alkeran ev 1 flaconi 50mg+1f 10ml melfalan aspen pharma trading limited

Che cosa è alkeran ev 1fl 50mg+1f 10ml?

Alkeran soluzione iniett polv solv prodotto da aspen pharma trading limited
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria specialita' medicinali con prescrizione medica che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Alkeran risulta disponibile solo nelle farmaice ospedaliere o specialistico

E' utilizzato per la cura di sostanze alchilanti.
Contiene i principi attivi: melfalan cloridrato
Composizione Qualitativa e Quantitativa: melfalan cloridrato 50 mg.
Codice AIC: 021250028 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Indicato nel trattamento di: melanoma maligno localizzato delle estremita'; sarcoma dei tessuti molli localizzato delle estremita'. Il medicinale, al dosaggio convenzionale per via endovenosa, puo' essere usato nel trattamento di mieloma multiplo: il farmaco, da solo o in associazione con altri farmaci citotossici, e' efficace quanto la formulazione orale nel trattamento del mieloma multiplo; carcinoma ovarico avanzato: il medicinale, somministrato da solo o in associazione con altri farmaci citotossici, da' luogo ad una risposta diretta in circa il 50%dei pazienti con adenocarcinoma ovarico avanzato. Il medicinale, ad alto dosaggio per via endovenosa, puo' essere usato nel trattamento di mieloma multiplo: remissioni complete sono state raggiunte fino al 50%dei pazienti ai quali era stato somministrato il medicinale ad alte dosi, con o senza trapianto di cellule staminali ematopoietiche, sia come trattamento di prima linea che per consolidare una risposta alla chemioterapia convenzionale; neuroblastoma avanzato nell'infanzia: il medicinale ad alte dosi con trapianto di cellule staminali ematopoietiche e' stato impiegato, sia da solo che associato alla radioterapia e/o altri farmaci citotossici, per consolidare la risposta al trattamento convenzionale. In uno studio prospettico randomizzato i pazienti trattati con il farmaco, rispetto a quelli non trattati, hanno dimostrato un aumento significativo di durata della sopravvivenza libera dalla malattia.

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Posologia

Il prodotto e' un farmaco citotossico che appartiene alla classe generale degli agenti alchilanti. Deve essere prescritto solo da medici con esperienza nel trattamento di patologie maligne con tali agenti. Poiche' il farmaco causa mielodepressione, e' fondamentale effettuare frequenti controlli emocromocitometrici durante la terapia e, se necessario, la dose deve essere ritardata o modificata. Mieloma multiplo: il medicinale e' stato impiegato su base intermittente da solo, o in associazione con altri farmaci citotossici, a dosi varianti tra 8 e 30 mg/m^2 di superficie corporea, somministrati ad intervalli compresi tra le2 e le 6 settimane. Inoltre la somministrazione di prednisone e' stata inclusa in alcuni regimi terapeutici. Per dettagli piu' precisi sui protocolli di trattamento si consulti la letteratura pubblicata. Lo schema posologico tipico per via endovenosa, quando impiegato da solo, prevede 0,4 mg/kg di peso corporeo (16 mg/m^2 di superficie corporea) ripetuti ad intervalli adeguati (ad esempio una volta ogni 4 settimane), a condizione che durante tale periodo vi sia stato il recupero dellaconta ematica periferica. I regimi ad alte dosi generalmente impiegano singole dosi e.v. comprese tra 100 e 200 mg/m^2 di superficie corporea (circa 2,5-5,0 mg/kg di peso corporeo), ma diviene essenziale il trapianto di cellule staminali ematopoietiche a seguito di dosi superiori a 140 mg/m^2 di superficie corporea. In caso di insufficienza renale, la dose deve essere ridotta del 50%. In previsione della mielosoppressione grave indotta da alte dosi di medicinale, il trattamento deve essere condotto solo in centri specialistici con attrezzature idonee e somministrato solo da clinici esperti. Adenocarcinoma ovarico avanzato: se somministrato per via endovenosa da solo, e' stata spesso impiegata la dose di 1 mg/kg di peso corporeo (circa 40 mg/m^2 di superficie corporea) somministrata ad intervalli di 4 settimane. Se somministratoin associazione con altri farmaci citotossici, sono state impiegate dosi comprese tra 0,3 e 0,4 mg/kg di peso corporeo (12-16 mg/m^2 di superficie corporea) ad intervalli di 4-6 settimane. Melanoma maligno: laperfusione regionale con il farmaco associata ad ipertermia e' stata impiegata come adiuvante alla chirurgia per i melanomi maligni allo stadio iniziale e come trattamento palliativo nelle forme avanzate ma localizzate. Per dettagli sulla tecnica di perfusione e sul dosaggio da usare si consulti la letteratura scientifica. Sarcoma dei tessuti molli: la perfusione regionale con il farmaco e' stata associata ad ipertermia nel trattamento di tutti gli stadi di sarcoma dei tessuti molli localizzato, generalmente in associazione con la chirurgia. Il medicinale e' stato somministrato anche con actinomicina D. Neuroblastoma avanzato nell'infanzia: alte dosi di medicinale comprese tra 100 e 240 mg/m^2 di superficie corporea (a volte suddivise in modo omogeneo in 3 giorni consecutivi) in associazione al trapianto di cellule staminali ematopoietiche, sono state impiegate da sole o in associazione con radioterapia e/o altri farmaci citotossici. Uso nei bambini: alte dosi, in associazione al trapianto di midollo, sono state impiegate nel neuroblastoma dell'infanzia, utilizzando linee guida di dosaggio basate sullasuperficie corporea. Il farmaco, nell'ambito della posologia convenzionale, e' solo raramente indicato nei bambini e non possono essere fornite linee guida definite per il dosaggio. Uso negli anziani: sebbene il medicinale sia frequentemente impiegato ai dosaggi convenzionali nell'anziano, non sono disponibili specifiche informazioni relative allasomministrazione in questo gruppo di pazienti. L'esperienza nell'impiego del prodotto nell'anziano e' limitata. Si deve pertanto assicurare, prima della somministrazione del farmaco nell'anziano, che venga garantito un adeguato stato generale e funzionale degli organi. La farmacocinetica di melfalan per via endovenosa non ha evidenziato alcuna correlazione tra l'eta' e la clearance di melfalan o l'emivita terminale di eliminazione di melfalan. I limitati dati disponibili non supportano specifiche raccomandazioni di aggiustamento del dosaggio per i pazienti anziani ai quali viene somministrato melfalan per via endovenosa esuggeriscono che debba essere continuata l'attuale pratica di aggiustamento del dosaggio basato sulle condizioni generali del paziente geriatrico e sul grado di mielosoppressione che si presenta durante la terapia. Insufficienza renale: la clearance del farmaco, sebbene variabile, puo' essere ridotta in caso di insufficienza renale. Nel caso in cui il medicinale venga impiegato a dosaggi convenzionali per via endovenosa (8-40 mg/m^2 di superficie corporea), si raccomanda che la dose iniziale venga ridotta del 50% nei pazienti con insufficienza renale moderata-grave e la posologia successiva venga determinata in rapporto al grado di mielosoppressione. Nel caso di dosi elevate per via endovenosa (100-240 mg/m^2 di superficie corporea), la necessita' di riduzione della dose dipende dal grado di insufficienza renale, dalla reinfusione o meno di cellule staminali ematopoietiche, e dalla necessita' terapeutica. Indicativamente, in caso di pazienti con insufficienza renale di grado moderata-grave ((51-Cr)-EDTA clearance della creatinina da 30-50 ml/min) e' usuale una riduzione della dose del 50%. Sono anche necessarie una adeguata idratazione ed una diuresi forzata. Il prodottoad alte dosi non e' raccomandato nei pazienti con insufficienza renale piu' grave (EDTA clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min). Somministrazione parenterale: in caso di perfusione regionale arteriosa, si consulti la letteratura per dettagli sulla metodologia di impiego. Tranne nei casi in cui sia indicata la perfusione regionale arteriosa, il medicinale e' indicato per il solo uso endovenoso. Per la somministrazione per via endovenosa, si raccomanda che la soluzione di medicinale venga iniettata lentamente in una soluzione per infusione rapida tramite un sito disinfettato. Se l'iniezione diretta in infusione rapida non e' adeguata, la soluzione del farmaco puo' essere somministrata diluita in una sacca infusionale. Deve essere prestata attenzione per evitare possibili stravasi e, in caso di difficile accesso venoso periferico, deve essere preso in considerazione l'uso di un catetere venoso centrale. Se vengono somministrate alte dosi con o senza trapianto di cellule staminali emopoietiche, si raccomanda la somministrazionetramite un catetere venoso centrale.

Effetti indesiderati

Per questo prodotto non esiste una documentazione clinica recente da usare come supporto per la determinazione della frequenza degli effetti indesiderati. Gli effetti indesiderati possono variare nella loro incidenza a seconda dell'indicazione e della dose ricevuta ed anche se somministrati in combinazione con altri agenti terapeutici. Per la classificazione della frequenza degli effetti indesiderati e' stata adottata la seguente convenzione: molto comuni (>1/10), comuni (>1/100, 1/1000, 1/10000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTOCome nel caso di tutti gli altri trattamenti chemioterapici citotossici, adeguate precauzioni contraccettive devovo essere impiegate quandoad uno dei partner venga somministrato con il medicinale. L'uso di melfalan deve essere evitato ove possibile durante la gravidanza, particolarmente durante il primo trimestre. In ciascun caso individuale il rischio potenziale per il feto deve essere bilanciato con il beneficio atteso per la madre. Le madri in trattamento con il farmaco non devonoallattare al seno. Teratogenesi: il potenziale effetto teratogeno delfarmaco non e' stato studiato. In ragione delle sue proprieta' mutagene e delle similitudini strutturali con noti composti teratogeni, e' possibile che il melfalan possa causare difetti congeniti nella prole di pazienti trattati con il farmaco.

Indicazioni

Indicato nel trattamento di: melanoma maligno localizzato delle estremita'; sarcoma dei tessuti molli localizzato delle estremita'. Il medicinale, al dosaggio convenzionale per via endovenosa, puo' essere usato nel trattamento di mieloma multiplo: il farmaco, da solo o in associazione con altri farmaci citotossici, e' efficace quanto la formulazione orale nel trattamento del mieloma multiplo; carcinoma ovarico avanzato: il medicinale, somministrato da solo o in associazione con altri farmaci citotossici, da' luogo ad una risposta diretta in circa il 50%dei pazienti con adenocarcinoma ovarico avanzato. Il medicinale, ad alto dosaggio per via endovenosa, puo' essere usato nel trattamento di mieloma multiplo: remissioni complete sono state raggiunte fino al 50%dei pazienti ai quali era stato somministrato il medicinale ad alte dosi, con o senza trapianto di cellule staminali ematopoietiche, sia come trattamento di prima linea che per consolidare una risposta alla chemioterapia convenzionale; neuroblastoma avanzato nell'infanzia: il medicinale ad alte dosi con trapianto di cellule staminali ematopoietiche e' stato impiegato, sia da solo che associato alla radioterapia e/o altri farmaci citotossici, per consolidare la risposta al trattamento convenzionale. In uno studio prospettico randomizzato i pazienti trattati con il farmaco, rispetto a quelli non trattati, hanno dimostrato un aumento significativo di durata della sopravvivenza libera dalla malattia.

Controindicazioni ed effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; generalmente controindicato in gravidanza e durante l'allattamento.

Composizione ed Eccipienti

Flaconcino di polvere: acido cloridrico, povidone. Flaconcino di solvente-diluente: glicole propilenico, sodio citrato, etanolo, acqua per preparazioni iniettabili.

Avvertenze

Il farmaco e' un agente citotossico attivo che deve essere impiegato sotto il diretto controllo di medici con esperienza nella somministrazione di tali agenti. L'immunizzazione effettuata con vaccino derivanteda organismo vivo puo' potenzialmente causare infezione in pazienti immunocompromessi. Pertanto, l'immunizzazione con vaccini derivanti da organismi vivi non e' raccomandata. La soluzione di medicinale puo' causare danno tissutale locale in caso di stravaso, di conseguenza non deve essere somministrato con iniezione diretta in una vena periferica.Si raccomanda che la soluzione del farmaco venga somministrata per iniezione lenta in infusione endovenosa rapida attraverso un sito disinfettato, o attraverso un catetere venoso centrale. Considerato il rischio e il livello di terapie di supporto richieste, la somministrazione di alte dosi di medicinale deve essere condotta solo in centri specialistici con attrezzature idonee e solo da parte di clinici esperti. Deve essere presa in considerazione, nei pazienti che assumano alte dosi di medicinale, la somministrazione profilattica di agenti antinfettivie la somministrazione di derivati ematici se richiesta ed il mantenimento di un elevato filtrato glomerulare renale mediante idratazione e diuresi forzata durante il periodo immediatamente seguente la somministrazione di medicinale. Prima di impiegare alte dosi deve essere garantito il mantenimento di un adeguato stato generale e funzionale degli organi. Monitoraggio: poiche' il farmaco e' un potente agente mielosoppressivo, e' essenziale che particolare attenzione venga posta nel monitorare la conta delle cellule ematiche per evitare la possibilita' diuna eccessiva mielosoppressione ed il rischio di una aplasia midollare irreversibile. I valori emocromocitometrici possono continuare a diminuire anche dopo che il trattamento sia stato sospeso, pertanto al primo segno di abbassamento anomalo e grave del numero dei leucociti o delle piastrine, la terapia deve essere temporaneamente interrotta. Il medicinale deve essere usato con cautela in pazienti sottoposti di recente a radioterapia o chemioterapia in quanto esposti ad un maggiore rischio di tossicita' midollare. Il farmaco causa soppressione della funzione ovarica in donne in premenopausa, dando luogo ad amenorrea in un significativo numero di pazienti. Pazienti con insufficienza renale:la clearance del farmaco puo' essere ridotta nei pazienti con insufficienza renale, i quali possono avere anche mielosoppressione uremica. E' necessaria pertanto una riduzione della dose ed una attenta osservazione dei pazienti. Temporanei aumenti significativi dell'urea ematicasono stati osservati negli stadi precoci della terapia con melfalan in pazienti affetti da mieloma con danno renale. Mutagenesi: sono stateosservate aberrazioni cromosomiche in pazienti trattati con il farmaco. Cancerogenesi: e' stato segnalato che melfalan, come altri agenti alchilanti, e' leucemogeno. Sono stati riportati casi di leucemia acutain seguito a trattamento con melfalan per malattie quali amiloidosi, melanoma maligno, mieloma multiplo, macroglobulinemia, malattia da crio-agglutinine e cancro dell'ovaio. Un confronto tra pazienti con neoplasie ovariche che hanno ricevuto o meno agenti alchilanti, ha dimostrato che l'uso di questi agenti, compreso melfalan, aumenta in modo significativo l'incidenza di leucemia acuta. Quando si prende in considerazione l'uso di melfalan il rischio leucemogeno deve essere bilanciato con i potenziali benefici terapeutici.

Gravidanza e Allattamento

Come nel caso di tutti gli altri trattamenti chemioterapici citotossici, adeguate precauzioni contraccettive devovo essere impiegate quandoad uno dei partner venga somministrato con il medicinale. L'uso di melfalan deve essere evitato ove possibile durante la gravidanza, particolarmente durante il primo trimestre. In ciascun caso individuale il rischio potenziale per il feto deve essere bilanciato con il beneficio atteso per la madre. Le madri in trattamento con il farmaco non devonoallattare al seno. Teratogenesi: il potenziale effetto teratogeno delfarmaco non e' stato studiato. In ragione delle sue proprieta' mutagene e delle similitudini strutturali con noti composti teratogeni, e' possibile che il melfalan possa causare difetti congeniti nella prole di pazienti trattati con il farmaco.

Interazioni con altri prodotti

Le vaccinazioni con vaccini derivanti da organismi vivi non sono raccomandate negli individui immunocompromessi. L'associazione di acido nalidissico con alte dosi di melfalan per via endovenosa ha causato la morte per enterocolite emorragica in bambini. Sono state descritte alterazioni della funzionalita' renale in pazienti sottoposti a trapianto di midollo osseo, che avevano ricevuto il trattamento di condizionamento con alte dosi di melfalan per via endovenosa e che successivamente erano stati trattati con ciclosporina per prevenire il rigetto del trapianto.

Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Flaconcino prima dell'apertura: conservare a temperatura non superiore ai 30 gradi C. Proteggere dalla luce. Soluzione ricostituita per iniezione: conservare a temperatura ambiente di circa 25 gradi C, non refrigerare. Soluzione ricostituita ed ulteriormente diluita per infusione: conservare a temperatura ambiente di circa 25 gradi C.