, tipo diltiazem: effetto negativo sulla contrattilita' e sulla conduzione cardiaca. La somministrazione endovenosa di verapamil a pazienti sotto trattamento beta bloccante puo' portare a grave ipotensione e blocco atrio ventricolare. Farmaci antiipertensivi ad azione centrale (es. clonidina, metildopa, moxonidina, rilmenidina): l'uso concomitante di farmaci antiipertensivi ad azione centrale puo' peggiorare l'insufficienza cardiaca riducendo il tonosimpatico centrale (riduzione della frequenza e della gittata cardiache, vasodilatazione). L'interruzione brusca, particolarmente se prima dell'interruzione dei beta bloccanti, puo' aumentare il rischio di ipertensione di ritorno. >>Associazioni da utilizzare con cautela. Si applica solo all'ipertensione ed all'angina pectoris. Antiaritmici di classe I: l'effetto sul tempo di conduzione atrio ventricolare puo' essere potenziato, e l'effetto inotropo negativo aumentato. Si applicaa tutte le indicazioni: calcio antagonisti come i derivati diidropiridinici con effetto inotropo negativo (es. amlodipina, felodipina e nifedipina). La nifedipina riduce la contrattilita' del miocardio per effetto sulla quantita' di calcio. Il suo uso concomitante in pazienti sotto trattamento beta bloccante puo' aumentare il rischio di ipotensione e ridurre la funzione della pompa ventricolare con possibile sviluppo di insufficienza cardiaca in pazienti che hanno un'insufficienza cardiaca latente. L'inotropismo negativo di nifedipina puo' precipitare oesacerbare l'insufficienza cardiaca. Antiaritmici di classe III (es. amiodarone): l'effetto sul tempo di conduzione atrio ventricolare puo'essere potenziato; simpatomimetici che attivano sia i recettori adrenergici di tipo beta che di tipo alfa (es. norepinefrina, epinefrina): la combinazione con bisoprololo puo' smascherare gli effetti vasocostrittori mediati dai recettori alfa adrenergici attivati da questi farmaci, provocando aumento della pressione ed esacerbando la claudicazioneintermittente. Queste interazioni sono considerate piu' probabili conbeta bloccanti non selettivi; beta bloccanti topici (es colliri anti glaucoma) possono avere effetti sitmici additivi a quelli del bisoprololo; glucosidi digitalici: aumento del tempo di conduzione atrio ventricolare, riduzione della frequenza cardiaca; farmaci parasimpaticomimetici: l'uso concomitante puo' aumentare il tempo di conduzione atrio ventricolare ed il rischio di bradicardia; insulina e antidiabetici orali: aumento dell'attivita' ipoglicemizzante. Il blocco dei recettori beta adrenergici puo' mascherare i sintomi di ipoglicemia. Anestetici: attenuazione della tachicardia riflessa e aumento del rischio di ipotensione; antiinfiammatori non steroidei (FANS): i FANS possono ridurre l'effetto ipotensivo di bisoprololo; betasimpaticomimetici (es. isoprenalina, dobutamina): l'associazione con bisoprololo puo' ridurre l'effetto di entrambi; uso concomitante con antiipertensivi e con altri farmaci che potenzialmente riducono la pressione sanguigna (es. antidepressivi triciclici, barbiturici, fenotiazine) puo' aumentare il rischio di ipotensione; moxisilato: e' causa potenziale di grave ipotensione posturale Associazioni da tenere in considerazione - inibitori delle monoamminoossidasi (eccetto gli inibitori MAO-B): aumento dell'effetto ipotensivo dei beta bloccanti ma anche del rischio di crisi ipertensive; meflochina: aumento del rischio di bradicardia; derivati dell'ergot:esacerbazione dei disturbi circolatori periferici; rifampicina: lieveriduzione dell'emivita di bisoprololo, forse dovuta ad induzione degli enzimi epatici che metabolizzano il farmaco. Normalmente non e' richiesto aggiustamento del dosaggio.

Equivalenti in base alle liste di trasparenza

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Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare per la conservazione.