aminoven 1 flaconi 500ml 5% aminoacidi fresenius kabi italia srl

Che cosa è aminoven 1fl 500ml 5%?

Aminoven soluzione per infusione prodotto da fresenius kabi italia srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Aminoven risulta disponibile solo nelle farmaice ospedaliere o specialistico

E' utilizzato per la cura di soluzioni nutrizionali parenterali.
Contiene i principi attivi: aminoacidi
Composizione Qualitativa e Quantitativa: isoleucina 2,50 g; leucina 3,70 g; lisina acetato 4,655 g (pari a lisina 3,30 g); metionina 2,15 g; fenilalanina 2,55 g; treonina 2,20 g; triptofano 1,00 g; valina 3,10 g; arginina 6,00 g; istidina 1,50 g; alanina 7,00 g; glicina 5,50 g; prolina 5,60 g; s
Codice AIC: 034562013 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Apporto di aminoacidi come parte di un regime di nutrizione parenterale. Le soluzioni di aminoacidi devono essere somministrate generalmente in associazione con adeguate quantita' di supplementi energetici.

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Posologia

Somministrazione per infusione continua per vena periferica o centrale. Dose giornaliera: 16-20 ml per kg di peso corporeo (equivalenti a 0,8-1,0 g di aminoacidi per kg di peso corporeo), corrispondenti a 1120-1400 ml per un peso corporeo di 70 kg. Velocita' massima di infusione: 2,0 ml per kg di peso corporeo per ora (equivalenti a 0,1 g di aminoacidi per kg di peso corporeo per ora). Dose massima giornaliera: 20 ml per kg di peso corporeo (equivalenti a 1,0 g di aminoacidi per kg dipeso corporeo) corrispondenti a 70 g di aminoacidi per un peso corporeo di 70 kg. La soluzione va somministrata per tutto il tempo per il quale e' richiesta una nutrizione parenterale. Sono disponibili adeguate preparazioni nel caso di un dosaggio piu' elevato di aminoacidi. Il farmaco e' controindicato nei bambini.

Effetti indesiderati

Nessuno conosciuto se somministrato in modo corretto. Quelli che si verificano in caso di sovradosaggio sono di solito reversibili e regrediscono quando la terapia viene interrotta. In generale l'infusione pervena periferica puo' causare irritazione della parete venosa e tromboflebite. Non sono stati condotti studi clinici.

Indicazioni

Apporto di aminoacidi come parte di un regime di nutrizione parenterale. Le soluzioni di aminoacidi devono essere somministrate generalmente in associazione con adeguate quantita' di supplementi energetici.

Controindicazioni ed effetti secondari

Disturbi del metabolismo degli aminoacidi, acidosi metabolica, insufficienza renale senza emodialisi o trattamenti di emofiltrazione, avanzata insufficienza epatica, sovraccarico di liquidi, shock, ipossia, insufficienza cardiaca scompensata; pazienti neonati. Per la nutrizione parenterale di lattanti, bambini piccoli e bambini devono essere impiegate preparazioni di aminoacidi di tipo pediatrico che sono formulate per soddisfare i differenti bisogni metabolici dei bambini. Non sono stati condotti studi clinici su neonati, lattanti o bambini.

Composizione ed Eccipienti

Acido acetico glaciale; acqua per preparazioni iniettabili.

Avvertenze

Devono essere monitorati gli elettroliti sierici, l'equilibrio dei liquidi e la funzione renale. In caso di ipokaliemia e/o iponatremia devono essere somministrate contemporaneamente adeguate quantita' di potassio e/o sodio. Le soluzioni di aminoacidi possono provocare una deficienza acuta di folati, pertanto occorre somministrare giornalmente acido folico. Si deve prestare attenzione nella somministrazione di grandi volumi di liquidi di infusione in pazienti con insufficienza cardiaca. L'infusione attraverso vene periferiche puo' provocare in genere irritazione della parete venosa e tromboflebite. Sono pertanto raccomandati controlli giornalieri del punto di inserimento. Qualora venga indicato di aggiungere una emulsione lipidica, questa deve essere somministrata, dove e' possibile, sotto forma di miscela in maniera da minimizzare il rischio di una irritazione venosa. La scelta di una vena periferica o di una centrale dipende dall'osmolarita' finale della miscela.Il limite generalmente accettato per l'infusione periferica e' di circa 800 mOsm/l, ma varia considerevolmente a seconda dell'eta', delle condizioni generali del paziente e delle caratteristiche delle vene periferiche. Si deve mantenere un'asepsi rigorosa in particolar modo quando si inserisce un catetere in vena centrale. Il farmaco e' utilizzabile come parte di un regime di nutrizione parenterale totale in associazione con adeguate quantita' di supplementi energetici (soluzioni di carboidrati, emulsioni lipidiche), elettroliti, vitamine ed elementi intraccia.

Gravidanza e Allattamento

Non sono stati condotti studi specifici per valutare la sicurezza delfarmaco durante la gravidanza o l'allattamento. Tuttavia, l'esperienza clinica con soluzioni di aminoacidi per via parenterale della stessanatura, non ha messo in evidenza alcun rischio nelle donne in gravidanza o durante l'allattamento. Il rapporto rischio/beneficio deve essere valutato prima di somministrare il medicinale a donne in gravidanza o durante l'allattamento.

Interazioni con altri prodotti

Nessuna interazione finora conosciuta.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Tenere il contenitore nell'imballaggio esterno. Non congelare. Condizioni di conservazione dopo miscelazione con altri componenti: il farmaco puo' essere mescolato in maniera asettica con altri nutrienti come emulsioni lipidiche, carboidrati ed elettroliti. I dati di stabilita' chimica e fisica per molte miscele conservate a 4 gradi C fino a 9 giorni sono disponibili presso il produttore su richiesta. Da un punto divista microbiologico, le miscele per nutrizione parenterale totale mescolate con altri composti in condizioni non controllate o non validate dovrebbero essere usate immediatamente. Qualora non vengano usate subito, il tempo di conservazione per l'uso e le condizioni prima dell'uso sono responsabilita' dell'utilizzatore e normalmente non dovrebbe essere piu' lungo di 24 ore tra 2 e 8 gradi C, salvo che la miscelazione abbia avuto luogo in condizioni asettiche controllate e validate.