atenololo eg*20cpr 50mg atenololo eg spa
Che cosa è atenololo eg 20cpr 50mg?
Atenololo eg compresse prodotto da
eg spa
è un farmaco generico della categoria
farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici
che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Atenololo eg risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di betabloccanti, non associati.
Contiene i principi attivi:
atenololo
Codice AIC: 029776010
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Ipertensione. Angina pectoris cronicamente instabile o angina pectoris stabile Disaritmie tachicardiche (tachiaritmie).
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Posologia
Il dosaggio deve essere regolato in base alle necessita' individuali,soprattutto in base alla frequenza del polso o alla risposta terapeutica. E' consigliabile iniziare la terapia con il dosaggio piu' basso possibile al fine di essere in grado di identificare uno scompenso cardiaco o fenomeni bronchiali ad uno stadio precoce; questo e' particolarmente importante nei soggetti anziani. Successivi aumenti di dosaggio dovrebbero essere effettuati gradualmente (per es. una volta alla settimana) sotto controllo o in base all'effetto clinico osservato. L'effetto sara' completamente stabilizzato dopo un periodo da una a due settimane. E' improbabile che un ulteriore aumento di dose, superiore alleindicazioni sotto riportate, possa produrre un beneficio addizionale.Di regola valgono le seguenti direttive posologiche: Adulti. Ipertensione: La dose usuale giornaliera e' di 50 mg in dose singola. Se necessario la dose giornaliera puo' essere aumentata a 100 mg al giorno perraggiungere una dose efficace. Una ulteriore riduzione della pressione sanguigna puo' essere raggiunta combinando l'Atenololo con altri agenti antiipertensivi, ad esempio un diuretico. Angina pectoris cronicamente stabile e angina pectoris instabile: La dose usuale giornaliera e' di 100 mg somministrati una volta al giorno o di 50 mg due volte al giorno. Disaritmie tachicardiche (tachiaritmie): Un opportuno dosaggiodi mantenimento orale e' di 50-100 mg al giorno, somministrati in dose singola. Il trattamento con Atenololo 50/100 mg Compresse deve essere immediatamente interrotto nel caso che la frequenza cardiaca e/o la pressione sanguigna diminuisca oppure si verifichi qualsiasi altra complicazione che necessiti di intervento terapeutico. Anziani: Puo' essere necessario ridurre il dosaggio, in particolare nei pazienti con funzione renale compromessa. Bambini: Non vi sono esperienze con atenololo in pediatria e per questo motivo non ne e' consigliato l'uso nei bambini. Insufficienza renale: Per i pazienti con funzionalita' renale compromessa e' necessario che la dose di atenololo venga adattata in base alla clearance renale del farmaco. Se la clearance della creatinina diminuisce a 15-35 mL/min (equivalente ad una creatinina serica < 3-6 mg/dL) la dose orale deve essere di 50 mg al giorno. Per i pazienti con una clearance della creatinina < 15 mL/min (equivalenti a una creatinina nel siero > 6mg/dL) la dose orale deve essere di 25 mg al giorno oppure di 50 mg a giorni alterni. Ai pazienti in emodialisi di devono somministrare 50 mg per via orale dopo ogni dialisi. Le compresse devono essere ingerite intere con un po' di liquido prima dei pasti.
Effetti indesiderati
In particolar modo all'inizio della terapia il paziente occasionale puo' essere soggetto a disturbi del SNC come affaticamento, vertigini, sensazione di testa vuota, sudorazione, cefalea, allucinazioni o aumentata frequenza del sogno, disturbi del sonno e stati depressivi. Il paziente occasionale puo' andare incontro a temporanei disturbi gastrointestinali (nausea, vomito, stipsi, diarrea). In alcune occasioni sono state riportate reazioni cutanee allergiche (eritema, prurito, eruzioni cutanee). In casi rari il trattamento con Atenololo ha provocato ipotensione, bradicardia, sincope, disturbi della conduzione atrioventricolare o esacerbazione di un'insufficienza cardiaca preesistente. Non si puo' escludere che occasionalmente i pazienti con angina pectoris non vadano incontro ad esacerbazioni degli attacchi anginosi. Il paziente occasionale puo' essere soggetto a parestesia o raffreddamenti delleestremita', come pure a debolezza muscolare o crampi muscolari in rare occasioni. E' stata inoltre osservata un'esacerbazione dei sintomi nei pazienti con disturbi della circolazione periferica (compreso i pazienti con sindrome di Raynaud). I pazienti con predisposizione alle reazioni broncospastiche (in particolare i pazienti con patologia ostruttiva delle vie respiratorie) possono manifestare dispnea come conseguenza di un aumento della resistenza delle vie respiratorie. Raramente sono state segnalate secchezza delle fauci, congiuntivite o lacrimazione ridotta (quest'ultima reazione e' importante per i portatori di lenti a contatto). In rare occasioni il diabete mellito latente puo' diventare manifesto, oppure il diabete mellito conclamato puo' peggiorare. Dopo stretto digiuno prolungato o forte esercizio fisico, la terapia concomitante con Atenololo puo' provocare stati ipoglicemici. I prodromi di ipoglicemia (in particolare la tachicardia e il tremore) possono essere mascherati. Vi sono state segnalazioni isolate di perdita dellalibido e impotenza. La terapia con Atenololo puo' essere associata a disturbi del metabolismolipidico. Mentre il colesterolo totale era solitamente normale, il colesterolo HDL era ridotto e le concentrazioni di trigliceridi nel plasma erano aumentate. In casi isolati i beta bloccanti possono scatenare una forma di psoriasi, peggiorare i sintomi della malattia oppure provocare eruzioni cutanee psoriasiformi.
Indicazioni
Ipertensione. Angina pectoris cronicamente instabile o angina pectoris stabile Disaritmie tachicardiche (tachiaritmie).
Controindicazioni ed effetti secondari
E' controindicato nei pazienti con: blocco AV di II o III grado; sindrome del nodo del seno; blocchi SA; shock; insufficienza cardiaca manifesta; bradicardia (frequenza cardiaca a riposo < 50 battiti/minuto prima dell'inizio della terapia); ipotensione; acidosi; disturbi circolatori periferici in stadio avanzato; ipereattivita' bronchiale (ad es. asma bronchiale); somministrazione simultanea di MAO-inibitori (ad eccezione dei MAO-beta-bloccanti); ipersensibilita' accertata verso Atenololo EG 50/100 mg Compresse o altri farmaci che bloccano i recettori beta-adrenergici. La somministrazione endovenosa di calcio antagonisti del tipo verapamil o diltiazem o altri farmaci antiaritmici (come la disopiramide) e' controindicata nei pazienti in terapia con Atenololo (ad eccezione dei pazienti in terapia intensiva). E' stato usato in modo efficace sotto stretta sorveglianza per il trattamento dell'ipertensione associata a gravidanza. Non vi sono state evidenze di anomalie fetali nonostante l'atenololo sia stato in genere somministrato dopo 20 settimane di gestazione. Non esistono precedenti esperienze per l'impiego dell'atenololo nel primo trimestre di gravidanza. L'atenololo attraversa la barriera placentare e compare nel sangue ombelicale. Nel latte materno vi e' un accumulo di atenololo di circa tre volte. Nel bambino tuttavia non vi sono stati effetti dannosi apparenti alla nascita o durante l'allattamento al seno. I beta-bloccanti riducono la perfusione placentare, il che puo' provocare morte fetale intrauterina , parti immaturi e prematuri. Inoltre nel feto e nel neonato si possono verificare effetti avversi (specialmente ipoglicemia e bradicardia). Vi e'un aumento del rischio di complicanze cardiache e polmonari nel neonato nel periodo postnatale. La terapia con atenololo deve quindi essereinterrotta 24-48 ore prima della data prevista del parto. In donne gravide o che possono diventarlo, o stanno allattando il neonato, la possibilita' di danno fetale non puo' essere esclusa e l'uso del farmaco richiede di valutarne i potenziali benefici in rapporto ai possibili rischi.
Interazioni con altri prodotti
Nel caso di uso concomitante di Atenololo ed altri farmaci devono essere prese in considerazione le seguenti interazioni: Associazione non consigliata: Calcioantagonisti del tipo verapamil e diltiazem: possonoprovocare ipotensione, bradicardia o altre aritmie cardiache. Glicosidi cardiaci, reserpina, alfa-metildopa, guanfacina o clonidina: possono avere un effetto cronotropo esageratamente negativo e/o ritardare laconduzione degli impulsi. Clonidina: puo' aumentare il rischio di ipertensione di rimbalzo. Dopo sospensione improvvisa della clonidina durante la contemporanea somministrazione di Atenololo si puo' verificareun eccessivo aumento della pressione sanguigna. Il trattamento con clonidina non deve quindi essere sospeso se non quando la terapia con Atenololo sia stata sospesa da diversi giorni. Solo allora la somministrazione di clonidina puo' essere gradualmente sospesa. Gli inibitori delle monoamino ossidasi (MAO) (ad eccezione degli inibitori MAO-B) non devono essere usati in concomitanza con Atenololo al fine di evitare un possibile effetto ipertensivo eccessivo. Farmaci antiaritmici di classe I (ad es. disopiramide, chinidina) e amiodarone. Gli effetti cardiodepressivi dell'Atenololo e di questi farmaci possono essere additivi. Insulina o antidiabetici orali possono rinforzare o prolungare gli effetti di questi farmaci. I sintomi premonitori dell'ipoglicemia, in particolare la tachicardia e il tremore, sono mascherati o attenuati. Per questo motivo e' necessario effettuare regolari determinazioni della glicemia. Anestetici, miorilassanti periferici. Gli anestetici possono potenziare l'effetto antiipertensivo. Gli effetti inotropi negatividi questi farmaci possono essere additivi. Il blocco neuromuscolare indotto dai miorilassanti periferici (ad es. succinilcolina, tubocurarina) puo' essere rinforzato dal blocco dei recettori beta-adrenergici da parte dell'Atenololo. Nel caso l'Atenololo non possa essere sospeso prima di un intervento chirurgico in anestesia generale o prima dell'impiego di un rilassante della muscolatura periferica, l'anestesista deve essere preventivamente avvertito della terapia con Atenololo. Calcio-antagonisti del tipo nifedipina possono provocare ipotensione e, nelpaziente occasionale, insufficienza cardiaca. Indometacina. puo' attenuare l'effetto antiipertensivo dell'Atenololo. Norepinefrina o epinefrina. puo' essere associata ad un aumento significativo della pressione sanguigna. Antidepressivi triciclici, barbiturici e fenotiazine, oppure diuretici, vasodilatatori o altri farmaci antiipertensivi possono provocare ipotensione.