atenololo rat 14 compresse rivestite 100mg ratiopharm italia srl

Che cosa è atenololo rat 14cpr riv 100mg?

Atenololo rat compresse rivestite divisibili prodotto da ratiopharm italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Atenololo rat risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di beta-bloccanti, selettivi, non associati.
Contiene i principi attivi: atenololo
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni compressa contiene 100 mg di atenololo.
Codice AIC: 034052011 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Ipertensione arteriosa, compresa quella di origine renale; angina pectoris; aritmia tachicardica.

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Posologia

Ipertensione arteriosa: iniziare la terapia con mezza compressa al giorno. Se non si ottiene un effetto soddisfacente aumentare la dose ad una compressa (100 mg) al giorno durante la seconda settimana. Di solito il pieno effetto antipertensivo si raggiunge dopo una o due settimane di terapia. Se necessario, e' possibile ottenere un'ulteriore riduzione dei valori pressori associando atenololo con altri farmaci antiipertensivi. In particolare la somministrazione contemporanea di atenololo con un diuretico determina un effetto antiipertensivo superiore a quello prodotto dai singoli farmaci. Angina Pectoris: la maggior parte dei pazienti risponde alla somministrazione di una compressa (100 mg) al giorno. Aumentando la posologia non si ottiene generalmente un ulteriore beneficio. Aritmie: mezza - 1 compressa al giorno. Anziani: puo'rendersi necessario ridurre la posologia, particolarmente nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale. Bambini: non esistonoesperienze cliniche relative all'impiego pediatrico dell'atenololo; pertanto si sconsiglia la somministrazione ai bambini. Pazienti con insufficienza renale: poiche' l'atenololo e' escreto per via renale e' necessario ridurre il dosaggio nei pazienti con grave compromissione della funzionalita' renale. Non si verifica accumulo significativo di atenololo nei pazienti che hanno una clearance della creatinina superiorea 35 ml/min (il limite normale e' di 100-150 ml/min). Nei pazienti con clearance creatininica di 15-35 ml/min (equivalente a 3,4-6,8 mg% dicreatininemia) la posologia deve essere di 50 mg al giorno o 100 mg agiorni alterni. Per i pazienti con clearance creatininica minore di 15 ml/min (equivalente a 6,8 mg% di creatininemia), la posologia deve essere di 50 mg a giorni alterni o 100 mg ogni 4 giorni.

Effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati osservati durante studi clinici sono stati per la maggior parte dovuti all'effetto farmacologico dell'atenololo. Per la classificazione delle frequenze degli effetti indesiderati e' stata usata la seguente convenzione: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100 e < 1/10), non comune (>= 1/1000 e < 1/100), raro (>= 1/10000 e < 1/1000), molto raro (< 1/10000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili) Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: porpora; trombocitopenia; granulocitopenia: aumenti dei livelli di transaminasi. Patologie endocrine. Non comune: peggioramento del diabete mellito manifesto e mascheramento del diabete mellito latente. A seguito di digiuno prolungato o stress fisico importante, la terapia concomitante con atenololo puo' causare ipoglicemia. Isintomi d'allarme dell'ipoglicemia (particolarmente tachicardia e tremori) possono essere mascherati. Durante la terpia con atenololo puo' verificarsi lipopatia, con livelli di colesterolo totale normali e di hdl ridotti e di trigliceridi aumentati. Nei pazienti affetti da ipertiroidismo, i segni clinici di tireotossicosi possono essere mascherati. Patologie cardiache. Comune: bradicardia freddo alle estremita'; raro: deterioramento della funzionalita' cardiaca in pazienti affetti da insufficienza cardiaca; disturbi della conduzione atrioventricolare; nei pazienti affetti da angina pectoris, in rari casi, si puo' avere unaumento degli attacchi; ipotensione; ipotensione posturale che puo' essere associata a sincope; nei pazienti sensibili si puo' aggravare unblocco cardiaco, claudicazione intermittente, fenomeno di Raynaud. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiri; sudorazione; non comune: aumento dell'attivita' onirica, disturbi del sonno similmente a quanto riportato da altri beta-bloccanti; raro: cefalea; cambiamenti dell'umore; incubi notturni; psicosi e allucinazioni; aggravamento di sindromi nervose con depressione mentale, catatonia, confusione e turbe della memoria; non nota: parestesia. Patologie gastrointestinali. Comune:disturbi gastrointestinali; raro: secchezza delle fauci. Patologie epatobiliari. Raro:tossicita' epatica, inclusa la colestasi intraepatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Raro: alopecia; secchezza agli occhi; rash cutaneo; eruzioni eritematose; reazioni cutanee di tipo psoriasico o aggravamento della psoriasi. Qualora una reazione di tale tipo non trovi una precisa spiegazione, deve essere considerata la sospensione del trattamento. Inoltre, l'atenololo puo' esacerbare la depigmentazione nei soggetti affetti da vitiligine. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Raro: impotenza, disturbi della libido. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Raro:in pazienti con asma o con una storia di problemi asmatici puo' verificarsi broncospasmo o dispnea. Patologie dell'occhio. Raro: disturbi visivi, ridotta lacrimazione; non comune: congiuntivite. Altri. Non comune: affaticamento, crampi muscolari; e' stato osservato un incrementodi anticorpi antinucleo, tuttavia non e' chiara la rilevanza clinica;molto raro: aumentate reazioni allergiche irresponsive al cortisone. E' stato segnalato freddo alle estremita'. Deterioramento della funzionalita' renale in pazienti con insufficienza renale grave in trattamento con altri betabloccanti. Si raccomanda pertanto il monitoraggio della funzionalita' renale durante il trattamento con atenololo. Poiche' puo' verificarsi un aggravamento della disfunzionalita' epatica, si raccomanda il monitoraggio della funzionalita' epatica durante il trattamento con atenololo. L'eventuale comparsa occasionale di trombocitopenia, porpora, granulocitopenia, eruzioni eritematose richiede l'interruzione del trattamento. La sospensione del trattamento con atenololo deve essere graduale.

Indicazioni

Ipertensione arteriosa, compresa quella di origine renale; angina pectoris; aritmia tachicardica.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Bradicardia spiccata; blocco atrioventricolare superiore al primogrado; malattie del nodo del seno; insufficienza cardiaca non controllata da una terapia adeguata; shock cardiogeno; feocromocitoma non trattato, ipotensione, acidosi metabolica, severi disturbi della circolazione arteriosa periferica, iperreattivita' bronchiale (ad es. asma bronchiale). L'atenololo non deve essere associato a terapia con verapamil, inibitori delle MAO (eccetto gli inibitori delle MAO-B) e diltiazem. L'atenololo e' controindicato in gravidanza, durante l'allattamento e in eta' pediatrica.

Composizione ed Eccipienti

Cellulosa microcristallina, magnesio carbonato, amido di mais, sodio laurilsolfato, magnesio stearato, gelatina, ipromellosa, titanio biossido, glicerolo.

Avvertenze

Il trattamento non deve essere interrotto bruscamente specialmente nei pazienti affetti da cardiopatia ischemica. Insufficienza cardiaca: sebbene l'atenololo sia controindicato nello scompenso cardiaco, puo' essere somministrato, con la dovuta cautela, ai pazienti con una riserva cardiaca scarsa, mentre il suo impiego deve essere evitato nei pazienti affetti da scompenso cardiaco conclamato; il farmaco puo' tuttaviaessere usato nei pazienti con insufficienza cardiaca controllata da una terapia adeguata. Nei pazienti affetti da angina di Prinzmetal, l'atenololo puo' aumentare il numero e la durata delle crisi anginose tramite vasocostrizione arteriosa coronarica mediata dagli alfa recettori. Tuttavia, seppur con la massima cautela, puo' essere considerato il suo impiego in questi pazienti, in quanto l'atenololo e' un beta-bloccante beta-1 selettivo. Particolare cautela nella somministrazione dell' atenololo va rivolta ai pazienti con blocco atrioventricolare di primo grado, a causa del suo effetto negativo sul tempo di conduzione. Bradicardia: la riduzione della frequenza cardiaca e' una delle azioni farmacologiche indotte dall'atenololo; qualora compaiano sintomi attribuibili all'eccessiva riduzione della frequenza cardiaca, il dosaggio di atenololo deve essere ridotto. Broncopatie: la cardioselettivita' posseduta da atenololo permette il suo impiego, con cautela, nei pazienti con malattie ostruttive croniche delle vie aeree. Tuttavia nei pazienti asmatici puo' indurre un aumento della resistenza delle vie respiratorie; in tal caso la terapia con atenololo deve essere interrotta e,se necessario, deve essere instaurata una terapia con preparati broncodilatatori, quali il salbutamolo o l'isoprenalina, ai dosaggi comunemente utilizzati. Diabetici e pazienti soggetti all'ipoglicemia: nei pazienti diabetici, in particolare in quelli affetti da diabete labile, e in pazienti soggetti a ipoglicemia, l'atenololo, a causa della propria attivita' bloccante beta-adrenergica, puo' prevenire la comparsa dei segni e sintomi premonitori dell'ipoglicemia acuta quali le modificazioni della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa. L'atenololo puo' modificare la tachicardia indotta da ipoglicemia. L'atenololo puo' mascherare i segni di tireotossicosi. Disordini vascolari: il betablocco puo' aggravare i disturbi vascolari periferici preesistenti. L'atenololo non deve essere somministrato a pazienti affetti da gravi disturbi della circolazione arteriosa periferica. Reazioni anafilattiche: nei pazienti in terapia con beta-bloccante e con una storia di reazioni anafilattiche a diversi allergeni, si puo' verificare un aggravamento delle reazioni allergiche in occasione di ripetuti stimoli da parte dell'allergene. Questi pazienti possono non rispondere adeguatamente alle dosi di adrenalina comunemente impiegate nel trattamento di reazioni allergiche. Anestesia: se un paziente in trattamento con atenololo dovesse essere sottoposto ad anestesia generale, occorre che l'anestesista sia informato di tale terapia, in quanto il blocco beta-adrenergico puo' ridurre l'effetto inotropo richiesto da questi anestetici che necessitano di un'adeguata mobilizzazione catecolaminica per il mantenimento della funzionalita' cardiaca. Dovra' essere pertanto impiegato un agente anestetico con una minima attivita' inotropa negativa. Insufficienza renale: l'atenololo e' escreto per via renale e pertanto il dosaggio deve essere regolato con particolare attenzione nei pazienti con grave compromissione della funzionalita' renale. Non si verificaaccumulo significativo di atenololo nei pazienti che hanno una clearance della creatinina superiore a 35 ml/min (il limite normale e' di 100-150 ml/min). Nei pazienti con clearance creatininica di 15-35 ml/min(equivalente a 3,4-6,8 mg% di creatininemia) la posologia deve esseredi 50 mg al giorno o 100 mg a giorni alterni. Per i pazienti con clearance creatininica < 15 ml/min (equivalente a 6,8 mg% di creatininemia), la posologia deve essere di 50 mg a giorni alterni o 100 mg ogni 4 giorni. Pazienti in emodialisi: l'atenololo viene rimosso dall'organismo durante l'emodialisi. Qualora il paziente in terapia con atenololo venga sottoposto a dialisi, la terapia va proseguita per via orale alla dose di 50 mg dopo ogni seduta. La somministrazione deve essere effettuata sotto controllo ospedaliero in quanto possono verificarsi marcate riduzioni della pressione arteriosa.

Gravidanza e Allattamento

Benche' le sperimentazioni di farmaco-tossicologia animale non abbiano evidenziato effetti teratogeni attribuibili all'atenololo, non puo' essere esclusa la possibilita' di un danno fetale e quindi e' consigliabile non impiegare l'atenololo durante la gravidanza. Non sono stati effettuati studi sull'impiego di atenololo nel primo trimestre di gravidanza e pertanto non puo' essere esclusa la possibilita' di un danno fetale. L'atenololo e' stato impiegato, sotto stretto controllo medico, per il trattamento dell'ipertensione nel terzo trimestre. L'uso di atenololo in donne gravide, per il trattamento dell'ipertensione lieve-moderata, e' stato associato ad un ritardo della crescita intra-uterina. L'uso di atenololo in donne che sono in gravidanza o che possono iniziarla, richiede un'attenta valutazione dei benefici indotti dalla terapia rispetto ai possibili rischi, particolarmente nel primo e secondo trimestre di gestazione. L'atenololo attraversa la barriera placentare e si sono riscontrati livelli ematici nel cordone ombelicale. L'atenololo si accumula nel latte materno in concentrazioni pari a 3 volte le concentrazioni ematiche medie. I nati da madri che hanno assunto atenololo poco prima di partorire o durante l'allattamento possono essere a rischio di ipoglicemia, bradicardia e depressione respiratoria (asfissia neonatale); sono stati riportati sono stati riportati casi di blocco dell'attivita' dei beta recettori. Per questo motivo, la somministrazione di atenololo dovrebbe essere interrotta 24-48 ore prima del parto. e' consigliabile astenersi dall'impiego di atenololo durante l'allattamento.

Interazioni con altri prodotti

Farmaci antiaritmici di I classe: particolare cautela richiede la somministrazione di atenololo a pazienti in trattamento con farmaci antiaritmici appartenenti alla I classe di Vaugham Williams, come la disopiramide, per il possibile rischio di depressione miocardica e bradicardia. Diidropiridine: l'uso concomitante con diidropiridine puo' aumentare il rischio di ipotensione e possono verificarsi casi di insufficienza cardiaca in pazienti con insufficienza cardiaca latente. Verapamil:l'atenololo non deve essere somministrato a pazienti in terapia con verapamil; e' necessario che siano trascorse almeno 48 ore dalla sospensione di uno di questi farmaci prima di iniziare l'altra terapia. Clonidina: poiche' i beta-bloccanti possono aggravare il brusco rialzo deivalori pressori che puo' verificarsi dopo sospensione della clonidina, occorre particolare cautela nella sostituzione della clonidina con il b-bloccante. Pertanto l'inizio del trattamento con il beta-bloccantedeve avvenire parecchi giorni dopo l'interruzione della terapia con clonidina. Se atenololo e clonidina vengono somministrati contemporaneamente, la somministrazione di clonidina non deve essere interrotta se non parecchi giorni dopo la sospensione del beta-bloccante. Ace-inibitori: l'uso concomitante di farmaci ACE-inibitori potenzia l'effetto ipotensivo. I farmaci simpaticomimetici, come l'adrenalina, possono contrapporsi all'effetto dei beta-bloccanti se usati contemporaneamente. Antidepressivi triciclici, barbiturici e fenotiazine: l'uso concomitante aumenta l'effetto ipotensivo dell'atenololo. Antinfiammatori: l'uso concomitante di farmaci che inibiscono la sintesi di prostaglandine puo' diminuire l'effetto ipotensivo dei beta-bloccanti. Glicosidi digitatici: l'uso concomitante di glicosidi digitatici puo' aumentare il tempo di conduzione atrio-ventricolare. Alcool: l'uso concomitante di alcool aumenta l'effetto ipotensivo. Antidiabetici: i beta-bloccanti possono aumentare l'effetto ipoglicemico e mascherare i segni di ipoglicemia quali il tremore e la tachicardia. I beta-bloccanti dovrebbero essere evitati nei pazienti diabetici; qualora risultassero indispensabilila glicemia dovrebbe essere attentamente monitorata.

Equivalenti in base alle liste di trasparenza

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Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare a temperatura non superiore ai 25 gradi C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce e dall'umidita'.