angiox*ev 10fl 250mg bivalirudina the medicines company (it.)srl

Che cosa è angiox ev 10fl 250mg?

Angiox polv conc soluzione per infus prodotto da the medicines company (it.)srl
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Angiox risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di antitrombotici.
Contiene i principi attivi: bivalirudina
Composizione Qualitativa e Quantitativa: bivalirudina.
Codice AIC: 036603013 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Indicato come anticoagulante in pazienti adulti sottoposti ad intervento coronarico percutaneo (PCI), inclusi i pazienti con infarto miocardico con innalzamento del tratto ST (STEMI) sottoposti a intervento coronarico percutaneo (PCI) primario; trattamento di pazienti adulti conangina instabile/infarto miocardico senza innalzamento del tratto ST (UA/NSTEMI) nel caso di intervento di urgenza ed immediato. Il farmacodeve essere somministrato con aspirina e clopidogrel.

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Posologia

Il medicinale deve essere somministrato da un medico esperto nella terapia intensiva coronarica o nelle procedure invasive coronariche. Pazienti sottoposti a intervento coronarico percutaneo (PCI), incluso PCIprimario: per pazienti sottoposti a intervento coronarico percutaneo (PCI) consiste in un bolo endovenoso di 0,75mg/kg peso corporeo, seguito immediatamente da un'infusione endovenosa di 1,75mg/kg peso corporeo/ora almeno per la durata della procedura. L'infusione puo' essere continuata fino a 4 ore dopo l'intervento coronarico percutaneo come da esigenze cliniche. Dopo la cessazione dell'infusione di 1,75 mg/kg/ora, una dose di infusione ridotta di 0,25 mg/kg/ora puo' essere ripresa per 4-12 ore, se clinicamente necessario. I pazienti devono essere attentamente monitorati dopo l'intervento coronarico percutaneo primario per i segni e i sintomi coerenti con ischemia miocardica. Pazienti conangina instabile/infarto miocardico senza innalzamento del tratto ST (UA/NSTEMI): nei pazienti con sindromi coronariche acute (SCA) consiste in un bolo endovenoso di 0,1 mg/kg seguito da un'infusione di 0,25 mg/kg/ora. I pazienti destinati al solo trattamento farmacologico possono proseguire l'infusione di 0,25 mg/kg/ora fino a 72 ore. In pazientiin cui si proceda all'intervento coronarico percutaneo (PCI) deve essere somministrato un bolo addizionale di 0,5 mg/kg di bivalirudina prima dell'intervento e la velocita' di infusione durante la procedura deve essere aumentata a 1,75 mg/kg/ora. Dopo l'intervento coronarico percutaneo (PCI), la dose ridotta di infusione di 0,25 mg/kg/ora puo' essere ripresa da 4 a 12 ore se clinicamente necessario. Per i pazienti in cui si procede ad un intervento di bypass aorto-coronarico (CABG) senza circolazione extracorporea, l'infusione endovenosa (EV) di bivalirudina deve essere continuata per il tempo dell'intervento. Proprio prima dell'intervento deve essere somministrato un bolo di 0,5 mg/kg seguito da un'infusione di 1,75 mg/kg/h per la durata dell'intervento. Peri pazienti sottoposti ad un intervento di bypass aorto-coronarico (CABG) con circolazione extracorporea, l'infusione EV di bivalirudina deve essere continuata fino ad un'ora prima dell'intervento, poi l'infusione deve essere interrotta ed il paziente trattato con eparina non frazionata (UFH). La sicurezza e l'efficacia della sola dose in bolo del farmaco non sono state valutate e questa non e' consigliata anche se viene pianificata una procedura PCI breve. Il tempo di coagulazione attivato (ACT) puo' essere usato per valutare l'attivita' della bivalirudina. Allo scopo di ridurre il potenziale per bassi valori di ACT, il prodotto ricostituito e diluito deve essere miscelato attentamente prima della somministrazione e la dose in bolo deve essere somministrata con una rapida iniziazione endovenosa. I valori di ACT 5 minuti dopo unbolo di bivalirudina sono in media 365 +/- 100 secondi. Se l'ACT a 5 minuti e' inferiore a 225 secondi, una seconda dose in bolo di 0,3 mg/kg deve essere somministrata. Quando il valore di ACT e' superiore a 225 secondi non e' piu' necessario alcun controllo a condizione che la dose per infusione di 1,75 mg/kg sia somministrata in modo appropriato. L'introduttore arterioso puo' essere rimosso 2 ore dopo la sospensione dell'infusione della bivalirudina senza ulteriore controllo dell'ACT. Insufficienza renale: il farmaco e' controindicato in pazienti con grave insufficienza renale (velocita' di filtrazione glomerulare (VFG)CONSERVAZIONEPolvere liofilizzata: non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Soluzione ricostituita: conservare in frigorifero (2-8 gradi C). Non congelare. Soluzione diluita: non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Non congelare.AVVERTENZEIl medicinale non e' indicato per l'uso intramuscolare. Non somministrare per via intramuscolare. Emorragia: i pazienti devono essere postisotto attenta osservazione per eventuali sintomi o segni di sanguinamento durante il trattamento, particolarmente se la bivalidurina e' associata ad un altro anticoagulante. Sebbene la maggior parte dei casi di sanguinamento associati alla bivalirudina avvengano nella sede dell'iniezione arteriosa in pazienti sottoposti a PCI, un'emorragia puo' avvenire in qualunque sede nel corso della terapia. Un'emorragia puo' essere segnalata da inspiegabili diminuzioni dell'ematocrito, dell'emoglobina o della pressione sanguigna. In caso si osservi o si sospetti un'emorragia e' necessario interrompere il trattamento. Non e' noto alcun antidoto alla bivalirudina ma il suo effetto si esaurisce rapidamente (emivita (Tmezzo) 35-40 minuti). Somministrazione concomitante con inibitori piastrinici o anticoagulanti: si prevede che l'uso associato di farmaci anticoagulanti aumenti il rischio di emorragia. Quando la bivalirudina e' associata ad un inibitore piastrinico o ad un farmaco anticoagulante, e' necessario monitorare regolarmente i parametri clinici e biologici dell'emostasi. Nei pazienti che assumono warfarin e chesono trattati con bivalirudina si deve considerare il monitoraggio dei valori di INR, per controllare che ritorni ai livelli pretrattamento, dopo l'interruzione della terapia con bivalirudina. Ipersensibilita': reazioni di ipersensibilita' di tipo allergico sono state riportate non comunemente (da >= 1/1.000 a <= 1/100) negli studi clinici. Le preparazioni necessarie per fronteggiare tale eventualita' devono essere approntate. I pazienti dovrebbero essere istruiti sui primi segni di reazioni di ipersensibilita' comprendenti eruzioni cutanee, orticaria generalizzata, oppressione toracica, dispnea sibilante, ipotensione e anafilassi. In caso di shock, devono essere rispettati gli standard medici attuali previsti per il trattamento degli shock. Anafilassi, incluso un caso di shock anafilattico con esito fatale, e' stata riscontrata molto raramente (<= 1/10.000) nell'esperienza successiva alla commercializzazione. La comparsa in corso di trattamento di anticorpi controbivalirudina e' rara e non e' stata associata a dimostrazione clinicadi reazioni allergiche o anafilattiche. Deve essere usata cautela in pazienti trattati precedentemente con lepirudina e che abbiano sviluppato anticorpi verso la stessa. Trombosi da stent acuta: la trombosi dastent acuta (<24 ore) e' stata osservata in pazienti con infarto miocardico con innalzamento del tratto ST (STEMI) sottoposti a intervento coronarico percutaneo (PCI) ed e' stata gestita mediante rivascolarizzazione del vaso target (TVR). I pazienti devono rimanere per almeno 24ore in una struttura in grado di gestire le complicanze ischemiche e devono essere attentamente monitorati dopo l'intervento coronarico percutaneo (PCI) per segni e sintomi coerenti con ischemia miocardica. Brachiterapia: la formazione intraprocedurale di un trombo e' stata osservata durante procedure di gamma-brachiterapia con il farmaco. Usare con cautela durante le procedure di beta- brachiterapia.INTERAZIONISono stati eseguiti studi sull'interazione con inibitori piastrinici,compreso l'acido acetilsalicilico, la ticlopidina, il clopidogrel, l'abciximab, l'eptifibatide o il tirofiban. I risultati non suggerisconointerazioni farmacodinamiche con questi medicinali. Per quanto noto sul loro meccanismo d'azione, dall'uso combinato di medicinali anti-coagulanti (eparina, warfarin, trombolitici o agenti antipiastrinici) ci si puo' attendere un aumentato rischio di sanguinamento. In ogni caso,quando la bivalirudina e' combinata con un inibitore piastrinico o con un prodotto medicinale anticoagulante, i parametri clinici e biologici dell'emostasi devono essere regolarmente monitorati.EFFETTI INDESIDERATIReazioni avverse al farmaco per bivalirudina segnalate dagli studi clinici HORIZONS, ACUITY, REPLACE-2 e dall'esperienza post-marketing. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: riduzione di emoglobina;non comune: trombocitopenia, anemia; raro: aumento di INR. Patologie cardiache. Raro: infarto miocardico, tamponamento cardiaco, emorragia pericardiaca, trombosi arteriosa coronarica, angina pectoris. bradicardia, tachicardia ventricolare, dolore toracico. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: emorragia auricolare. Patologie dell'occhio. Raro: emorragia intraoculare. Patologie gastrointestinali. Non comune:emorragia gastrointestinale (incluse ematemesi, malena, emorragia esofagea, emorragia anale), emorragia retroperitoneale, emorragia gengivale, nausea; raro: emorragia peritoneale, ematoma retroperitoneale, vomito. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: emorragia nella sede di accesso, ematoma nella sede dell'iniezione nel vaso, >5 cm, ematoma nella sede dell'iniezione nel vaso <5 cm; raro: reazioni nella sede dell'iniezione (disturbo nella sede dell'iniezione, dolore nella sede dell'iniezione, reazione nella sede dell'iniezione). Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Raro: lesione da riperfusione (senza riflusso o con riflusso lento), contusione. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilita', inclusi reazione anafilattica e shock, inclusi casi con esito fatale. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Raro: dolore alla schiena, dolore inguinale. Patologie del sistema nervoso. Non comune: cefalea; raro: emorragia intracranica. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: epistassi, emotisi, emorragia faringea; raro: emorragia polmonare, dispnea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: ecchimosi; raro: eruzione cutanea, orticaria. Patologie vascolari. Molto comune: emorragia minore in qualsiasi sito; comune: emorragia maggiore in qualsiasi sito, inclusi casi con esito fatale; non comune: ematoma, ipotensione; raro: Trombosi da stent coronarico, inclusi casi con esito fatale, trombosi, inclusi casi con esito fatale, fistola arteriovenosa, trombosi da catetere, pseudoaneurisma vascolare; molto raro: sindrome compartimentale.GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon vi sono dati adeguati provenienti dall'uso di bivalirudina in donne in gravidanza. Gli studi su animali sono insufficienti per evidenziare gli effetti sulla gravidanza, sullo sviluppo embrionale/fetale, sul parto o sullo sviluppo post-natale. Il medicinale non deve essere usato durante la gravidanza, a meno che le condizioni cliniche della donna richiedano il trattamento con bivalirudina. Non e' noto se la bivalirudina sia escreta nel latte materno. Il farmaco deve essere somministrato con cautela nelle donne che allattano.

Effetti indesiderati

Reazioni avverse al farmaco per bivalirudina segnalate dagli studi clinici HORIZONS, ACUITY, REPLACE-2 e dall'esperienza post-marketing. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: riduzione di emoglobina;non comune: trombocitopenia, anemia; raro: aumento di INR. Patologie cardiache. Raro: infarto miocardico, tamponamento cardiaco, emorragia pericardiaca, trombosi arteriosa coronarica, angina pectoris. bradicardia, tachicardia ventricolare, dolore toracico. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: emorragia auricolare. Patologie dell'occhio. Raro: emorragia intraoculare. Patologie gastrointestinali. Non comune:emorragia gastrointestinale (incluse ematemesi, malena, emorragia esofagea, emorragia anale), emorragia retroperitoneale, emorragia gengivale, nausea; raro: emorragia peritoneale, ematoma retroperitoneale, vomito. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: emorragia nella sede di accesso, ematoma nella sede dell'iniezione nel vaso, >5 cm, ematoma nella sede dell'iniezione nel vaso <5 cm; raro: reazioni nella sede dell'iniezione (disturbo nella sede dell'iniezione, dolore nella sede dell'iniezione, reazione nella sede dell'iniezione). Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Raro: lesione da riperfusione (senza riflusso o con riflusso lento), contusione. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilita', inclusi reazione anafilattica e shock, inclusi casi con esito fatale. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Raro: dolore alla schiena, dolore inguinale. Patologie del sistema nervoso. Non comune: cefalea; raro: emorragia intracranica. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: epistassi, emotisi, emorragia faringea; raro: emorragia polmonare, dispnea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: ecchimosi; raro: eruzione cutanea, orticaria. Patologie vascolari. Molto comune: emorragia minore in qualsiasi sito; comune: emorragia maggiore in qualsiasi sito, inclusi casi con esito fatale; non comune: ematoma, ipotensione; raro: Trombosi da stent coronarico, inclusi casi con esito fatale, trombosi, inclusi casi con esito fatale, fistola arteriovenosa, trombosi da catetere, pseudoaneurisma vascolare; molto raro: sindrome compartimentale.

Indicazioni

Indicato come anticoagulante in pazienti adulti sottoposti ad intervento coronarico percutaneo (PCI), inclusi i pazienti con infarto miocardico con innalzamento del tratto ST (STEMI) sottoposti a intervento coronarico percutaneo (PCI) primario; trattamento di pazienti adulti conangina instabile/infarto miocardico senza innalzamento del tratto ST (UA/NSTEMI) nel caso di intervento di urgenza ed immediato. Il farmacodeve essere somministrato con aspirina e clopidogrel.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' accertata al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti o alle irudine; sanguinamento attivo o aumentato rischiodi sanguinamento a causa di disordini della emostasi e/o disordini irreversibili della coagulazione; ipertensione grave non controllata; endocardite batterica subacuta; compromissione renale severa (VFG < 30 ml/min) e in pazienti dipendenti dalla dialisi.

Composizione ed Eccipienti

Mannitolo, soluzione di idrossido di sodio (per regolarizzare il pH).

Avvertenze

Il medicinale non e' indicato per l'uso intramuscolare. Non somministrare per via intramuscolare. Emorragia: i pazienti devono essere postisotto attenta osservazione per eventuali sintomi o segni di sanguinamento durante il trattamento, particolarmente se la bivalidurina e' associata ad un altro anticoagulante. Sebbene la maggior parte dei casi di sanguinamento associati alla bivalirudina avvengano nella sede dell'iniezione arteriosa in pazienti sottoposti a PCI, un'emorragia puo' avvenire in qualunque sede nel corso della terapia. Un'emorragia puo' essere segnalata da inspiegabili diminuzioni dell'ematocrito, dell'emoglobina o della pressione sanguigna. In caso si osservi o si sospetti un'emorragia e' necessario interrompere il trattamento. Non e' noto alcun antidoto alla bivalirudina ma il suo effetto si esaurisce rapidamente (emivita (Tmezzo) 35-40 minuti). Somministrazione concomitante con inibitori piastrinici o anticoagulanti: si prevede che l'uso associato di farmaci anticoagulanti aumenti il rischio di emorragia. Quando la bivalirudina e' associata ad un inibitore piastrinico o ad un farmaco anticoagulante, e' necessario monitorare regolarmente i parametri clinici e biologici dell'emostasi. Nei pazienti che assumono warfarin e chesono trattati con bivalirudina si deve considerare il monitoraggio dei valori di INR, per controllare che ritorni ai livelli pretrattamento, dopo l'interruzione della terapia con bivalirudina. Ipersensibilita': reazioni di ipersensibilita' di tipo allergico sono state riportate non comunemente (da >= 1/1.000 a <= 1/100) negli studi clinici. Le preparazioni necessarie per fronteggiare tale eventualita' devono essere approntate. I pazienti dovrebbero essere istruiti sui primi segni di reazioni di ipersensibilita' comprendenti eruzioni cutanee, orticaria generalizzata, oppressione toracica, dispnea sibilante, ipotensione e anafilassi. In caso di shock, devono essere rispettati gli standard medici attuali previsti per il trattamento degli shock. Anafilassi, incluso un caso di shock anafilattico con esito fatale, e' stata riscontrata molto raramente (<= 1/10.000) nell'esperienza successiva alla commercializzazione. La comparsa in corso di trattamento di anticorpi controbivalirudina e' rara e non e' stata associata a dimostrazione clinicadi reazioni allergiche o anafilattiche. Deve essere usata cautela in pazienti trattati precedentemente con lepirudina e che abbiano sviluppato anticorpi verso la stessa. Trombosi da stent acuta: la trombosi dastent acuta (<24 ore) e' stata osservata in pazienti con infarto miocardico con innalzamento del tratto ST (STEMI) sottoposti a intervento coronarico percutaneo (PCI) ed e' stata gestita mediante rivascolarizzazione del vaso target (TVR). I pazienti devono rimanere per almeno 24ore in una struttura in grado di gestire le complicanze ischemiche e devono essere attentamente monitorati dopo l'intervento coronarico percutaneo (PCI) per segni e sintomi coerenti con ischemia miocardica. Brachiterapia: la formazione intraprocedurale di un trombo e' stata osservata durante procedure di gamma-brachiterapia con il farmaco. Usare con cautela durante le procedure di beta- brachiterapia.

Gravidanza e Allattamento

Non vi sono dati adeguati provenienti dall'uso di bivalirudina in donne in gravidanza. Gli studi su animali sono insufficienti per evidenziare gli effetti sulla gravidanza, sullo sviluppo embrionale/fetale, sul parto o sullo sviluppo post-natale. Il medicinale non deve essere usato durante la gravidanza, a meno che le condizioni cliniche della donna richiedano il trattamento con bivalirudina. Non e' noto se la bivalirudina sia escreta nel latte materno. Il farmaco deve essere somministrato con cautela nelle donne che allattano.

Interazioni con altri prodotti

Sono stati eseguiti studi sull'interazione con inibitori piastrinici,compreso l'acido acetilsalicilico, la ticlopidina, il clopidogrel, l'abciximab, l'eptifibatide o il tirofiban. I risultati non suggerisconointerazioni farmacodinamiche con questi medicinali. Per quanto noto sul loro meccanismo d'azione, dall'uso combinato di medicinali anti-coagulanti (eparina, warfarin, trombolitici o agenti antipiastrinici) ci si puo' attendere un aumentato rischio di sanguinamento. In ogni caso,quando la bivalirudina e' combinata con un inibitore piastrinico o con un prodotto medicinale anticoagulante, i parametri clinici e biologici dell'emostasi devono essere regolarmente monitorati.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Polvere liofilizzata: non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Soluzione ricostituita: conservare in frigorifero (2-8 gradi C). Non congelare. Soluzione diluita: non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Non congelare.