Per la prevenzione dei sintomi clinici di coccidiosi e per la riduzione della diffusione dei coccidi negli agnelli in allevamenti con anamnesi positiva di coccidiosi sotenuta da Eimeria crandallis o Eimeria ovinoidalis.

Allo stato attuale delle conoscenze non sono noti effetti secondari. Per ragioni ambientali gli agnelli che per l'intero ciclo di vita sonotenuti al coperto in un sistema di allevamento intensivo non devono essere trattati oltre le sei settimane d'età oppure superare i 20 Kg di p.c. al momento del trattamento. Le deiezioni provenienti da questi animali dovrebbero essere sparse sullo stesso appezzamento di terreno solo ogni tre anni.

Il principale metabolita del toltrazuril, il toltrazuril sulfone (ponazuril), si e' dimostrato essere sia persistente (emivita >1 anno) chemobile nel terreno e tossico per le piante. Date le prorieta' di persistenza del ponazuril, il ripetuto spargimento delle deiezioni di animali trattati puo' portare ad un accumulo nel terreno e conseguentemente ad un rischio per le piante. L'accumulo del metabolita nel terreno, unito alla sua mobilita', porta anche al rischio di contaminare l'acqua di falda. Le misure igieniche possono ridurre il rischio di coccidiosi nell'ovino. E' percio' raccomandabile di migliorare, in concomitanza, le condizioni igieniche dell'allevamento interessato, in particolare tenendolo asciutto e pulito.