alprazolam ratio 20 compresse 0,25mg ratiopharm italia srl

Che cosa è alprazolam ratio 20cpr 0,25mg?

Alprazolam ratio compresse prodotto da ratiopharm italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia C che comprende quei farmaci che, non essendo considerati essenziali, sono completamente a carico del cittadino ma richiedono comunque prescrizione .
Alprazolam ratio risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di ansiolitici derivati benzodiazepinici.
Contiene i principi attivi: alprazolam
Composizione Qualitativa e Quantitativa: alprazolam.
Codice AIC: 033820010 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dei disturbi d'ansia. Trattamento dell'ansia associata a depressione e nel trattamento del disturbo da attacchi di panico con osenza evitamento fobico. E' anche indicato per bloccare o attenuare gli attacchi di panico e le fobie nei pazienti affetti da agorafobia con attacchi di panico. Le benzodiazepine sono indicate soltanto quando il disturbo e' grave, disabilitante o sottopone il soggetto a grave disagio.

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Posologia

Il dosaggio ottimale va individualizzato a seconda della gravita' deisintomi e della risposta soggettiva del paziente. Le indicazioni posologiche riportate dovrebbero coprire le esigenze della maggior parte dei pazienti. Qualora fosse necessario un dosaggio piu' elevato le dosivanno aumentate gradualmente per evitare rischi di effetti collaterali. In questi casi e' consigliabile aumentare prima la dose serale di quella diurna. In generale i pazienti mai trattati con psicofarmaci richiedono dosi minori rispetto a quei pazienti precedentemente trattati con ansiolitici o sedativi, antidepressivi, ipnotici o a pazienti alcolisti cronici. Si consiglia di usare sempre la dose piu' bassa per evitare il rischio di sedazione residua o atassia. In caso di effetti collaterali gia' con la somministrazione iniziale si consiglia di diminuire il dosaggio. Il trattamento deve essere il piu' breve possibile. Bisogna seguire il paziente con regolarita' valutando attentamente la necessita' di continuare il trattamento, in modo particolare quando il paziente diventa asintomatico. Ansia e ansia associata a depressione: 0,25 a 0,50 mg 3 volte al di'. Questo dosaggio verra' aumentato secondole esigenze del paziente fino ad un massimo di 4 mg al giorno in somministrazioni suddivise per una durata non superiore a 8-12 settimane compreso un periodo di sospensione graduale. In determinati casi, puo' essere necessaria l'estensione oltre il periodo massimo di trattamento;. Nei pazienti anziani, in pazienti con epatopatia grave o in presenza di malattie organiche debilitanti si consiglia di iniziare con 0,25 mg 2-3 volte al giorno e di aumentare in caso di necessita' solo se tollerato. Agorafobia e disturbo da attacchi di panico: 0,5-1 mg, somministrata prima di coricarsi, per uno o due giorni. La dose dovrebbe quindi essere adattata secondo la risposta del singolo paziente. Gli incrementi del dosaggio non devono superare 1 mg ogni tre o quattro giorni. Gli incrementi di dosaggio possono essere effettuati dapprima a mezzogiorno, poi al mattino e infine nel pomeriggio/sera fino al raggiungimento di uno schema posologico 3 o 4 volte al giorno per una durata non superiore a 8 mesi. In uno studio multicentrico internazionale che ha coinvolto un elevato numero di pazienti, la dose media giornaliera e' stata di 5,7 mg/die; soltanto in alcuni rari casi e' stato necessario raggiungere 10 mg/die. Come buona regola clinica, la somministrazione deve essere sospesa lentamente: si suggerisce di ridurre il dosaggiogiornaliero di non piu' di 0,5 mg ogni 3 giorni. Alcuni pazienti possono richiedere una riduzione ancora piu' graduale.

Effetti indesiderati

Gli eventuali effetti indesiderati dell'alprazolam vengono osservati generalmente all'inizio del trattamento e solitamente si risolvono conil proseguimento della terapia o riducendo le dosi. Patologie endocrine: iperprolattinemia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: anoressia, stimolazione dell'appetito. Disturbi psichiatrici: disturbi della concentrazione, confusione, depressione, problemi psichiatrici, reazioni paradosse e dipendenza. Patologie del sistema nervoso: ottundimento dei sensi, ridotta vigilanza, sonnolenza, cefalea, eccitabilita', distonia, disturbi del linguaggio. Amnesia. Patologie dell'occhio: disturbi visivi (come diplopia o visione offuscata) aumento della pressione intraoculare. Patologie cardiache: tachicardia. Patologie vascolari: ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: congestione nasale. Patologie gastrointestinali: costipazione, diarrea, nausea, vomito, secchezza delle fauci, aumento della salivazione, disfagia. Patologie epatobiliari: problemi della funzionalita' epatica, ittero. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: reazioni cutanee. Patologie del sistema muscoloscheletrico: debolezza muscolare, atassia. Patologie renali e urinarie: incontinenza, ritenzione urinaria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella: disturbi del ciclo mestruale, diminuzione della libido. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: fatica, aumento ponderale.Amnesia anterograda puo' verificarsi anche ai dosaggi terapeutici, ilrischio aumenta ai dosaggi piu' alti. Gli effetti amnesici possono essere associati con alterazioni del comportamento. Uno stato depressivopreesistente puo' essere smascherato durante l'uso prolungato di benzodiazepine. Reazioni psichiatriche e paradosse Le benzodiazepine o i composti benzodiazepino-simili possono causare reazioni come: irrequietezza, agitazione, irritabilita', aggressivita', deliri, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, comportamenti inappropriati. Tali reazioni possono essere abbastanza gravi: sono piu' frequenti nei bambini e negli anziani. In caso di reazioni paradosse il trattamento deve essere interrotto. L'uso di benzodiazepine (anche alle dosi terapeutiche) puo'condurre allo sviluppo di dipendenza: la sospensione della terapia puo' provocare fenomeni di rebound o di astinenza. E' stato segnalato abuso di benzodiazepine.

Indicazioni

Trattamento dei disturbi d'ansia. Trattamento dell'ansia associata a depressione e nel trattamento del disturbo da attacchi di panico con osenza evitamento fobico. E' anche indicato per bloccare o attenuare gli attacchi di panico e le fobie nei pazienti affetti da agorafobia con attacchi di panico. Le benzodiazepine sono indicate soltanto quando il disturbo e' grave, disabilitante o sottopone il soggetto a grave disagio.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno degli eccipienti. Ipersensibilita' alle benzodiazepine e loro derivati e nei pazienti affettida glaucoma acuto ad angolo chiuso. Il prodotto puo' essere usato neipazienti con glaucoma ad angolo aperto che ricevono una terapia appropriata. Forme gravi di insufficienza respiratoria ed epatica e nella miastenia. Non somministrare ai bambini, nel primo trimestre di gravidanza e durante l'allattamento. Sindrome da apnea notturna.

Composizione ed Eccipienti

Diottilsodiosolfosuccinato, sodio benzoato, amido di mais, cellulosa microcristallina, lattosio, magnesio stearato, silice colloidale biossido. Solo in cpr 0,5 mg: sunset giallo (E110) lacca di alluminio. Soloin cpr 1 mg: indigotina (E132) lacca di alluminio.

Avvertenze

Dopo un uso ripetuto per alcune settimane puo' manifestarsi una perdita di efficacia delle benzodiazepine relativamente agli effetti ipnotici. L'uso di benzodiazepine puo' condurre allo sviluppo di dipendenza fisica e psichica da questi farmaci. Il rischio di dipendenza aumenta con la dose e la durata del trattamento; esso e' maggiore in pazienti con una storia di abuso di stupefacenti o alcool. Una volta che la dipendenza fisica si e' sviluppata, la sospensione brusca del trattamentosara' accompagnato dai sintomi da astinenza. Questi possono consistere in emicrania, dolori muscolari, ansia di estrema gravita', tensione,irrequietezza, confusione e irritabilita'. Nei casi gravi possono manifestarsi i seguenti sintomi: derealizzazione, depersonalizzazione, iperacusia, intorpidimento e formicolio delle estremita', ipersensibilita' alla luce, al rumore e al contatto fisico, allucinazioni o crisi epilettiche. Insonnia ed ansia rebound: sindrome transitoria in cui i sintomi che hanno condotto al trattamento con benzodiazepine ricorrono in forma aggravata; puo' manifestarsi all'interruzione del trattamento.Puo' essere accompagnata da altre reazioni, compresi cambiamenti di umore, ansia, irrequietezza o disturbi del sonno. Poiche' il rischio disintomi da astinenza o da rimbalzo e' maggiore dopo la sospensione brusca del trattamento, si consiglia di diminuire gradualmente il dosaggio. La durata del trattamento deve essere la piu' breve possibile e nel caso dell'ansia non deve superare le 8-12 settimane, compreso il periodo di sospensione graduale. L'estensione della terapia oltre questo periodo non deve avvenire senza un'accurata rivalutazione della situazione clinica. E' accertato che, nel caso di benzodiazepine con una breve durata di azione, possono comparire sintomi da astinenza nell'intervallo tra una dose e l'altra, particolarmente per dosaggi elevati. Quando si usano benzodiazepine con una lunga durata di azione, e' importante avvisare il paziente che e' sconsigliabile il cambiamento improvviso con una benzodiazepina a breve durata di azione, poiche' possono comparire sintomi da astinenza. Il dosaggio di alprazolam deve essere ridotto gradualmente dal momento che l'interruzione brusca o troppo veloce puo' portare alla comparsa di sintomi da astinenza. I sintomi da astinenza possono includere lieve disforia e insonnia o presentarsi comesindromi maggiori con crampi muscolari e addominali, vomito, sudorazione, tremori. Occasionalmente possono comparire episodi convulsivi da astinenza in seguito a rapida diminuzione o interruzione brusca della terapia con alprazolam. Questi sintomi, specialmente i piu' gravi, sono generalmente piu' comuni in quei pazienti che sono stati trattati con dosi eccessive per prolungati periodi di tempo. Comunque, sintomi daastinenza sono stati segnalati anche a seguito di brusca interruzionedella somministrazione di dosaggi terapeutici di benzodiazepine. Durante la sospensione del farmaco in pazienti affetti da disturbo da attacchi di panico, a volte, si possono osservare sintomi legati alla ricomparsa degli attacchi di panico che simulano quelli tipici da astinenza. Le benzodiazepine possono indurre amnesia anterograda. Cio' accade piu' spesso parecchie ore dopo l'ingestione del farmaco e, quindi, perridurre il rischio il paziente dovrebbe accertarsi di disporre di un periodo ininterrotto di 7-8 ore da trascorrere nel sonno. E' noto che l'uso di benzodiazepine puo' indurre reazioni come irrequietezza, agitazione, irritabilita', aggressivita', delusione, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, alterazioni del comportamento. Se cio' dovesse avvenire, l'uso del medicinale deve essere sospeso. Tali Somministrare aibambini solo dopo una valutazione attenta dell'effettiva necessita' del trattamento; la durata del trattamento deve essere la piu' breve possibile. I dosaggi indicati per gli anziani sono piu' bassi rispetto aquelli per gli adulti. Egualmente, dosaggi ridotti sono indicati nei pazienti con insufficienza respiratoria cronica a causa del rischio didepressione respiratoria. Si raccomandano le usuali precauzioni nel trattamento di pazienti con alterata funzionalita' epatica e/o renale, mentre le benzodiazepine non sono indicate nei pazienti con grave insufficienza epatica in quanto possono precipitare l'encefalopatia. Non sono consigliate per il trattamento primario della malattia psicotica. Non devono essere usate come unico trattamento della depressione o dell'ansia associata alla depressione (aumentano il rischio di suicidio in questi pazienti). Non dovrebbe essere usato in quei pazienti nei quali la depressione e' caratterizzata da rallentamento psicomotorio; in pazienti affetti da depressione endogena, bipolare o con sintomi psicotici. L'associazione con altri psicofarmaci richiede particolare cautela. Come con altri farmaci psicotropi, l'alprazolam in pazienti gravemente depressi o con tendenze suicide deve essere somministrato con le dovute precauzioni e prescritto in confezione appropriata. Dal momentoche nel disturbo da attacchi di panico si osserva una concomitante patologia depressiva (primaria o secondaria) con aumento dei casi di suicidio nei pazienti non trattati, e' importante che la medesima precauzione sia presa quando l'alprazolam e' impiegato per il trattamento deipazienti con disturbo da attacchi di panico analogamente all'uso di un qualsiasi farmaco psicotropo nel trattamento di pazienti depressi o di quelli in cui si sospetta ideazione o tentativo di suicidio. Usare con estrema cautela in pazienti con una storia di abuso di stupefacenti o alcool. Pazienti che abitualmente abusino di alcool e/o sostanze stupefacenti, quando in trattamento con benzodiazepine devono essere tenuti sotto stretto controllo medico, a causa della predisposizione di tali soggetti all'assuefazione e alla dipendenza. Per lo stesso motivoi pazienti devono essere avvertiti dei pericoli connessi con la contemporanea assunzione di alcool o di altri farmaci aventi azione depressiva sul SNC. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

Gravidanza e Allattamento

A causa di potenziali rischi di malformazioni congenite, gia' osservate con altre benzodiazepine, non somministrare alprazolam nel primo trimestre di gravidanza. Se il prodotto viene prescritto ad una donna ineta' fertile, la paziente deve essere avvertita dell'opportunita' di contattare il suo medico per interrompere l'assunzione del prodotto nel caso intende iniziare una gravidanza. Se, per gravi motivi medici, il prodotto e' somministrato durante l'ultimo periodo della gravidanza o durante il travaglio a dosi elevate, possono verificarsi effetti sulneonato quali ipotermia, ipotonia e moderata depressione respiratoriadovuti all'azione del farmaco. Inoltre, neonati nati da madri che hanno assunto benzodiazepine cronicamente durante le fasi avanzate della gravidanza possono sviluppare dipendenza fisica e possono presentare un certo rischio di sviluppare i sintomi da astinenza nel periodo postnatale. Poiche' le benzodiazepine sono escrete nel latte materno, esse non devono essere somministrate alle madri che allattano al seno.

Interazioni con altri prodotti

L'assunzione concomitante di alcool va evitata. L'effetto sedativo puo' essere aumentato quando il medicinale e' assunto congiuntamente all'alcool. Cio' influenza negativamente la capacita' di guidare o di usare macchinari. Antimicotici: alla luce delle interazioni farmacocinetiche (citocromo P450, il cui meccanismo e' descritto piu' avanti) l'usoconcomitante di ketoconazolo, itraconazolo e altri agenti anti-fungini del tipo azolico (inibitori del CYP3A4) non e' raccomandata. Associazione con farmaci che deprimono il SNC: l'effetto depressivo centrale puo' aumentare nei casi di uso concomitante di antipsicotici (neurolettici), ipnotici, ansiolitici/sedativi, antidepressivi, narcotici analgesici, antiepilettici, anestetici e antiasmatici sedativi. Nel caso dinarcotici analgesici puo' verificarsi un aumento dell'effetto euforizzante del narcotico. Composti che inibiscono determinati enzimi epatici (specialmente il citocromo P450) possono aumentare l'attivita' dellebenzodiazepine. In minor grado, questo si applica anche alle benzodiazepine metabolizzate soltanto per coniugazione. In particolare, deve essere posta cautela nel caso di uso concomitante con inibitori delle proteasi dell'HIV, fluoxetina, destropropoxilene, contraccettivi orali,sertralina, diltiazem o macrolidi, come l'eritromicina e la troleandromicina. Le concentrazioni plasmatiche allo steady-state di imipraminae desimipramina aumentano rispettivamente del 31% e del 20% a seguitodi somministrazione concomitante di alprazolam in dosi fino a 4 mg/die. Sono state descritte interazioni cinetiche tra le benzodiazepine edaltri farmaci. Per esempio, la clearance dell'alprazolam e di alcune altre benzodiazepine puo' essere diminuita dalla somministrazione concomitante di cimetidina o antibiotici macrolidi. Il significato clinicodi questi effetti non e' stato definito. Digossina: un aumento delle concentrazioni plasmatiche di digossina e' stata riportata con l'uso concomitante di alprazolam 1 mg/die, specialmente negli anziani. Carbamazepina: alla luce delle interazioni farmacocinetiche puo' verificarsiuna riduzione dell'efficacia di alprazolam nei pazienti che assumano carbamazepina (induttore del CYP3A4). Le concentrazioni plasmatiche dialprazolam nella fase di eliminazione dipendono da alcuni enzimi epatici (in particolare il CYP3A4) per il metabolismo e sono ridotte dai farmaci induttori di tali enzimi. Miorilassanti: il paziente deve essere avvisato di un aumento dell'effetto miorilassante quando alprazolam viene utilizzato durante la terapia con un miorilassante, specialmentedurante la fase iniziale del trattamento. Clozapina: vi e' un aumentodel rischio di arresto respiratorio e/o cardiaco. Warfarin: non e' noto se possano esserci effetti sul tempo di protrombina a seconda dei livelli plasmatici di farfari. Erba di San Giovanni: l'uso a lungo termine dell'Erba di San Giovanni puo' diminuire l'efficacia clinica di alprazolam. Quando la terapia con l'Erba di San Giovanni viene interrotta improvvisamente, possono manifestarsi sintomi da sovradosaggio di alprazolam. Non e' stata provata interazione con proponolo e disulfiram.Sostanze in grado di indurre il CYP3A4 (ad es. rifampicina, fenitoina) possono ridurre l'effetto di alprazolam.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Conservare a temperatura ambiente.