aerrane*inal fl 250ml isoflurano baxter spa
Che cosa è aerrane inal fl 250ml?
Aerrane liquido per inalazione prodotto da
baxter spa
è un farmaco solo uso ospedaliero della categoria
specialita' medicinali con prescrizione medica
che appartiene alla fascia H che comprende i farmaci di esclusivo uso ospedaliero, non vendibili ai cittadini presso le farmacie aperte al pubblico, ma utilizzabili o distribuibili solo nell'ambito delle strutture sanitarie pubbliche .
Aerrane risulta
disponibile solo nelle farmaice ospedaliere o specialistico
E' utilizzato per la cura di anestetici generali.
Contiene i principi attivi:
isoflurano
Composizione Qualitativa e Quantitativa: isoflurano 100 ml, 250 ml.
Codice AIC: 029033026
Codice EAN: 0
Informazioni e Indicazioni, a cosa serve?
Il medicinale e' un anestetico alogenato volatile in grado di indurreanestesia generale per inalazione.
Vedi il foglio illustrativo completo
Posologia
Per poter essere in grado di controllare accuratamente l'esatta concentrazione di isoflurano, e' necessario utilizzare vaporizzatori specificatamente calibrati per l'isoflurano. Anestesia generale: i valori della MAC variano considerevolmente a seconda dell'eta', farmaci presi in concomitanza ed altri fattori. Premedicazione: i farmaci usati per la premedicazione devono essere scelti per singolo paziente, tenendo conto l'effetto di depressione respiratoria dell'isoflurano. L'uso di farmaci anticolinergici e' un tipo di scelta. Induzione dell'anestesia: si raccomanda di utilizzare una concentrazione iniziale pari a 0,5%. In genere concentrazioni di isoflurano pari a 1,5% - 3,0% producono anestesia chirurgica in 7 - 10 minuti. Si somministra di solito un barbiturico a breve durata ad un dosaggio ipnotico o altri agenti per induzione endovenosa quale propofol, etomidate o diazepam per evitare l'insorgenza di tosse o di laringospasmo, fenomeni che possono insorgere se l'anestesia viene indotta con il farmaco o con combinazioni di farmacoe ossigeno o di farmaco e miscela di ossigeno e protossido d'azoto. Mantenimento dell'anestesia: livelli adeguati di anestesia chirurgica si sostengono con concentrazioni del 1,0% - 2,5% di medicinale quando somministrato insieme a protossido d'azoto e ossigeno. Un ulteriore 0,5% - 1,0% di isoflurano puo' essere richiesto quando la somministrazione viene effettuata con ossigeno puro. Se e' richiesto ulteriore rilassamento, possono essere usate dosi supplementari di miorilassanti. I livelli della pressione arteriosa durante il mantenimento tendono ad essere inversamente correlati alle concentrazioni alveolari di isofluranoin assenza di altri fattori di complicazione. Cadute eccessive nella pressione ematica possono essere dovute alla profondita' dell'anestesia e, in questi casi, devono essere corrette riducendo la concentrazione dell'isoflurano inspirato. Risveglio: per ottenere un rapido risveglio, e' necessario che la concentrazione di medicinale sia ridotta a 0,5% sul finire dell'intervento o a 0% durante la fase di sutura della ferita. In caso di interruzione della somministrazione degli agenti anestetici, e' necessario sottoporre le vie aeree del paziente a ventilazione per diverse volte con il 100% ossigeno fino al suo risveglio completo. Se il gas vettore e' una miscela 50%:50% di ossigeno e protossido d'azoto, il volume della minima concentrazione alveolare di isoflurano e' di circa 0,65%. Anziani: minori concentrazioni di isoflurano sono normalmente richieste per mantenere l'anestesia in chirurgia nei pazienti anziani. Sedazione: puo' essere mantenuta con 0,1% - 1,0% di isoflurano nella miscela aria/ossigeno. Questa dose dovra' essere titolata ai requisiti individuali dei pazienti.
Effetti indesiderati
Reazioni averse riportate negli studi clinici e dall'esperienza post-marketing. La frequenza non puo' essere stimata dai dati disponibili, dunque sono tutte "Non note". Patologia del sistema emolinfopoietico. Non nota: carbossiemoglobinemia. Patologia del sistema immunitario. Non nota: reazioni anafilattiche, ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non nota: ipercaliemia, aumento del glucosio nel sangue. Patologie psichiatriche. Non nota: agitazione, delirio, umore alterato (piccoli cambi nell'umore e sintomi possono persistere fino a 6 giorni). Patologie del sistema nervoso. Non nota: convulsioni, menomazioni mentali (puo' causare una leggera diminuzione nelle funzioni intellettive per 2-4 giorni dopo l'anestesia). Patologie cardiache.Non nota: aritmia. Patologie vascolari. Non nota: ipotensione, emorragia (in pazienti che si sottopongono ad aborto indotto). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: broncospasmo, dispnea,sibili, respiro con affanno, depressione respiratoria, laringospasmo.Patologie gastrointestinali. Non nota: ostruzione intestinale, vomito, diarrea. Patologie epatobiliari. Non nota: necrosi epatica, danno epatocellulare, aumento della bilirubina nel sangue. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non nota: viso gonfio, dermatite da contatto, eruzione cutanea. Patologie renali e urinarie. Non nota: aumentodella creatinina nel sangue, diminuzione dell'urea nel sangue. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non nota: ipertermia maligna, dolore al torace, brividi. esami diagnostici. Non nota: electroencefalogramma anormale, diminuzione del colesterolo nel sangue, diminuzione della fosfatasi alcalina nel sangue. Aumenti transitori nella conta dei globuli bianchi sono stati osservati persino in assenza di stress chirurgico. Rari rapporti di ipersensibilita' (incluso dermatite da contatto, eruzione cutanea, asma, gonfiore, dolore al torace, viso gonfio o reazioni anafilattiche) sono stati segnalati, specialmente in associazione ad esposizione a lungo termine ad agenti anestetici inalatori, incluso l'isoflurano. L'eziologia delle reazioni anafilattiche verificatesi durante l'esposizione ad anestetici inalatori e', tuttavia, non chiara a causa dell'esposizione a molteplici farmaci concomitanti, molti dei quali sono noti per causare reazioni. Livelli minimamente innalzati di fluoruro sierico inorganico si verificano durante e dopo l'anestesia con isoflurano, a seguito della biodegradazione dell'agente. E' improbabile che i bassi livelli di fluoruro sierico inorganico osservati (media di 4,4 mcmol/l in uno studio) possano causare tossicita' renale, dato che questi sono ben al di sottodella soglia dei livelli per la tossicita' renale. L'uso di agenti anestetici inalatori e' stato associato a rari aumenti nei livelli sierici di potassio che hanno causato aritmie cardiache e decesso in pazienti pediatrici durante il periodo post-operatorio. Durante l'induzione dell'anestesia, l'aumentata salivazione e la secrezione bronchiale possono aumentare ed essere causa di laringospasmo. Danni neuromuscolari:l'uso di agenti anestetici inalatori e' stato associato a rari aumenti nei livelli sierici di potassio che hanno causato aritmie cardiache e decesso in pazienti pediatrici durante il periodo post-operatorio. Ipazienti con danno neuromuscolare latente o palese, in modo particolare con la distrofia muscolare di Duchenne, sembrano essere i piu' vulnerabili. Anziani: concentrazioni minori di isoflurano sono normalmenterichieste per mantenere anestesia chirurgica nei pazienti anziani.
Indicazioni
Il medicinale e' un anestetico alogenato volatile in grado di indurreanestesia generale per inalazione.
Controindicazioni ed effetti secondari
Ipersensibilita' all'isoflurano ed agli anestetici alogenati. Predisposizione genetica nota o sospetta all'ipertermia maligna. Pazienti conprecedenti di ipertermia maligna. Pazienti, che a seguito di somministrazione di anestetici alogenati, abbiano evidenziato disfunzione epatica, ittero o febbre di origine sconosciuta, leucocitosi o eosinofilia. Interventi ostetrici.
Composizione ed Eccipienti
Non ci sono eccipienti.
Avvertenze
L'isoflurano puo' causare depressione respiratoria che puo' essere aumentata dalla premedicazione con narcotici. Monitorare la respirazionespontanea. L'isoflurano puo' provocare danno epatico che varia da un lieve aumento transitorio degli enzimi epatici ad una fatale necrosi epatica in casi molto rari. Con l'uso precedente di anestetici alogenati, specialmente se l'intervallo e' minore di 3 mesi, sono stati riportati alterazioni della funzionalita' epatica, ittero, e necrosi epaticafatale. E' preferibile utilizzare un anestetico non alogenato in pazienti con precedenti di disturbi epatici, di cirrosi e di epatiti di origine virale. Il mantenimento della normale emodinamica e' importante per evitare ischemia miocardica nei pazienti con problemi all'arteria coronarica. Isoflurano e' un potente anestetico inalatorio il cui effetto risulta potenziato dalla prenarcosi o dall'uso concomitante di farmaci depressori del respiro. Monitorare e assistere la respirazione o impiegare la ventilazione controllata. L'isoflurano si metabolizza relativamente poco nell'uomo; nella fase postoperatoria solo lo 0,17% dell'isoflurano somministrato viene trasformato in metaboliti urinari. Non sono stati segnalati segni di insufficienza renale. E' necessario effettuare con cautela anestesie ripetute in un intervallo breve di tempo. Pazienti affetti da miastenia grave risultano molto sensibili ai farmaci che provocano una depressione respiratoria. Questi effetti vengono potenziati dagli anestetici generali. Puo' essere notato un potenziamento dell'affaticamento muscolare in pazienti affetti da danni neuromuscolari come la miastenia grave; usare con cautela isoflurano. Si raccomanda la ventilazione controllata in pazienti sottoposti ad interventi di neurochirurgia: il flusso cerebrale ematico non subisce variazioni durante una leggera anestesia, ma tende ad aumentare nel corso di un'anestesia piu' profonda. E' possibile prevenire o evitare un aumento della pressione intracranica con l'iperventilazione del paziente prima o durante l'anestesia. Non somministrare il farmaco in pazienti chepossono sviluppare broncocostrizione perche' puo' insorgere broncospasmo. Si consiglia di controllare la ventilazione in pazienti sottoposti ad interventi di neurochirurgia. Il farmaco puo' aumentare il flussoematico cerebrale ai livelli piu' profondi di anestesia con un aumento transitorio della pressione del liquido cerebrospinale. Nella maggior parte dei casi l'aumento pressorio e' completamente reversibile con l'iperventilazione; usare con cautela l'isoflurano. L'uso in pazienti ipovolemici, ipotesi e debilitati non e' stato ampiamente studiato; siraccomanda una piu' bassa concentrazione di farmaco. L'azione dei rilassanti non depolarizzanti e' marcatamente potenziata con l'isoflurano. Isoflurano, e' in grado di deviare il flusso ematico dalle zone ischemiche a quelle normalmente perfuse (furto coronarico). Poiche' il farmaco ha un'azione irritante sulla mucosa, l'induzione dell'anestesia con la maschera risulterebbe difficile. Si e' riscontrato un aumento della perdita di sangue in pazienti sottoposte ad aborto provocato paragonabile a cio' che accade a seguito di anestesia con altri agenti inalatori. Il farmaco rilassa la muscolatura uterina e negli interventi ostetrici usare le piu' basse concentrazioni possibili. Non ci sono datiriguardo l'uso in interventi ostetrici diversi dal parto cesareo. E' possibile osservare un aumento temporaneo della ritenzione della bromosulftaleina, dei livelli ematici di glucosio e della creatinina sierica e una riduzione dei livelli plasmatici dell'urea, di colesterolo e di fosfatasi alcalina. In pazienti pediatrici nella fase di induzione dell'anestesia, l'aumentata salivazione e secrezione bronchiale potrebbero essere causa di laringospasmo. Bisogna fare attenzione quando il farmaco e' usato in bambini piccoli (di eta' inferiore ai 2 anni). In soggetti sensibili, l'anestesia con isoflurano puo' indurre uno stato di ipermetabolismo dei muscoli scheletrici. Questo fatto puo' provocareun elevato consumo di ossigeno ed instaurare una sindrome clinica nota come ipertermia maligna; il farmaco puo' innescare uno stato ipermetabolico dell'apparato muscoloscheletrico che porta ad un'elevata richiesta di ossigeno. Un aumento generalizzato del metabolismo puo' portare a temperature corporee elevate e ad un aumentato uso del sistema di assorbimento di anidride carbonica. La pressione parziale dell'ossigeno ed il pH possono diminuire, e puo' verificarsi ipercaliemia ed un deficit di base. Il trattamento comporta la sospensione degli agenti scatenanti, la somministrazione endovenosa di dantrolene sodico e l'applicazione di una terapia di supporto. Tale terapia include grandi sforziper ripristinare la temperatura corporea a livelli normali, un supporto respiratorio e circolatorio come indicato, e la gestione dell'alterazione dell'equilibrio acido-base degli elettroliti. Danni renali possono apparire in seguito. L'uso di agenti anestetici inalatori e' statoassociato a rari aumenti dei livelli sierici di potassio che hanno causato aritmie cardiache e decesso in pazienti pediatrici durante il periodo post-operatorio. I pazienti con danno neuromuscolare latente o palese, in modo particolare con la distrofia muscolare di Duchenne, sembrano essere i piu' vulnerabili. L'uso concomitante di succinilcolina e' stato associato a molti, di questi casi. Questi pazienti hanno anche avuto aumenti elevati nei livelli sierici della creatinina chinasi e, in alcuni casi, cambiamenti nelle urine conformi compatibili con la mioglobinuria. Nessuno di questi pazienti ha mostrato segni o sintomi di rigidita' muscolare o stato ipermetabolico. Si raccomanda un intervento precoce e aggressivo per trattare l'ipercaliemia e le aritmie resistenti, ed una successiva valutazione di danni neuromuscolari latenti. E' stato segnalato che se il farmaco interagisce con il filtro a idrossido di bario o a calce non perfettamente idratato si assiste alla formazione di monossido di carbonio. L'inalazione di monossido di carbonio determina, nei pazienti esposti, livelli elevati di carbossiemoglobina; quest'ultima risulta tossica anche a basse concentrazioni e non facilmente rilevabile con i comuni sistemi di monitoraggio, quale la pulsiossimetria. Ogni qualvolta un paziente sottoposto ad anestesia in circuito chiuso con il prodotto sviluppi un'ipossia non correggibile con i comuni mezzi terapeutici, risulta opportuna una misurazione diretta della carbossiemoglobina. Ogni precauzione va inoltre presa per evitare la disidratazione del filtro a calce. Sono stati segnalati casi isolati di aumentata carbossemoglobina con l'uso di agenti inalatori alogenati con un gruppo funzionale -CF2H. Non vengono prodotte concentrazioni clinicamente significative di monossido di carbonio in presenza di adsorbitori normalmente idratati.
Gravidanza e Allattamento
La somministrazione nelle donne in stato di gravidanza va effettuata se i benefici superano i rischi potenziali. L'isoflurano rilassa la muscolatura uterina e negli interventi ostetrici devono essere usate le piu' basse concentrazioni possibili del medicinale. La scarsita' dei dati non consente di raccomandare l'uso del prodotto in gravidanza od in ostetricia. E' invece indicato per il parto cesareo. E' stato dimostrato che l'isoflurano in concentrazioni fino allo 0,75% e' sicuro per il mantenimento dell'anestesia nel parto cesareo. In pazienti sottoposte a raschiamento e' stato osservato un aumento delle perdite ematiche. Non e' noto se l'isoflurano ed i suoi metaboliti sono escreti nel latte umano. Poiche' molti farmaci sono escreti nel latte materno bisogna fare attenzione quando isoflurano viene somministrato a donne che allattano. L'allattamento al seno non dovrebbe riprendere per almeno 12 ore dalla conclusione dell'anestesia.
Interazioni con altri prodotti
La somministrazione contemporanea di Isoflurano e dei seguenti medicamenti richiede un rigoroso controllo delle condizioni cliniche e biologiche del paziente. Inibitori non selettivi delle monoamino-ossidasi: rischio di crisi durante l'intervento chirurgico. Il trattamento deve essere sospeso 15 giorni prima dell'intervento. Beta-simpaticomimetici(isoprenalina) e alfa - beta simpaticomimetici (epinefrina o adrenalina; norepinefrina o noradrenalina): rischio di grave aritmia ventricolare causata da tachicardia. Betabloccanti: rischio di blocco del meccanismo di compensazione cardiovascolare come conseguenza dell'intensificazione degli effetti inotropi negativi. E' possibile sopprimere l'azione dei betabloccanti durante l'intervento utilizzando agenti beta-simpaticomimetici. In generale non e' necessario interrompere il trattamento con betabloccanti, va comunque evitata una brusca riduzione del dosaggio. Isoniazide: rischio di potenziamento dell'epatotossicita' ed accresciuta formazione dei metaboliti tossici dell'isoniazide. Il trattamento con isoniazide deve essere sospeso 7 giorni prima dell'intervento e assunto non prima di 15 giorni dall'intervento. Epinefrina somministrata per via sottocutanea o per via gengivale come anestetico locale: rischio di grave aritmia ventricolare da tachicardia, anche se la sensibilita' del miocardio all'epinefrina e' minore con isoflurano rispetto a quella indotta da altri anestetici alogenati. Negli adulti quindi la dose deve essere limitata, per esempio, a 0,1 mg di epinefrina somministrata in 10 minuti o 0,3 mg in 1 ora. Simpaticomimetici indiretti (amfetamine e derivati; psicostimolanti; anoressizzanti; efedrina ederivati): rischio di episodi di ipersensibilita' intraoperatoria. Nel caso di interventi chirurgici gia' pianificati, e' preferibile interrompere il trattamento alcuni giorni prima dell'operazione. Nella maggior parte dei casi in cui un trattamento farmacologico sia ritenuto indispensabile, non sospendere il trattamento prima dell'anestesia generale, ma l'anestesista deve essere informato sul trattamento in corso. Miorilassanti: rischio di potenziamento dell'azione dei rilassanti depolarizzanti e, in particolare, dei rilassanti non depolarizzanti. Si raccomanda quindi di ridurre di un terzo o di meta' la dose somministrata di queste sostanze. Rispetto agli anestetici convenzionali, con l'uso di isoflurano la scomparsa dell'effetto mioneuronale risulta piu' lenta. La neostigmina agisce sui rilassanti non depolarizzanti, ma non agisce sull'effetto rilassante proprio dell'isoflurano. Oppiodi, benzodiazepine e altri agenti sedativi: l'effetto depressivo dell'isoflurano sulla respirazione viene potenziato dall'uso di tali sostanze. Calcio antagonisti: isoflurano puo' provocare una marcata ipotensione in pazienti trattati con calcio antagonisti, in particolare con derivati della diidropiridina. Bisogna fare attenzione quando i calcio antagonisti sono usati in concomitanza con agenti inalatori per il rischio di ulteriore effetto inotropo negativo. Adrenalina per iniezioni sottocutanee o gengivali: rischio di grave aritmia ventricolare come conseguenzadi una aumentata frequenza cardiaca, sebbene la sensibilita' del miocardio all'adrenalina sia minore con l'uso dell'isoflurano che nel casodell'alotano. La MAC (Minima Concentrazione Alveolare) e' ridotta conla somministrazione concomitante di protossido di azoto negli adulti.
Forme Farmacologiche
Conservazione del prodotto
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.