alendronato ranb 4 compresse 70mg acido sun pharma italia srl

Che cosa è alendronato sun 4cpr 70mg?

Alendronato ranb compresse prodotto da sun pharma italia srl
è un farmaco generico della categoria farmaci preconfezionati prodotti industrialmente - generici che appartiene alla fascia A che comprende tutti i farmaci essenziali e per malattie croniche, che sono gratuiti per il cittadino, su questi farmaci le Regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un ticket .
Alendronato ranb risulta in commercio nelle farmacie italiane

E' utilizzato per la cura di farmaci che agiscono su struttura ossea e mineralizzazi.
Contiene i principi attivi: acido alendronico sale sodico
Composizione Qualitativa e Quantitativa: ogni compressa contiene 70 mg di acido alendronico (equivalenti a 76,188 mg di alendronato sodico).
Codice AIC: 038006108 Codice EAN: 0

Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?

Trattamento dell'osteoporosi post-menopausa. L'acido alendronico riduce il rischio di fratture sia delle vertebre che dell'anca.

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Posologia

La dose raccomandata e' di una compressa da 70 mg una volta alla settimana. Per consentire un adeguato assorbimento dell'acido alendronico:deve essere assunto almeno 30 minuti prima della prima assunzione di cibo, bevanda o medicinale della giornata, con acqua del rubinetto perche' altre bevande (inclusa l'acqua minerale), il cibo ed altri medicinali possono ridurre l'assorbimento dell'acido alendronico. Per facilitare il trasporto nello stomaco e ridurre il rischio potenziale di irritazione locale e dell'esofago/effetti collaterali: l'acido alendronico deve essere assunto ingoiandolo con un bicchiere pieno d'acqua del rubinetto (non meno di 200 ml), solo dopo essersi alzati; i pazienti devono ingoiare l'acido alendronico solo intero, non devono spezzare o masticare o far sciogliere in bocca la compressa a causa del rischio diulcerazioni oro-faringee; i pazienti non devono sdraiarsi fino a quando non hanno consumato il primo pasto della giornata, il che dovrebbe avvenire almeno mezz'ora dopo l'assunzione della compressa; i pazientinon devono sdraiarsi per almeno 30 minuti dopo aver preso l'acido alendronico; l'acido alendronico non deve essere assunto prima di coricarsi o il giorno prima di alzarsi. Uso negli anziani: non sono emerse differenze dovute all'eta' nell'efficacia e nel profilo di sicurezza dell'acido alendronico. Pertanto, non e' richiesto un aggiustamento delladose per i pazienti anziani. Uso nella compromissione renale: l'aggiustamento del dosaggio non e' necessario in pazienti con GFR >35 ml/min. A causa della mancanza di esperienza, l'acido alendronico non e' raccomandato in pazienti con GFR CONSERVAZIONEQuesto medicinale non richiede alcuna speciale precauzione per la conservazione.AVVERTENZEL'acido alendronico puo' causare irritazione locale delle membrane mucose della parte superiore del tratto gastrointestinale. Poiche' vi e'il rischio potenziale di un peggioramento della malattia concomitante, si deve usare cautela quando si somministra l'acido alendronico a pazienti con malattie attive del tratto gastrointestinale superiore, come disfagia, malattie esofagee, gastrite, duodenite, ulcere, o con anamnesi recente (entro l'anno precedente) di importanti malattie gastrointestinali, come ulcera peptica e sanguinamento gastro-intestinale attivo o a pazienti sottoposti ad operazioni chirurgiche del tratto gastrointestinale superiore, a parte la chirurgia piloroplastica. Reazioni esofagee (a volte gravi da richiedere l'ospedalizzazione), quali esofagite, ulcera ed erosione esofagea, raramente seguite da stenosi esofagea, sono state riportate in pazienti trattati con acido alendronico. Diconseguenza prestare attenzione ad ogni segno o sintomo indicativo dipossibili effetti collaterali esofagei. I pazienti devono essere istruiti a sospendere il trattamento con acido alendronico e consultare illoro medico se presentano sintomi di irritazione esofagea, quali disfagia, dolore alla deglutizione o dolore retrosternale, comparsa o peggioramento di pirosi gastrica. Il rischio di gravi effetti collaterali all'esofago sembra maggiore nei pazienti che non assumono l'acido alendronico come prescritto e/o che continuano ad assumerlo dopo aver sviluppato sintomi di irritazione all'esofago. E' estremamente importante che i pazienti ricevano e capiscano completamente le informazioni sul dosaggio. I pazienti devono essere informati che il rischio di problemi all'esofago aumenta se essi non seguono queste istruzioni. Non e' stato osservato un aumento del rischio, ma sono stati riportati rari casi (post-marketing) di ulcera gastrica e del duodeno, alcuni dei quali gravi e con complicazioni. Si deve dare istruzione ai pazienti che se dimenticano una dose del medicinale, devono prenderne una compressa almattino dopo che se ne sono ricordati. Essi non devono prendere due compresse nello stesso giorno ma devono tornare a prendere una compressa alla settimana, come originariamente programmato, nel giorno scelto.L'acido alendronico non e' raccomandato in pazienti con GFR < 35 ml/min. Devono essere considerate le cause di osteoporosi diverse dalla deficienza di estrogeni e dall'eta'. L'ipocalcemia deve essere corretta prima di iniziare la terapia con acido alendronico. Altri disturbi delmetabolismo minerale (es. deficit della vitamina D e ipoparatiroidismo) devono pure essere trattati efficacemente. In pazienti con tali disturbi, il calcio sierico ed i sintomi di ipocalcemia devono essere monitorati durante il trattamento con acido alendronico. A causa del positivo effetto dell'acido alendronico sulla mineralizzazione ossea, possono comparire riduzioni del calcio e del fosforo sierici specialmente nei pazienti che assumono glucocorticoidi nei quali l'assorbimento delcalcio puo' essere diminuito. Queste sono solitamente piccole ed asintomatiche. Tuttavia, vi sono state rare segnalazioni di ipocalcemia sintomatica che occasionalmente sono state gravi e spesso sono comparse in pazienti che presentavano condizioni predisponenti. Di conseguenza e' particolarmente importante assicurare un sufficiente apporto di calcio e vitamina D ai pazienti che ricevono glucocorticoidi. Osteonecrosi della mascella, in genere associata con estrazioni dentarie e/o infezioni locali (inclusa l'osteomielite) e' stata riportata in pazienti con cancro che ricevevano regimi terapeutici comprendenti, principalmente, somministrazione endovenosa di bifosfonati. Molti di questi pazienti ricevevano anche chemioterapia e corticosteroidi. L'osteonecrosi della mascella e' stata riportata anche in pazienti con osteoporosi trattati con bifosfonati orali. Un esame dentale con appropriati interventi di odontoiatria conservativa, deve essere preso in considerazione prima del trattamento con bifosfonati nei pazienti con fattori di rischio concomitanti (ad es. cancro, chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi, scarsa igiene orale, malattia parodontale, fumo). Durante il trattamento, questi pazienti devono evitare, se possibile, procedure dentali invasive. Nei pazienti che sviluppano osteonecrosi della mascelladurante la terapia con bifosfonati, la chirurgia dentale puo' acutizzare tale condizione. Per i pazienti che richiedono procedure dentali non vi sono dati disponibili per suggerire se la sospensione del trattamento con bifosfonati riduce il rischio di osteonecrosi della mascella. Il giudizio clinico del medico curante deve guidare il piano terapeutico di ogni paziente, basandosi sulla valutazione individuale del beneficio/rischio. Fratture atipiche da stress Le fratture da stress della diafisi prossimale del femore, sono state riportate nei pazienti trattati a lungo termine con acido alendronico (trattamento, nella maggior parte dei casi, da 18 mesi a 10 anni). Le fratture, spesso associatead immagini diagnostiche delle fratture da stress, si sono presentatedopo un trauma minore o nessun trauma e alcuni pazienti hanno sofferto di dolore alla coscia per settimane/mesi prima di presentare una frattura completa del femore. Spesso le fratture erano bilaterali; pertanto il femore controlaterale deve essere esaminato nei pazienti trattati con bifosfonati e che hanno presentato una frattura della diafisi femorale. E' stata anche riportata una scarsa guarigione di queste fratture. E' consigliabile l'interruzione della terapia con bifosfonati neipazienti con fratture da stress in attesa di una valutazione del paziente, basata sul beneficio/rischio individuale. Dolore osseo, articolare e/o muscolare e' stato riportato in pazienti trattati con bifosfonati. Nell'esperienza di post-marketing, questi sintomi raramente sono stati gravi e/o invalidanti. Il tempo di insorgenza dei sintomi varia da un giorno a diversi mesi dopo l'inizio del trattamento. Nella maggior parte dei pazienti i sintomi regrediscono dopo la sospensione. Una porzione di questi pazienti ha ripresentato i sintomi alla ripresa dello stesso farmaco o con altri bifosfonati. I pazienti devono essere informati che se dimenticano la dose di acido alendronico una volta alla settimana, devono prendere la compressa al mattino non appena se ne ricordano. Non devono assumere due compresse nello stesso giorno ma devono riprendere ad assumere una compressa una volta a settimana, nel giorno prescelto come prescritto inizialmente.INTERAZIONIIn caso di somministrazione concomitante e' probabile che cibo e bevande (inclusa l'acqua minerale), supplementi di calcio, antiacidi ed alcuni medicinali somministrati per via orale, possano interferire con l'assorbimento dell'acido alendronico. Pertanto, i pazienti devono attendere almeno mezz'ora dopo l'assunzione di acido alendronico prima di prendere altri farmaci orali. Non sono previste altre interazioni di significato clinico con prodotti medicinali. Numerosi pazienti in studiclinici hanno ricevuto estrogeni (per via intravaginale, transdermicao orale) mentre prendevano l'acido alendronico. Non sono state identificate reazioni avverse attribuibili al loro uso concomitante. Poiche'l'impiego di FANS e' stato associato ad irritazione gastrointestinale, si deve usare cautela durante l'uso in associazione con l'acido alendronico. Benche' non siano stati condotti specifici studi di interazione, l'acido alendronico negli studi clinici e' stato associato a vari medicinali di uso comune senza segni di interazione clinica avversi.EFFETTI INDESIDERATILe reazioni avverse riportate dagli sperimentatori come di correlazione possibile, probabile o certa al farmaco, sono presentate qui sotto se la loro incidenza era >=1% in uno dei gruppi trattati nello studio ad un anno o se la loro incidenza era >=1% nei pazienti trattati con acido alendronico 10 mg/die ed a maggiore incidenza che nel gruppo trattato con placebo nello studio a tre anni. Patologie gastrointestinali:dolore addominale, dispepsia, rigurgito acido, nausea, distensione addominale, stitichezza, diarrea, disfagia, flatulenza, gastrite, ulceregastrica, ulcera esofagea. Patologie muscoloscheletriche e del tessuto connettivo: dolore muscoloscheletrico (ossa, muscoli, o articolazioni), crampi muscolari. Patologie del sistema nervoso: cefalea. Le seguenti reazioni avverse sono state riportate in studi clinici e/o dopo lacommercializzazione: comuni (>=1/100, =1/1.000, 1/10.000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon si dispone di dati adeguati sull'uso di acido alendronico in donne in gravidanza. Studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti sulla gravidanza, sullo sviluppo embrionale/fetale o sullo sviluppo post-natale. L'acido alendronico somministrato a ratti gravidi ha causato distocia correlata ad ipocalcemia. In considerazione della sua indicazione, l'acido alendronico non deve essere usato in gravidanza. Si ignora se l'acido alendronico venga escreto nel latte materno. In considerazione della sua indicazione, l'acido alendronico non deve essere usato da donne in allattamento.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse riportate dagli sperimentatori come di correlazione possibile, probabile o certa al farmaco, sono presentate qui sotto se la loro incidenza era >=1% in uno dei gruppi trattati nello studio ad un anno o se la loro incidenza era >=1% nei pazienti trattati con acido alendronico 10 mg/die ed a maggiore incidenza che nel gruppo trattato con placebo nello studio a tre anni. Patologie gastrointestinali:dolore addominale, dispepsia, rigurgito acido, nausea, distensione addominale, stitichezza, diarrea, disfagia, flatulenza, gastrite, ulceregastrica, ulcera esofagea. Patologie muscoloscheletriche e del tessuto connettivo: dolore muscoloscheletrico (ossa, muscoli, o articolazioni), crampi muscolari. Patologie del sistema nervoso: cefalea. Le seguenti reazioni avverse sono state riportate in studi clinici e/o dopo lacommercializzazione: comuni (>=1/100, =1/1.000, 1/10.000, GRAVIDANZA E ALLATTAMENTONon si dispone di dati adeguati sull'uso di acido alendronico in donne in gravidanza. Studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti sulla gravidanza, sullo sviluppo embrionale/fetale o sullo sviluppo post-natale. L'acido alendronico somministrato a ratti gravidi ha causato distocia correlata ad ipocalcemia. In considerazione della sua indicazione, l'acido alendronico non deve essere usato in gravidanza. Si ignora se l'acido alendronico venga escreto nel latte materno. In considerazione della sua indicazione, l'acido alendronico non deve essere usato da donne in allattamento.

Indicazioni

Trattamento dell'osteoporosi post-menopausa. L'acido alendronico riduce il rischio di fratture sia delle vertebre che dell'anca.

Controindicazioni ed effetti secondari

Anomalie dell'esofago o altri fattori che ne riducono lo svuotamento,ad es.: stenosi o acalasia. Impossibilita' a stare in piedi o seduti,in posizione eretta per almeno 30 minuti. Ipersensibilita' all'acido alendronico o ad uno o piu' dei suoi eccipienti. Ipocalcemia.

Composizione ed Eccipienti

Mannitolo (E421), croscarmellosa sodica, magnesio stearato, talco, silice colloidale anidra.

Avvertenze

L'acido alendronico puo' causare irritazione locale delle membrane mucose della parte superiore del tratto gastrointestinale. Poiche' vi e'il rischio potenziale di un peggioramento della malattia concomitante, si deve usare cautela quando si somministra l'acido alendronico a pazienti con malattie attive del tratto gastrointestinale superiore, come disfagia, malattie esofagee, gastrite, duodenite, ulcere, o con anamnesi recente (entro l'anno precedente) di importanti malattie gastrointestinali, come ulcera peptica e sanguinamento gastro-intestinale attivo o a pazienti sottoposti ad operazioni chirurgiche del tratto gastrointestinale superiore, a parte la chirurgia piloroplastica. Reazioni esofagee (a volte gravi da richiedere l'ospedalizzazione), quali esofagite, ulcera ed erosione esofagea, raramente seguite da stenosi esofagea, sono state riportate in pazienti trattati con acido alendronico. Diconseguenza prestare attenzione ad ogni segno o sintomo indicativo dipossibili effetti collaterali esofagei. I pazienti devono essere istruiti a sospendere il trattamento con acido alendronico e consultare illoro medico se presentano sintomi di irritazione esofagea, quali disfagia, dolore alla deglutizione o dolore retrosternale, comparsa o peggioramento di pirosi gastrica. Il rischio di gravi effetti collaterali all'esofago sembra maggiore nei pazienti che non assumono l'acido alendronico come prescritto e/o che continuano ad assumerlo dopo aver sviluppato sintomi di irritazione all'esofago. E' estremamente importante che i pazienti ricevano e capiscano completamente le informazioni sul dosaggio. I pazienti devono essere informati che il rischio di problemi all'esofago aumenta se essi non seguono queste istruzioni. Non e' stato osservato un aumento del rischio, ma sono stati riportati rari casi (post-marketing) di ulcera gastrica e del duodeno, alcuni dei quali gravi e con complicazioni. Si deve dare istruzione ai pazienti che se dimenticano una dose del medicinale, devono prenderne una compressa almattino dopo che se ne sono ricordati. Essi non devono prendere due compresse nello stesso giorno ma devono tornare a prendere una compressa alla settimana, come originariamente programmato, nel giorno scelto.L'acido alendronico non e' raccomandato in pazienti con GFR < 35 ml/min. Devono essere considerate le cause di osteoporosi diverse dalla deficienza di estrogeni e dall'eta'. L'ipocalcemia deve essere corretta prima di iniziare la terapia con acido alendronico. Altri disturbi delmetabolismo minerale (es. deficit della vitamina D e ipoparatiroidismo) devono pure essere trattati efficacemente. In pazienti con tali disturbi, il calcio sierico ed i sintomi di ipocalcemia devono essere monitorati durante il trattamento con acido alendronico. A causa del positivo effetto dell'acido alendronico sulla mineralizzazione ossea, possono comparire riduzioni del calcio e del fosforo sierici specialmente nei pazienti che assumono glucocorticoidi nei quali l'assorbimento delcalcio puo' essere diminuito. Queste sono solitamente piccole ed asintomatiche. Tuttavia, vi sono state rare segnalazioni di ipocalcemia sintomatica che occasionalmente sono state gravi e spesso sono comparse in pazienti che presentavano condizioni predisponenti. Di conseguenza e' particolarmente importante assicurare un sufficiente apporto di calcio e vitamina D ai pazienti che ricevono glucocorticoidi. Osteonecrosi della mascella, in genere associata con estrazioni dentarie e/o infezioni locali (inclusa l'osteomielite) e' stata riportata in pazienti con cancro che ricevevano regimi terapeutici comprendenti, principalmente, somministrazione endovenosa di bifosfonati. Molti di questi pazienti ricevevano anche chemioterapia e corticosteroidi. L'osteonecrosi della mascella e' stata riportata anche in pazienti con osteoporosi trattati con bifosfonati orali. Un esame dentale con appropriati interventi di odontoiatria conservativa, deve essere preso in considerazione prima del trattamento con bifosfonati nei pazienti con fattori di rischio concomitanti (ad es. cancro, chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi, scarsa igiene orale, malattia parodontale, fumo). Durante il trattamento, questi pazienti devono evitare, se possibile, procedure dentali invasive. Nei pazienti che sviluppano osteonecrosi della mascelladurante la terapia con bifosfonati, la chirurgia dentale puo' acutizzare tale condizione. Per i pazienti che richiedono procedure dentali non vi sono dati disponibili per suggerire se la sospensione del trattamento con bifosfonati riduce il rischio di osteonecrosi della mascella. Il giudizio clinico del medico curante deve guidare il piano terapeutico di ogni paziente, basandosi sulla valutazione individuale del beneficio/rischio. Fratture atipiche da stress Le fratture da stress della diafisi prossimale del femore, sono state riportate nei pazienti trattati a lungo termine con acido alendronico (trattamento, nella maggior parte dei casi, da 18 mesi a 10 anni). Le fratture, spesso associatead immagini diagnostiche delle fratture da stress, si sono presentatedopo un trauma minore o nessun trauma e alcuni pazienti hanno sofferto di dolore alla coscia per settimane/mesi prima di presentare una frattura completa del femore. Spesso le fratture erano bilaterali; pertanto il femore controlaterale deve essere esaminato nei pazienti trattati con bifosfonati e che hanno presentato una frattura della diafisi femorale. E' stata anche riportata una scarsa guarigione di queste fratture. E' consigliabile l'interruzione della terapia con bifosfonati neipazienti con fratture da stress in attesa di una valutazione del paziente, basata sul beneficio/rischio individuale. Dolore osseo, articolare e/o muscolare e' stato riportato in pazienti trattati con bifosfonati. Nell'esperienza di post-marketing, questi sintomi raramente sono stati gravi e/o invalidanti. Il tempo di insorgenza dei sintomi varia da un giorno a diversi mesi dopo l'inizio del trattamento. Nella maggior parte dei pazienti i sintomi regrediscono dopo la sospensione. Una porzione di questi pazienti ha ripresentato i sintomi alla ripresa dello stesso farmaco o con altri bifosfonati. I pazienti devono essere informati che se dimenticano la dose di acido alendronico una volta alla settimana, devono prendere la compressa al mattino non appena se ne ricordano. Non devono assumere due compresse nello stesso giorno ma devono riprendere ad assumere una compressa una volta a settimana, nel giorno prescelto come prescritto inizialmente.

Gravidanza e Allattamento

Non si dispone di dati adeguati sull'uso di acido alendronico in donne in gravidanza. Studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti sulla gravidanza, sullo sviluppo embrionale/fetale o sullo sviluppo post-natale. L'acido alendronico somministrato a ratti gravidi ha causato distocia correlata ad ipocalcemia. In considerazione della sua indicazione, l'acido alendronico non deve essere usato in gravidanza. Si ignora se l'acido alendronico venga escreto nel latte materno. In considerazione della sua indicazione, l'acido alendronico non deve essere usato da donne in allattamento.

Interazioni con altri prodotti

In caso di somministrazione concomitante e' probabile che cibo e bevande (inclusa l'acqua minerale), supplementi di calcio, antiacidi ed alcuni medicinali somministrati per via orale, possano interferire con l'assorbimento dell'acido alendronico. Pertanto, i pazienti devono attendere almeno mezz'ora dopo l'assunzione di acido alendronico prima di prendere altri farmaci orali. Non sono previste altre interazioni di significato clinico con prodotti medicinali. Numerosi pazienti in studiclinici hanno ricevuto estrogeni (per via intravaginale, transdermicao orale) mentre prendevano l'acido alendronico. Non sono state identificate reazioni avverse attribuibili al loro uso concomitante. Poiche'l'impiego di FANS e' stato associato ad irritazione gastrointestinale, si deve usare cautela durante l'uso in associazione con l'acido alendronico. Benche' non siano stati condotti specifici studi di interazione, l'acido alendronico negli studi clinici e' stato associato a vari medicinali di uso comune senza segni di interazione clinica avversi.

Equivalenti in base alle liste di trasparenza

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Forme Farmacologiche


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Conservazione del prodotto

Questo medicinale non richiede alcuna speciale precauzione per la conservazione.