amaryl*20cpr 6mg glimepiride sanofi srl

Che cosa è amaryl 20cpr 6mg?

Amaryl compresse prodotto da sanofi srl
è un farmaco etico della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica .
Amaryl risulta non in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di ipoglicemizzanti, escluse le insuline.
Contiene i principi attivi: glimepiride
Composizione Qualitativa e Quantitativa: glimepiride.
Codice AIC: 032845277 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento del diabete mellito di tipo 2, quando la dieta, l'esercizio fisico e la riduzione di peso corporeo da soli non sono sufficienti.

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Posologia

Per uso orale. Alla base di un trattamento ottimale del diabete ci deve essere una dieta controllata, un regolare esercizio fisico, oltre al sistematico controllo della glicemia e della glicosuria. Gli antidiabetici orali o l'insulina, non possono compensare il mancato rispetto della dieta da parte del paziente. Il dosaggio viene determinato in base ai valori di glucosio nel sangue e nelle urine. La dose iniziale e'di 1 mg di glimepiride al giorno. Se il controllo raggiunto e' soddisfacente questa posologia puo' essere adottata come terapia di mantenimento. Per i differenti regimi posologici sono disponibili appropriati dosaggi. Se il controllo non e' soddisfacente il dosaggio deve essere aumentato sulla base del controllo glicemico, in modo graduale con un intervallo, per ogni aumento, di circa 1-2 settimane, fino a 2, 3 o 4 mg di glimepiride al giorno. Un dosaggio superiore a 4 mg al giorno diglimepiride porta a risultati terapeutici migliori solo in casi eccezionali. La dose massima raccomandata di glimepiride e' di 6 mg al giorno. Nei pazienti non adeguatamente controllati con la dose massima giornaliera di metformina, puo' essere iniziata una terapia concomitante con glimepiride. Mentre si mantiene costante la dose di metformina, siinizia la terapia con glimepiride con dosi basse, aumentando tali dosi fino al raggiungimento del compenso metabolico desiderato fino alla dose massima giornaliera. La terapia combinata deve essere iniziata sotto stretto controllo medico. In pazienti non adeguatamente controllati con il massimo della dose giornaliera, se necessario puo' essere iniziata una terapia insulinica concomitante. Mentre si mantiene costantela dose di glimepiride, si inizia la terapia con insulina con dosi basse, aumentando tali dosi fino al raggiungimento del compenso metabolico desiderato. La terapia combinata deve essere iniziata sotto attentocontrollo medico. Normalmente e' sufficiente una dose unica giornaliera di glimepiride. Si raccomanda che questa dose venga assunta poco prima o durante una ricca prima colazione, o altrimenti, subito prima o durante il pasto principale. Nel caso ci si dimentichi di assumere unadose non si deve correggere la dimenticanza assumendo successivamenteuna dose maggiore. Le compresse vanno ingerite con un po' di liquido.Se in un paziente si verifica una reazione ipoglicemica con la dose di 1 mg di glimepiride al giorno, significa che tale paziente puo' essere controllato con la sola dieta. Nel corso del trattamento, la richiesta di glimepiride puo' diminuire, dato che il miglioramento nel controllo del diabete e' associato ad una aumentata sensibilita' all'insulina. Per evitare la comparsa di ipoglicemia si devono pertanto valutareuna tempestiva riduzione della posologia o una sospensione della terapia. Una modifica della posologia puo' rendersi necessaria anche in caso di modificazione di peso del paziente, di un cambiamento nello stile di vita, e nel caso in cui altri fattori incrementino il rischio di ipoglicemia o iperglicemia. Passaggio da altri antidiabetici orali al farmaco: per il passaggio al farmaco devono essere considerate l'efficacia e l'emivita del precedente medicinale. In alcuni casi, specialmente con gli antidiabetici con lunga emivita (per esempio clorpropamide), e' consigliabile un periodo di interruzione di alcuni giorni al finedi minimizzare il rischio di reazioni ipoglicemiche dovute ad un effetto additivo. La dose iniziale raccomandata e' di 1 mg di glimepiride al giorno. In base alla risposta terapeutica, il dosaggio di glimepiride puo' essere incrementato gradualmente cosi' come indicato in precedenza. Passaggio dall'uso di insulina al farmaco: in casi eccezionali in pazienti affetti da diabete di tipo 2, controllati con insulina, puo' essere indicato il passaggio al farmaco. Il passaggio deve avvenire sotto stretto controllo medico. Bambini e adolescenti: non ci sono dati disponiblili sull'uso di glimepiride in pazienti al di sotto di 8 anni. Per bambini da 8 a 17 anni, ci sono dati limitati su glimepiride in monoterapia. I dati di sicurezza ed efficacia disponibili nella popolazione pediatrica sono insufficienti e pertanto tale uso non e' raccomandato.

Effetti indesiderati

I seguenti effetti indesiderati sono basati sull'esperienza con il medicinale e altre sulfaniluree, sono riportate di seguito suddivise persistema di organo e in base all'incidenza decrescente molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, =1/1.000, =1/10.000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTORischio correlato al diabete: in corso di gravidanza concentrazioni di glucosio ematico fuori della norma sono associate ad una maggiore incidenza di anomalie congenite e mortalita' perinatale. Pertanto la glicemia deve essere strettamente monitorata durante la gravidanza per evitare il rischio di teratogenesi. In tali circostanze e' richiesto l'uso di insulina. Le pazienti che intendono avere una gravidanza devono informarne il proprio medico. Rischio correlato a glimepiride: non vi sono dati sufficienti derivanti dall'uso di glimepiride in donne in statodi gravidanza. Studi su animali hanno dimostrato tossicita' riproduttiva probabilmente correlata all'azione farmacologica (ipoglicemizzante) della glimepiride. Pertanto, glimepiride non deve essere utilizzata durante l'intero periodo della gravidanza. Se la paziente in terapiacon glimepiride intende iniziare una gravidanza o nel caso in cui venga accertata una gravidanza, il trattamento deve essere sostituito conuna terapia insulinica appena possibile. Non e' noto se avvenga escrezione nel latte umano. La glimepiride e' escreta nel latte di ratto. Poiche' altre sulfaniluree passano nel latte materno e vi e' il rischiodi ipoglicemia nel lattante, l'allattamento e' sconsigliato durante la terapia con glimepiride.

Indicazioni

Trattamento del diabete mellito di tipo 2, quando la dieta, l'esercizio fisico e la riduzione di peso corporeo da soli non sono sufficienti.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' alla glimepiride, altre sulfaniluree o sulfonamidi oad uno qualsiasi degli eccipienti; diabete insulino-dipendente; coma diabetico; chetoacidosi; gravi patologie della funzionalita' renale o epatica. E' richiesta una sostituzione con insulina in caso di gravi patologie della funzionalita' renale o epatica.

Composizione ed Eccipienti

Lattosio monoidrato, carbossimetilamido sodico (tipo A), magnesio stearato, cellulosa microcristallina, povidone 25000. giallo tramonto FCFaluminium lake (E110).

Avvertenze

Il medicinale deve essere assunto poco prima o durante un pasto. Quando i pasti vengono assunti ad orari irregolari o addirittura non vengono consumati, il trattamento con il farmaco puo' determinare ipoglicemia. I possibili sintomi di ipoglicemia comprendono: cefalea, fame vorace, nausea, vomito, stanchezza, sonnolenza, disturbi del sonno, irrequietezza, aggressivita', difficolta' di concentrazione, alterazione dello stato di vigilanza e del tempo di reazione, depressione, confusione, disturbi della parola e della vista, afasia, tremore, paresi, disturbi sensori, capogiri, debolezza, perdita dell'autocontrollo, delirio, convulsioni cerebrali, sonnolenza e perdita di coscienza fino ed incluso il coma, respirazione superficiale e bradicardia. Inoltre possono presentarsi segni della contro-regolazione adrenergica quali sudorazione, pelle umida, ansieta', tachicardia, ipertensione, palpitazioni, angina pectoris ed aritmie cardiache. Il quadro clinico di un grave attacco ipoglicemico puo' assomigliare a quello di un ictus. I sintomi quasi sempre possono essere rapidamente controllati con l'assunzione immediata di carboidrati (zucchero). I dolcificanti artificiali sono inefficaci. Dall'esperienza con altre sulfaniluree e' noto che, nonostante l'iniziale successo delle contromisure, l'ipoglicemia puo' ricomparire.Un'ipoglicemia grave o prolungata, controllata solo temporaneamente dalla somministrazione di quantitativi usuali di zucchero, richiede un trattamento medico immediato e, occasionalmente, l'ospedalizzazione. Ifattori che favoriscono l'ipoglicemia includono: scarsa cooperazione o, piu' comunemente nei pazienti piu' anziani, incapacita' del paziente a cooperare, malnutrizione, irregolarita' nell'orario dei pasti, pasti omessi o periodi di digiuno, modifica della dieta, squilibrio tra attivita' fisica e assunzione di carboidrati, consumo di alcolici, in particolare se concomitante a mancato consumo del pasto, compromissionedella funzione renale, grave disfunzione epatica, sovradosaggio del prodotto, alcune patologie del sistema endocrino non compensate che influiscono sul metabolismo dei carboidrati o sulla contro-regolazione diun'ipoglicemia (come ad esempio in alcuni disturbi della funzionalita' tiroidea e dell'ipofisi anteriore o in caso di insufficienza surrenalica), contemporanea somministrazione di alcuni altri prodotti medicinali. Il trattamento con il medicinale richiede controlli regolari dei livelli di glucosio ematico e urinario. Inoltre si raccomanda la determinazione della percentuale di emoglobina glicosilata. Durante il trattamento si richiede un controllo regolare dei valori ematici (specialmente dei leucociti e dei trombociti) ed epatici. In situazioni di stress (quali ad esempio traumi, operazioni chirurgiche, infezioni con febbre, ecc.) puo' essere indicato il passaggio temporaneo all'insulina. Non esistono sufficienti esperienze relative all'uso del medicinale inpazienti con grave compromissione epatica o in pazienti in dialisi. Nei pazienti con grave compromissione della funzione epatica o renale e' indicato il passaggio all'insulina. Il trattamento con sulfaniluree di pazienti con deficit di G6PD puo' portare ad anemia emolitica. Dal momento che la glimepiride appartiene alla classe delle sulfaniluree, si deve prestare cautela in pazienti con deficit di G6PD e deve essereconsiderata una alternativa che non sia una sulfanilurea. Il farmco contiene lattosio monoidrato. Inoltre, contiene giallo tramonto FCF aluminium Lake (E110) che e' un colorante che puo' dare reazioni allergiche.

Gravidanza e Allattamento

Rischio correlato al diabete: in corso di gravidanza concentrazioni di glucosio ematico fuori della norma sono associate ad una maggiore incidenza di anomalie congenite e mortalita' perinatale. Pertanto la glicemia deve essere strettamente monitorata durante la gravidanza per evitare il rischio di teratogenesi. In tali circostanze e' richiesto l'uso di insulina. Le pazienti che intendono avere una gravidanza devono informarne il proprio medico. Rischio correlato a glimepiride: non vi sono dati sufficienti derivanti dall'uso di glimepiride in donne in statodi gravidanza. Studi su animali hanno dimostrato tossicita' riproduttiva probabilmente correlata all'azione farmacologica (ipoglicemizzante) della glimepiride. Pertanto, glimepiride non deve essere utilizzata durante l'intero periodo della gravidanza. Se la paziente in terapiacon glimepiride intende iniziare una gravidanza o nel caso in cui venga accertata una gravidanza, il trattamento deve essere sostituito conuna terapia insulinica appena possibile. Non e' noto se avvenga escrezione nel latte umano. La glimepiride e' escreta nel latte di ratto. Poiche' altre sulfaniluree passano nel latte materno e vi e' il rischiodi ipoglicemia nel lattante, l'allattamento e' sconsigliato durante la terapia con glimepiride.

Interazioni con altri prodotti

Se glimepiride viene somministrata contemporaneamente ad alcuni medicinali possono verificarsi sia aumenti che diminuzioni indesiderate dell'azione ipoglicemizzante di glimepiride. Per questo motivo, altri medicinali devono essere assunti solo dopo aver avvertito il medico o dietro sua prescrizione. Glimepiride e' metabolizzata dal citocromo P450 2C9 (CYP2C9). E' noto che il suo metabolismo e' influenzato dalla somministrazione concomitante di induttori del CYP2C9 (ad esempio rifampicina) o di inibitori (ad esempio fluconazolo). I risultati di uno studio di interazioni in vivo riportato in letteratura, hanno dimostrato che l'AUC della glimepiride e' quasi raddoppiata in presenza di fluconazolo, che e' uno dei piu' potenti inibitori del CYP2C9. Sulla base dell'esperienza maturata con glimepiride e con altre sulfaniluree devono essere menzionate le interazioni di seguito riportate. Un potenziamentodell'effetto ipoglicemizzante e, pertanto, in alcuni casi reazioni ipoglicemiche possono manifestarsi con l'assunzione di uno dei seguenti medicinali, per esempio: fenilbutazone, azapropazone e ossifenbutazone, insuline e altri prodotti antidiabetici orali, come metformina, salicilati e acido para-amino-salicilico, steroidi anabolizzanti e ormoni sessuali maschili, cloramfenicolo, alcune sulfonamidi ad azione protratta, tetracicline, antibiotici chinolonici e claritromicina; anticoagulanti cumarinici, fenfluramina, disopiramide; fibrati, ACE-inibitori, fluoxetina, MAO-inibitori, allopurinolo, probenecid, sulfinpirazone, simpaticolitici, ciclofosfamide, trofosfamide e ifosfamidi, miconazolo,fluconazolo, pentossifillina (alte dosi parenterali), tritoqualina. Una diminuzione dell'azione ipoglicemizzante e conseguente aumento della glicemia possono verificarsi con l'assunzione di uno dei seguenti prodotti medicinali, per esempio: estrogeni e progestinici, saluretici, diuretici tiazidici, agenti stimolanti la tiroide, glucocorticoidi, derivati fenotiazinici, clorpromazina, adrenalina e simpaticomimetici, acido nicotinico (a dosi elevate) e derivati dell'acido nicotinico, lassativi (dopo un uso protratto), fenitoina, diazossido, glucagone, barbiturici e rifampicina, acetazolamide. Gli H 2 -antagonisti, i beta-bloccanti, la clonidina e la reserpina possono indurre sia un aumento cheuna diminuzione dell'effetto ipoglicemizzante. Sotto l'influenza di medicinali simpaticolitici quali i beta-bloccanti, la clonidina, la guanetidina e la reserpina gli effetti di una contro-regolazione adrenergica dell'ipoglicemia possono essere ridotti o assenti. L'assunzione dialcool puo' potenziare o ridurre l'azione ipoglicemizzante della glimepiride in modo non prevedibile. La glimepiride puo' sia potenziare che ridurre gli effetti dei derivati cumarinici.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'.