alfater*im sc f 6000000ui 1ml interferone hardis spa
Che cosa è alfater im sc f 6000000ui 1ml?
Alfater preparazione iniettabile prodotto da
hardis spa
è un farmaco etico della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Alfater risulta
non in commercio nelle farmacie italiane
E' utilizzato per la cura di interferon alfa naturale da leucociti umani normali ad attivita' antivirale, immunomodulante, anti proliferativa.
Contiene i principi attivi:
interferone alfa
Codice AIC: 028820088
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
NEOPLASIE DEL SISTEMA LINFATICO ED EMOPOIETICO. Leucemia a cellule capellute (Tricoleucemia); Mieloma multiplo: terapia di mantenimento peri pazienti in remissione obiettiva della malattia dopo trattamento diinduzione; Linfoma non Hodgkin: nel linfoma follicolare ad elevata maSsa neoplastica come integrazione della chemioterapia con doxorubicina, ciclofosfamide, teniposide e prednisolone; Micosi fungoide; Leucemiamieloide cronica.NEOPLASIE SOLIDE. Sarcoma di Kaposi nei pazienti affetti da AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita) senza storia di infezioni opportunistiche; Sensibile giovamento e' stato riscontrato in una parte di pazienti affetti da carcinoma renale e melanoma maligno.MALATTIE VIRALI. Epatite B: trattamento di pazienti adulti con epatite cronica attiva B che presentano markers di replicazione virale, ad esempio positivi per HBV-DNA, DNA polimerasi o HBeAg; Epatite cronica non-A non-B: riduzione a breve termine dell'attivita' della malattia inpazienti adulti con epatite cronica attiva non-A non-B con elevati enzimi epatici e senza scompenso epatico. Non sono dimostrati benefici alungo termine sui quadri clinico ed istologico; Condilomatosi acuminata.
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Posologia
Gli schemi terapeutici di seguito riportati per ciascuna situazione patologica fanno riferimento all'ampia sperimentazione clinica condottacon interferon alfa. I dosaggi e le vie di somministrazione vanno comunque adattati alla risposta individuale. Per tutte le indicazioni Alfater puo' essere somministrato sia per via intramuscolare che sottocutanea.LEUCEMIA A CELLULE CAPELLUTE (TRICOLEUCEMIA): il trattamento e' indicao in pazienti di eta' non inferiore ai 18 anni. Il dosaggio raccomandato e' di 3 milioni U.I. per via intramuscolare o sottocutanea 3 voltealla settimana. Prima di iniziare il trattamento e' consigliabile controllare nel sangue periferico il tasso di emoglobina ed il numero di piastrine, di granulociti e di cellule capellute. Il conteggio delle cellule capellute va eseguito anche nel midollo osseo. Questi parametri, controllati periodicamente, consentono di valutare la risposta al trattamento. Poiche' la normalizzazione completa dei parametri immunologici puo' richiedere alcuni mesi di terapia, il dosaggio deve essere mantenuto per almeno 6 mesi prima di decidere una eventuale sospensione del farmaco per mancata risposta al trattamento. In caso di risposta positiva e' opportuno proseguire la terapia finche' si continuano ad osservare nuovi miglioramenti del quadro ematologico e poi, dopo che quest'ultimo si e' stabilizzato, per ulteriori 3 mesi. Non e' stata ancora stabilita l'opportunita' di prolungare il trattamento oltre questo periodo.MIELOMA MULTIPLO. Il trattamento va iniziato con una dose di 3 milioni U.I. somministrata per via sottocutanea o intramuscolare 3 volte la settimana. Tale dose va aumentata settimanalmente, in base alla tollerabilita' individuale, fino a raggiungere un massimo di 6-12 milioni U.I. 3 volte la settimana. Questo schema terapeutico va mantenuto indefinitamente, a meno che la malattia progredisca rapidamente o insorgano gravi fenomeni di intolleranza.LINFOMI NON HODGKIN. Il dosaggio consigliato e' di 5 milioni U.I. somministrati per via sottocutanea o intramuscolare 3 volte alla settimana per la durata di 18 mesi.MICOSI FUNGOIDE. Il trattamento va iniziato con una dose di 3 milioniU.I. al giorno per via intramuscolare o sottocutanea. Tale dose va aumentata settimanalmente, in base alla tollerabilita' individuale, finoa raggiungere un massimo di 9-12 milioni U.I. al giorno. Dopo 3 mesi si puo' attuare una terapia di mantenimento con 6-12 milioni di Unita'somministrate 3 volte la settimana.LEUCEMIA MIELOIDE CRONICA. Il trattamento va iniziato con una dose di3 milioni U.I. al giorno per via intramuscolare o sottocutanea. Tale dose va aumentata settimanalmente, in base alla tollerabilita' individuale, fino a raggiungere un massimo di 9 milioni U.I. al giorno. Una volta ottenuto il controllo dei globuli bianchi il dosaggio puo' esseresomministrato 3 volte la settimana. Questo schema posologico puo' essere mantenuto indefinitamente a meno che la malattia progredisca rapidamente o insorgano gravi fenomeni di intolleranza.SARCOMA DI KAPOSI NEI PAZIENTI CON AIDS. Il trattamento va iniziato con una dose di 3 milioni U.I. al giorno per via intramuscolare o sottocutanea. Tale dose va aumentata progressivamente, in base alla tollerabilita' individuale, fino a raggiungere un massimo di 9-12 milioni U.I. al giorno. Dopo 2 mesi si puo' attuare una terapia di mantenimento con 9-12 milioni U.I. 3 volte la settimana.CARCINOMA RENALE. Il trattamento va iniziato con una dose di 3 milioni U.I. al giorno per via intramuscolare o sottocutanea. Tale dose va aumentata settimanalmente, in base alla tollerabilita' individuale, fino a raggiungere 6-9 milioni U.I. al giorno. Dopo 3 mesi si puo' attuare una terapia di mantenimento con 6-9 milioni di Unita' somministrate 3 volte la settimana per un ulteriore periodo di 6 mesi. Nota: lo stesso schema puo' essere seguito associando l'impiego di vinblastina alladose di 0,1 mg/Kg endovena ogni 21 giorni.MELANOMA MALIGNO. Il trattamento va iniziato con una dose di 3 milioni U.I. al giorno per via intramuscolare o sottocutanea. Tale dose va aumentata settimanalmente, in base alla tollerabilita' individuale, fino a raggiungere 6-9 milioni U.I al giorno. Dopo 3 mesi si puo' attuareuna terapia di mantenimento con 6-9 milioni di Unita' somministrate 3volte la settimana per un ulteriore periodo di 6 mesi.EPATITE CRONICA ATTIVA B. Il dosaggio e' usualmente compreso tra 2,5 e 5 milioni U.I./m2 di superficie corporea somministrati per via sottocutanea o intramuscolare 3 volte la settimana per un periodo da quattro a sei mesi. Se i markers di replicazione virale o HBeAg non dovessero diminuire dopo un mese di terapia, la dose puo' essere aumentata. IlLo schema terapeutico soprariportato e' applicabile anche nei casi diepatite B cronica Delta positiva.EPATITE CRONICA NON-A NON-B. La dose ottimale e la durata della terapia non sono tuttora stabilite. La dose indicata e' di 3 milioni U.I. somministrata per via sottocutanea o intramuscolare 3 volte la settimana per un periodo massimo di sei mesi. La maggior parte dei pazienti che rispondono alla terapia mostrano un miglioramento dei livelli di transaminasi entro 16 settimane. Nei pazienti che non rispondono dopo 16 settimane di trattamento, dovra' essere presa in considerazione l'interruzione della terapia con Alfater. L'esperienza relativa in materia di ripetizione del trattamento e' limitata.CONDILOMATOSI ACUMINATA. Il trattamento puo' essere effettuato sia per via generale (sottocutanea o intramuscolare) che intralesionale. In determinati casi, soprattutto per lesioni numerose ed estese, puo' essere opportuno associare le due modalita' di somministrazione. Per il trattamento intralesionale si introduce con un ago sottile una dose compresa, a seconda delle dimensioni della lesione, tra 0,1 e 1 milione di U.I. alla base di ciascuna lesione, valutando il numero di lesioni da trattare in modo che la dose totale somministrata in una singola seduta non sia superiore a 3 milioni U.I. Ciascun ciclo di trattamento richiede 3 somministrazioni alla settimana per almeno 3 settimane. Il miglioramento si verifica generalmente a distanza di 4-6 settimane dall'inizio del primo ciclo di trattamento. In alcuni casi puo' essere utilepraticare un secondo ciclo utilizzando gli stessi dosaggi.
Effetti indesiderati
L'interferon alfa e' una sostanza biologicamente molto attiva e puo' causare effetti collaterali che sono comunque dose correlati e reversibili, poiche' si attenuano non appena viene ridotta la dose o interrotto il trattamento. Una sintomatologia similinfluenzale con febbre, brividi, cefalea, mialgie e astenia e' quasi costante durante i primi giorni di terapia e solitamente si attenua nei giorni successivi. Talvolta si puo' avere perdita dell'appetito e nausea, meno frequentemente vomito e diarrea. Alcuni pazienti presentano un'astenia persistente che in alcuni casi puo' richiedere l'interruzione del trattamento. L'interferon alfa ha un effetto mielodepressivo, particolarmente sulla serie granulocitaria, ma con terapie a dosi relativamente ridotte (3-6 milioni U.I. al giorno) tale effetto raramente richiede l'interruzione del trattamento. In alcuni soggetti con malattie cardiovascolari sono state segnalate ipotensione ed aritmie in seguito alla terapia con interferon; si richiede quindi cautela nel trattamento di questi pazienti. Inpochi pazienti trattati con alte dosi di interferon alfa sono stati descritti disturbi del S.N.C. (sonnolenza, confusione, atassia), talvolta associati ad alterazioni elettroencefalografiche, completamente reversibili con la sospensione del trattamento. Ulteriori effetti indesiderati sono rappresentati da modificazioni della funzionalita' epatica,lieve alopecia, secchezza della pelle, eritema e rash cutaneo. Sono state segnalate anche reazioni della pelle nel punto di iniezione. Contrariamente a quanto osservato nei pazienti trattati con interferon ricombinanti, non e' mai stata segnalata la comparsa di anticorpi neutralizzanti nei pazienti trattati con interferon alfa da leucociti normali.
Indicazioni
NEOPLASIE DEL SISTEMA LINFATICO ED EMOPOIETICO. Leucemia a cellule capellute (Tricoleucemia); Mieloma multiplo: terapia di mantenimento peri pazienti in remissione obiettiva della malattia dopo trattamento diinduzione; Linfoma non Hodgkin: nel linfoma follicolare ad elevata maSsa neoplastica come integrazione della chemioterapia con doxorubicina, ciclofosfamide, teniposide e prednisolone; Micosi fungoide; Leucemiamieloide cronica.NEOPLASIE SOLIDE. Sarcoma di Kaposi nei pazienti affetti da AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita) senza storia di infezioni opportunistiche; Sensibile giovamento e' stato riscontrato in una parte di pazienti affetti da carcinoma renale e melanoma maligno.MALATTIE VIRALI. Epatite B: trattamento di pazienti adulti con epatite cronica attiva B che presentano markers di replicazione virale, ad esempio positivi per HBV-DNA, DNA polimerasi o HBeAg; Epatite cronica non-A non-B: riduzione a breve termine dell'attivita' della malattia inpazienti adulti con epatite cronica attiva non-A non-B con elevati enzimi epatici e senza scompenso epatico. Non sono dimostrati benefici alungo termine sui quadri clinico ed istologico; Condilomatosi acuminata.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' accertata all'interferon alfa o a qualsiasi componenti la specialita'; Preesistenza di grave malattia cardiaca; Grave disfunzione renale o epatica; Epilessia e/o compromissione della funzionalita' del sistema nervoso centrale (S.N.C.); Epatite cronica con cirrosi avanzata e scompenso epatico; Epatite cronica in pazienti in trattamento o che sono stati trattati recentemente con agenti immunosoppressori, con l'esclusione di una recente interruzione di un trattamento a breve termine con corticosteroidi; Epatite autoimmune; Malattia tiroidea preesistente non controllabile con terapia convenzionale.Non sono stati condotti studi controllati su donne in gravidanza. Alfater deve essere somministrato durante la gravidanza solo se i benefici attesi possono giustificare i potenziali rischi per il feto. In studi con interferone nei primati non umani sono state osservate anomalie del ciclo mestruale. Sono stati riportati, in donne trattate con interferone da leucociti umani, diminuzioni delle concentrazioni sieriche di estradiolo e progesterone. Le donne fertili debbono mettere in atto misure contraccettive durante il trattamento con Alfater. Alfater deveessere usato con prudenza negli uomini fertili. Non e' noto se il farmaco venga escreto con il latte materno. Comunque studi nei topi hannomostrato che gli interferoni del topo vengono escreti nel latte. Una decisione circa l'eventuale sospensione dell'allattamento o del farmaco deve essere presa in base all'importanza della terapia per la madre.
Interazioni con altri prodotti
Il trattamento determina una ridotta clearance ed un allungamento dell'emivita plasmatica della teofillina.